domenica 3 agosto 2008

Effetto domino

Fare l'imprenditore è un mestiere totalizzante, non si smette mai. Vuol dire lavorare (almeno con la testa) 24 ore al giorno 365 giorni all'anno.
Magari non per tutti, ma per molti è così.

Per mantenere questa tensione occorre una buona forza di volontà e stabilità mentale.

Purtroppo però se succede qualcosa (come gravi errori o crisi) all'imprenditore la persona viene colpita fortemente nel suo profondo.
Se la crisi è forte si scatena una specie di effetto domino che comincia a far cascare le cose una dopo l'altra.

E alla fine ci si trova col sedere per terra a guardarsi attorno e vedere solo cocci.

Se si riesce è il momento di armarsi di colla e buona volontà e cercare di ricominciare a ricostruire qualcosa. Ma nulla sarà più come prima.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente ci sono passato, ma sono riuscito a far tornare le cose a posto.

Non come prima, per fortuna anche meglio.

Ma sono stato anche fortunato, oltre che bravo.

Ti sono vicino.

Anonimo ha detto...

Eh, si ci sono passato anch'io. Le cose però non sono tornate 'a posto'. Si vive lo stesso. Almeno i 'guai' sono passati. Quando le cose proprio andavano male mi dicevo che alla fine dei conti da qualche parte si è sempre. Nella peggiore delle ipotesi si vede l'erba crescere dal basso...

Anonimo ha detto...

Uau.
Spero tanto che non sia un commento autobiografico.
Ad ogni modo, a me è andata bene. A mio padre anche.
Però ancora oggi ho un sottofondo di strizza (e di malinconia) che mi accompagna e che mi ha tolto un pochino di smalto.
Keep going.

Anonimo ha detto...

Si, spesso la forza di reagire viene dalla famiglia. diventa elemento fondamentale insieme alla rete di amici, pochi e veri.

spero che il post non ti riguardi.

Anonimo ha detto...

I periodi neri purtroppo capitano a tutte le imprese e le persone. Uscirne purtroppo non dipende solo da sè, spesso l'aiuto degli altri e a volte un pò di fortuna servono. Diciamo che in questi momenti si spera di raccogliere quanto di positivo si è seminato nei tempi di vacche grasse.
Se riesci, cerca di essere il meno possibile a contatto con le negatività e cerca il supporto della famiglia. E tieni duro.

Anonimo ha detto...

Mi è successa una cosa di questo genere proprio in queste settimane... per cui sottoscrivo. E mi aggiungo all'invito a tener duro degli altri commenti.

Anonimo ha detto...

A me è capitato 3 anni fa. Azienda di servizi, 15 persone. Ho dovuto chiudere tutto, non ho lasciato nessuno per strada, poi però mi sono ammalato, mi hanno anche operato, ho passato un anno da schifo. Ma sono ripartito, il fisico un po' acciaccato, il morale ha ripreso meglio. Mai mollare, ma è dura, tanto dura. Un abbraccio di cuore.

Jakala ha detto...

Da dipendente, che ha vissuto delle situazioni simili dove lavorava e non da imprenditore, se posso permettermi ti darei un consiglio/suggerimento: non mescolare mai, per quanto sia possibile, relazioni personali con quelle aziendali e si sempre chiaro con i tuoi dipendenti.

Se una persona decide di guardarsi attorno lo fa non per volerti tirare una pugnalata, ma perche' magari il suo mutuo non gli permette di aspettare tempi migliori.
Se devi lasciare a casa una persona spiega che lo fai per motivi economici, senza aggiungere niente che porti la faccenda sul personale.

Anonimo ha detto...

La forza dei blog...Consente di parlare pubblicamente di impresa, sentimenti, stati d'animo. E' una grande conquista!
Spero possa aiutarti, se la cosa ti riguarda personalmente.

Credo che sia importante evitare l'identificazione imprenditore/impresa separando la persona dall'azienda.
Ciò che nessuno può togliere ad un imprenditore è la sua capacità personale e le sue esperienze negative lo possono aiutare a ricostruirsi situazioni più idonee ai cambiamenti che inevitabilmente intervengono nel tempo

MARIN FALIERO ha detto...

Per mettere bene la colla ci vuole la mano ferma, poi il vaso risulta ancora più resistente di prima.

Anonimo ha detto...

Le difficoltà, anche gravi, fan parte del mestiere e, quindi, possono capitare anche ai più bravi.

Chiunque, infatti, può sbagliare e non sempre si è convinti di avere i mezzi per affrontare adeguatamente situazioni esterne impreviste ed indipendenti dalle azioni individuali.

Non per questo, però, ci si deve sentire inadeguati o sfortunati, ma ciò che conta è reagire, prendere decisioni - anche difficili - per cercare di esercitare il massimo controllo possibile sulla realtà, per minimo che esso appaia.

Nessun consiglio, quindi, non ne hai bisogno: solo, ricorda il motto che hai messo in testa al tuo blog .....

Anonimo ha detto...

Mio padre, imprenditore, qualche anno fa si è trovato in una situazione difficile...una sua attività è cessata e per qualche mese ha dovuto gurdarsi attorno.
Ora le cosa vanno meglio.
Forza e coraggio, queste situazioni possono capitare a tutti, anche ai migliori.

Unknown ha detto...

Ringrazio tutti per i commenti e la solidarietà.

Il post era forse un po' ermetico.

risposte sparse, scusate se non lo faccio individualmente.

Si, il post è autobiografico.
Per fortuna gli errori aziendali sono recuperabili, costosi ma fa parte del rischio, peccato che uccidano l'autostima.

Vero che ci si appoggia alla famiglia, il problema è l'effetto domino... purtroppo qualche vaso rotto anche lì (forse la cosa peggiore e che mi pesa di più).

L'azienda non deve licenziare, anzi sta assumendo :-) i margini sono quello che sono, e un po' di soldini buttati nel cesso pesano ancora di più.

Vero che ci si può armare di colla, e lo sto facendo. Ma un vaso incollato non è più il vaso di prima.

Se poi aggiungete al tutto che nella vita applico il motto in testa al blog e quindi non sono di quelli a caccia di giustificazioni (anzi, al contrario mi dicono che mi accuso anche di cose non di mia responsabilità, a volte) avete la mia traballante situazione psico fisica attuale.

Il che non vuol dire che non penso di uscirne. Ma mi spiace perché coi casini extra azienda che ho combinato molte persone a me care soffrono e soffriranno senza colpe.
Io me la sono creata... per il motto... cazzi miei