Negli ultimi giorni è un continuo bombardamento di stime al ribasso della crescita.
Questo dopo la finanziaria non è certamente un buon risultato, nei fatti la maggioranza dei centri studi (compreso se non sbaglio, quello del tesoro) non pare credere al messaggio di una finanziaria per la crescita.
Va rilevato che mi pare che una crescita sotto l'1,5% porta scarsissimi o nulli risultati in termini di crescita dell'occupazione.
Oltretutto le aspettative si stanno abbassando. n questo clima si sta svolgendo il referendum sul Welfare, si stanno rinnovando i contratti e ci si avvicina al periodo Natalizio di importanza strategica per il commercio.
Ho avuto un brivido nei giorni scorsi quando Epifani ha detto che occorre lavorare sulla riduzione delle imposte sul lavoro, mi sono chiesto se per caso iniziava a fare il bene dei lavoratori e non dei suoi referent ipolitici. Ma ho notato che la cosa, sotto finanziaria, è stata subito messa a tacere.
L'effetto leva delle tasse incide non poco sui contratti. E le aziende devono purtroppo fare i conti con il loro costo, non con gli incassi netti che vanno in tasca ai dipendenti (per lo stato è una partita di giro).
Un piccolo passo dovrebbe essere, come sostengo da tempo, quello della defiscalizzazione dei premi aziendali. Ma la bestia non ha alcuna intenzione di farsi affamare. Non a caso la nuova finanziaria prevede nuove entrate.
martedì 9 ottobre 2007
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