martedì 21 agosto 2007

Semplificazione (scherzavo)

Il mio post di ieri è più o meno uno scherzo.
Più o meno perché è vero che si sta studiando (si legga il Sole degli ultimi giorni) una semplificazione per gli utenti che hanno introiti fino a 30.000 Euro.
Credo invece che pur nella incapacità dei nostri attuali governanti non si possa arrivare a una tassazione sul fatturato perché, come giustamente ha rilevato Zener, pochissimi ormai superano il 7/8% di utile sul fatturato prima delle tasse. Senza contare che nell'anno che va male e già si perde, se ci si aggiunge un carico fiscale di quel genere (ma guardate che è quello che sta succedendo a molti con gli studi di settore) si va a gambe all'aria.

La provocazione nasce però dal comodo fraintendimento che spesso si fa tra fatturato e guadagno.
Non a tutti è chiaro che un professionista che ha fatturato 500 o 600.000 euro non ha guadagnato quella cifra, ha le spese dello studio, delle persone, dei computer ecc.
Certo, chi lavora come dipendente alla fine ha la spesa del viaggio, ma se non guarda il modello 730 (e quanti lo sanno fare) non ha mai la percezione del suo "fatturato" ovvero lo stipendio lordo.
Anni fa si voleva inserire in busta paga invece dell'importo netto e i complicati calcoli una riga sopra con l'importo di costo per l'azienda e nella riga sotto l'importo netto.
Qualcuno le fece e venne richiamato dall'INPS dicendo che la busta era fuorviante contenendo degli importi a carico dell'azienda e non del dipendente.

Invece (e ben lo sanno quelli assunti con partita iva) un conto sono i guadagni lordi un conto è, pagate le spese e le tasse, quello che ti rimane in tasca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

persino in TV, quando devono dare certe notizie "confondono" il volume di affari con il reddito.
Mi capitò di sentirne una grossa su Rai tre.
"più del 50% delle società quotate in borsa dichiara un volume di affari (invece era il reddito) inferiore ai 100 mila euro".
Forse era l'anno 2002 o 2003.
Zener