E' ora di finirla con il precariato.
Decine e decine di professionisti, di negozianti, di imprenditori sbattuti in mezzo ad una strada solo per il fallimento della loro azienda o per la crisi economica.
Chi c'è di più precario di chi gestisce una propria attività che può fallire da un momento all'altro? Per non parlare del continuo mobbing operato dalle istituzioni ai massimi livelli, con insulti quasi giornalieri (sfruttatori, evasori ecc) e continui controlli spesso da parte addirittura di persone che oltre ad usare la forza per entrare arrivano anche armate con chiaro intento persecutorio.
Oppure della mancanza di diritti di chi fa l'artigiano o il professionista, che se non lavora non viene pagato: dalla maternità alla malattia, dalle vacanze alla possibilità di avere dei periodi di studio e aggiornamento retribuito.
E' ora di finirla con questa situazione, va stabilizzato il precariato di chi intraprende garantendo un salario minimo, adeguati ammortizzatori sociali, possibilmente la non fallibilità delle attività imprenditoriali, e nella peggiore delle ipotesi una assunzione a tempo indeterminato per legge per chi si trovasse senza lavoro.
:-)
E' sempre questione di punti di vista.....
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9 commenti:
E non solo se non lavora non viene pagato... con gli ultimi studi di settore deve dichiarare comunque, anche se e' stato in ospedale per mesi a curarsi di cancro (capitato ad un cliente del mio commercialista)
... e non solo a lui, anche un mio amico ha avuto gli stessi problemi ...
:-S
Non sarebbe male però, L'imprenditore, creare un blog relativamente a questo argomento, sarebbe interessante ... non trovi?
Se vuoi ci mettiamo tecnicamente all'opera ...
E che se ha come cliente il settore pubblico campa cavallo ad incassare. E se un cliente non paga provate a fare un decreto ingiuntivo..poi mi raccontate, costi, costi, costi ed alla fine un pugno di mosche !!
Sergio, Prime, non solo loro... lavorando da casa (traduzioni) con il bambino piccolo in casa cui star dietro col cappero che si riesce a stare al pc e raggiungere così i minimi di guadagno (lavorativi) stabiliti dagli studi di settore :( poi i bimbi crescono, però intanto i clienti son spariti e riprendere è dura... ma vaglielo a spiegare tu a quelli :/
Per non parlare del fatto che in traduzione avviene tutto via internet: dalla richiesta di lavoro al pagamento è tutto tracciato, per cui che vuoi che evadiamo???
(btw, nei nostri studi di settore han messo nella stessa minestra traduttori, interpreti, agenzie di traduzione e agenzie di organizzazione congressi... che hanno ricavi totalmente differenti l'una dall'altra. Bella roba no?)
(noi ci siamo incapperati, però dai, carina la provocazione dell'imprenditore ;) )
Melanippe tu la vedi come una provocazione, ma credo che si possa tradurre - dal nostro punto di vista - in qualche cosa di molto reale.
Intanto ci tenevamo a citare l'idea sul nostro Blog www.prime-rome.org.
Per il resto basta solo vedere gli esempi di alcuni amici - Competere www.competere.eu, Decidere www.decidere.net, sono per citarne 2 tra i + interessanti - che hanno l'obiettivo comune di allargare lo spazio del Libero Mercato e quindi delle iniziative e delle possibilità per i veri precari moderni, gli imprenditori.
Utilizziamo questo termine, e facciamo un sito apposito che ne parli, un blog nuovo, gestito da tanti noi, tutti insieme, dove raccontiamo il precariato imprenditoriale di oggi.
Cosa ne pensate ragazzi?
Al di là delle ironie un sistema di ammortizzatori sociali deve essere creato, possibilmente senza pre-giudizi.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro
Come giustamente fate rilevare più o meno tutti esiste un "tic" per il quale chi fa l'imprenditore guadagna (sfrutta il salariato) e non paga le tasse.
La verità è che ci sono tantissime persone con attività propria che sopravvivono o tengono aperto perché non saprebbero che fare.
Ma nell'immaginario collettivo chi fa l'imprenditore assomiglia più a Coppola o Ricucci (che imprenditori non erano) che a Bombassei
Imprenditore
Aspetto lo stemma per metterlo subito sul mio blog.
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