domenica 17 agosto 2008

Quello che conta è il viaggio

Un dolore fortissimo, insopportabile, e allora, senza neppure aspettare l'orario di chiusura dell'azienda torni a casa, metti in borsa quattro cose, e salti in moto.
Cercando di correre più che puoi per lasciarti dietro quel dolore.
Certo, è una fuga, ma sai che a casa sarebbe servito a poco stare, anzi forse sarebbe stato peggio.

In fondo è per quello che ti piacciono le harley, per il sogno del vagabondo solitario.
E allora diventi vagabondo solitario, come hai sempre sognato, macinando chilometri su chilometri, con una meta, ma soprattutto interiore, quella reale è solo un simbolo.

Qualche giorno passato in moto, letteralmente, senza fermarsi fino a sfinirti. Tu e la tua moto per più di 12 ore al giorno, coi gas di scarico. la polvere, la pioggia di mezza europa sulla faccia.
Casco aperto, niente parabrezza. Col vento che ti schiaffeggerà per tutto il percorso, come ti meriti.

E piano piano cerchi di decidere, di capire, di superare il dolore. E quello fisico, che è nulla confrontato a quello interiore, ti fa quasi piacere perché ti fa sentire vivo.

E quando torni è l'ora delle decisioni, altro dolore, altre macerie. Sperando di saper essere forte e coerente, e, in fondo, una persona nuova.
Ricominciando in parte da zero.
Sperando di aver fatto la scelta giusta.

Ma questo sarà il tempo a dirlo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che conta è il viaggio ?
ma per mettersi alla guida bisogna essere in forma !
poi succedono gli incidenti vero ? e magari ci lasciano le penne dei poveri diavoli...
Toni

Anonimo ha detto...

Il viaggio è davvero quello che conta ...

Grande Post.

Jakala ha detto...

"Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati"
"Dove andiamo?"
"Non lo so, ma dobbiamo andare"
(Jack Kerouac - On the road)

Buona strada, che ti porti alla tua meta.

Jak

Anonimo ha detto...

C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sè stessi non si può fuggire. Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l'uomo deve poter viaggiare.
A. Tarkowsky


Non aggiungo altro... perche' il tuo post mi ha trasmesso un carico emotivo talmente grande.. che non mi resta che rimanere silenziosamente alla meta ad aspettarti :)

Andrea Messersì ha detto...

sono convinto che tu abbia la forza e la determinazione per "elaborare" quel dolore ....

sei il primo blog che leggo di ritprno dalla crociera-ferie con la mia barca a vela in croazia ....

per qello che posso e che vale ti sono "vicino" .....

il post è bello ma soprattutto fa pensare ....

saluti
skipper

Anonimo ha detto...

ITACA di Costantinos Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze. I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere, non sarà questo il genere d'incontri se il pensiero resta alto e il sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. In Ciclopi e Lestrigoni, no certo né nell'irato Nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro.


Devi augurarti che la strada sia lunga che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti - finalmente e con che gioia - toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutta merce fina, anche aromi penetranti d'ogni sorta, più aromi inebrianti che puoi, va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.



Sempre devi avere in mente Itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca.



Itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Anonimo ha detto...

C'è bisogno di uscire dal guscio
e prendere aria sul viso
x capire come va la vita
e non perdere questa partita
aspettare il momento propizio
prendere le giuste decisioni
sono cose che a volte falliscono
anche quelli migliori
io non so se da questo viaggio tornerò
non aspettarmi
tornerai di sicuro diverso
o non tornerai mai

(Derozer: il viaggio+lungo)