Confindustria è un sistema complesso, oltretutto formato da primedonne abituate a fare e disfare a casa propria (imprenditori e capi azienda) con caratteri, nella maggior parte dei casi, a partire dal sottoscritto, non esattamente accomodanti.
(spoiler, se conoscete bene la struttura saltate alle ultime righe al [landing point])
A questo va unita la complessità della rappresentanza basata su due direttrici: territorio e settore.
Una azienda di mobili della Brianza è quindi tipicamente associata a Monza e a Federlegno.
Al territorio spetta occuparsi dei problemi locali con Comuni e Provincie (che so, PGT, strade, ecc) a quella di settore dei problemi del settore in ambito nazionale e internazionale (normative, andamento del settore, leggi che lo riguardano).
Esistono poi altri due livelli che si rapportano con i livelli istituzionali: Regionale (al quale sono associate le territoriali) e Nazionale (al quale sono associate territoriali e settoriali) che è il più conosciuto.
Quindi ai livelli elevati sono rappresentate le varie associazioni e non direttamente le aziende, anche se poi ci vanno i rappresentanti delle aziende, normalmente quelle più rappresentative.
Vi siete persi? Certo. Lo so, è complesso.
Se poi aggiungiamo che in ogni territoriale esistono comitati (o delegati) per la PMI e Giovani Imprenditori che a loro volta hanno tutti i livelli e che sono poi rappresentati a tutti i livelli vi complicherò ancora più l'idea.
In quel cesso di sito che ci ritroviamo qui trovate un po' di numeri e qui potete sorridere su quanto possiamo diventare lobbisti particolareggiati; sinceramente certe categorie tipo "Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria e Consulenza Tecnico Economica" mi erano sconosciute.
A questo unite il fatto che sono rappresentate da aziende piccolissime a multinazionali (anche straniere se hanno strutture in Italia) e che ultimamente (anche se molti, come il sottoscritto, non sono d'accordo) sono entrate molte aziende pubbliche tipo FS, Poste e anche alcune banche.
Ci sono poi interessi contrastanti secondo voi la associazione dei produttori e distributori "Associazione Nazionale Industriali Gas" ha gli stessi interessi dei consumatori della "Federazione Imprese Siderurgiche Italiane"?
E gli interessi del 90% delle PMI contrastano fortemente e spessissimo con quelli delle grandi aziende.
Vista la complessità e gli enormi interessi qui rappresentati come potete immaginare quale fatica e quale lavoro di mediazione ci sia dietro alla gestione di un baraccone del genere.
E perché a volte su certi passaggi le posizioni siano quantomeno "sfumate".
Tra l'altro, come ulteriore fattore, è una lobby che per mandato è filo-governativa e a-partitica (politica la facciamo tutti, ogni giorno). Dovendo cercare di intervenire sulle leggi mentre sono ancora in commissione deve avere un rapporto con tutti e un filo diretto con chi è al governo.
E' poi in "concorrenza" nella rappresentatività con Rete Imprese Italia (quando ancora c'era qualcosa da spartire) e le controparti sindacali
Tutta questa menata per fare capire che la signora Marcegaglia, seduta sulla prestigiosa ma scomoda poltrona ha una giacchetta antistrappo tirata da mille parti.
Le persone sedute ai vertici oltretutto sono, nella maggior parte, dotate di lobby autonoma e in grado di parlare direttamente con chiunque. Marchionne, Scaroni, Tronchetti, Confalonieri non hanno certo bisogno di Confindustria per parlare con Berlusconi.
Ed ecco perché c'è l'accusa, vera, che troppo spesso Confindustria è attenta agli interessi di bottega e quindi molto filo-governativa.
Oltretutto, grazie ad un efficiente e capace ufficio studi, è molto ascoltata anche a livello internazionale (il Presidente incontra in modo regolare i maggiori leader) e quindi le parole vanno dosate.
Ho, capito (se siete arrivati qui), non vengo al dunque.
Volevo spiegare, a chi non la conoscesse, la struttura e le sue problematiche. E poi arrivare al dunque.
[landing point]
Perché oggi improvvisamente da mediatrice Confindustria è passata all'attacco?
Perché anche i grandi, i cosiddetti poteri forti, si sono rotti le scatole.
Perché ormai anche loro sanno che di soldi da distribuire non ce ne sono più.
Perché tutti hanno capito che qui rischia di saltare il banco, non i singoli giocatori.
Perché anche i grandi sono oggi disposti a rinunciare alle prebende di un tempo in cambio di serie riforme e una modernizzazione dello Stato unita a una revisione del sistema fiscale che favorisca anche i dipendenti/consumatori oltre alle aziende.
E questa, vista da dentro, vi garantisco che è la vera notizia e un cambiamento epocale.
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5 commenti:
Da ignorante quale sono... non credi che oltre alle motivazioni espresse da te come causa della scelta di intervenire pesantemente, ci sia anche una volontà di spinta di Montezemolo come esponente politico?
Le tanto ipotizzate "discese in campo" potrebbero concretizzarsi con alle spalle Confindustria.
No?
Complimenti per la disanima comunque.
Beppe aka BraGiu
Salto le premesse e vado al dunque.
Ma i cosidetti poteri forti hanno (possono avere) qualche influenza sui singoli peones?
Perché alla fine tutto sta nell'avere i voti per mandare a casa chi deve esser pensionato e questo lo fai se i voti "vendibili" non sono comprati solo da SB.
@bragiu
Considerando i rapporti Marcegaglia / Montezemolo ho qualche dubbio.
E se il secondo non è sceso in campo è anche perché non ha dietro la prima. Non a caso si muove (anche in Confindustria) di più Della Valle che invece è nel progetto.
@Jakala
Si e no.
Si perché comunque contano (per appoggio media e in contributi) nella campagna elettorale.
No perché oggi l'arma più forte di Berlusconi (ma lo era di molti altri) è la paura dei peones di andare a casa.
ciao
E' vero ciò che dici, ma ci sono altri metodi e forme per farlo (non solo strillare sui media spesso è più utile minacciarlo) e anche le proposte da fare devono essere concrete.
inoltre la maggioranza dei nostri politi e imprenditori non considerano minimamente la psicologia dei mercati e non conoscono nemmeno le leggi base della finanza e della moneta.
da confindustria mi aspetto proposte vere, e non demagogiche.
@duca
proposte vere se ne fanno anche.
Poi il problema è che o esce solo una cazzata o ne prendono un pezzo e lasciano gli altri.
Esempio Un conto è aumentare l'IVA e introdurre una piccolissima patrimoniale con l'importo diminuire l'irpef sulle fasce deboli e ridurre il cuneo fiscale.
Un conto è aumentare l'IVA e dire "l'ha chiesto Confindustria".
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