Come provocatore sono in buona compagnia.
Forse qualcuno ricorderà una cosa che ho detto diverse volte in commenti o in post (mi pare), che mi basterebbe potere licenziare 1 persona all'anno.
Ieri Pietro Ichino chiede una cosa simile per i dipendenti pubblici fannulloni. Una quota di licenziabilità.
Ma la cosa è troppo per i notri privilegiatissimi e protettissimi dipendenti pubblici enorme serbatoio elettorale.
E oggi Treu gli risponde con un si... ma dicendo che gli strumenti ci sono già.
Allora se ci sono gli strumenti perchè non si ha notizia di licenziamenti anche nei casi più gravi (appropriazione indebita inclusa)?
La verità è che come hanno detto in mille e come dice Ichino nel nostro paese si protegge chi è nel mondo del lavoro a scapito della mobilità e di chi è fuori dal mondo, ivi incluso chi lavora con contratti a termine.
Su questo consiglio la lettura dell'editoriale di oggi sul Foglio intitolato "Se non c'è mercato il lavoro è precario" e cito "Lavori transitori, come sono tipicamente quelli del call center, hanno senso per una fase iniziale della vita lavorativa [...] Se invece, come accade da noi in troppi settori e in troppe aree geografiche, gli sbocchi professionali sono bloccati da una serie inestricabile di vincoli corporativi, di filiere familiari, di consorterie locali impenetrabili, lo sbocco di uscita dal call center diventa evanescente, il lavoro precario, accettabile in quanto transitorio, diventa l’unica opportunità, e questo lo rende intollerabile."
venerdì 25 agosto 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
detto da Ichino, ex comunista, ex CGIl, con pensione da deputato PCI, fa molto schifo, ma adesso Ichino fa i soldi con la Mondadori
Se decidiamo di togliere la parola agli ex CGIL con lo stipendio o la pensione da politico che pubblicano libri sono assolutamente d'accordo.
Senti li chiami tu Bertinotti e Cofferati per dirglielo?
Poi ti preparo l'elenco degli altri.
Posta un commento