Il mio post id ieri ha suscitato parecchi commenti, sia nel blog che su Twitter.
Come spesso accade i post sono in parte semplificazione, in parte provocazione e come ho detto ho intenzione di occuparmi dell'argomenti in vari post e con vari punti di vista.
Una cosa, però, mi sento di dirla subito.
Tra le righe molti dei commentatori di ieri hanno fatto il ragionamento "quello che evade è l'artigiano (professionista, azienda, insomma il fornitore) mentre per il consumatore è una piccola cosa e un peccato veniale".
Questo è il problema dell'Italia.
Finché non ci saremo convinti e non avremo la consapevolezza che i comportamenti collettivi sono una semplice conseguenza dei comportamenti dei singoli non andremo da nessuna parte.
Il fatto che io (e l'ho fatto) eviti di farmi fare la fattura per risparmiare 100 euro non è "veniale" perché se tutti fanno come me, visto che siamo 50.000.000 alla fine mancano 5 miliardi di imposte. E questo dice anche come nasce la grande evasione.
Non solo, ma il fatto di non farmi fare la fattura, come ho detto (forse male) ieri, scatena una catena di mancate imposte.
Allora non è vero che è peggio l'artigiano di quello che non si fa fare la fattura.
Semplicemente se tutti si facessero fare la fattura (e pagassero la loro quota di imposte) l'artigiano fatturerebbe tutto e alla fine pagherebbe anche le sue imposte sul reddito.
Mentre il suo beneficio è proprio sulla quantità (e non sulla singola operazione che come detto conviene più al consumatore).
Ognuno in questi casi fa i conti con il suo senso civico.
Noi lavoriamo molto poco rispetto alle nostre potenzialità in ampie aree del nostro paese.
Per il semplice motivo che non accettiamo di vendere senza fattura. E per molti potenziali clienti questo è inaccettabile (!).
Se tutti facessero come noi l'evasione in quelle aree sarebbe minore o inesistente.
Ognuno è responsabile del suo pezzettino di Stato.
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1 commento:
"Ognuno è responsabile del suo pezzettino di Stato."
Ben detto.
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