sabato 28 febbraio 2009

Delocalizzazione

Troppe auto invendute Toyota le infila in una nave - Motori - Repubblica.it: "La decisione è stata presa il mese scorso, quando le strutture portuali della città svedese hanno raggiunto il limite massimo di 12.000 auto."

Ho sempre sostenuto che la delocalizzazione è anche e soprattutto un metodo per essere più vicini ai mercati.
Questo è un esempio classico.

I tempi di pianificazione, trasporto e vendita sono molto lunghi se il mercato è l'Europa e la fabbrica in Giappone.

E se il mercato va in crisi hai un enorme stock in transito.
Immaginate (è un sogno, solo un sogno) adesso cosa succederebbe se il mercato ripartisse fortissimo con un mix di modelli richiesti diverso.
Esatto, no stock di quello richiesto.

E il costo, sia vivo che finanziario di questi stock sono enormi.

5 commenti:

Gabriele Barni ha detto...

Io spesso cambio automobile perchè appassionato. E' raro che abbia ordinato "su misura" l'auto perchè quando mi decido, non sono mai riuscito a pazientare i lunghissimi tempi di ordine, e quindi ripiegavo scegliendo tra vetture già in lista di arrivo ai concessionari..

Però ora che sono in procinto di acquistare una nuova auto anche per sfruttare gli interessanti incentivi.. mi fa un pò pensare il fatto che probabilmente questa macchina è rimasta stockata per 3 o 4 o forse più mesi sotto a intemperie e quant'altro..
Io che cerco di evitare alla mia automobile di farle passare solo una notte a cielo aperto... e le trovo sempre un sicuro box o silos.. boh

e poco importa se tengono la pressione dei pneumatici molto alta per evitare che si ovalizzano, o che applicano la plastica adesiva per evitare che la carrozzeria perda colore e si rovina.. quelle auto sono mesi e mesi fuori e si sciupano.

Quello che nessuno tiene conto del calcolo che quelle auto stockate oltre ai costi di gestione , ogni giorno perdono valore, e moltiplicando quel valore per tutte le auto stockate la cifra è IMMENSA.

Unknown ha detto...

è il problema di tenere il magazzino basso nei momenti di crisi, col problema di essere in ritardo quando un ordine normale si trasforma in urgente perchè l'approvvigionamento è lungo. E a lavorare nel b2b ti tocca lavorare il doppio per fatturare la metà...

Anonimo ha detto...

Ci aggiriamo - l'ultima volta che me ne sono interessato - intorno ai 10 milioni di auto invendute in stock.
Sovraproduzione e affannosa gestione della logistica due dei problemi cvollaterali dell'auto.
Il principale problema:
Prodotto complessivamente obsoleto vissuto - ed in vita - per sovvenzioni statali e bancarie.
Cantava Jim Morrison.........."this is the end....."
La resa dei conti è in arrivo. Al dealer day italiani 2009 x sbarcare il lunario hanno inserito i trattori...........non dico altro.
Un abbraccio.
PLuca

Anonimo ha detto...

Santoro problemi? Sei connesso?
L'imprenditore, barni e baldo sono più lucidi e chiari nel post.
E' giusto dare incentivi al settore dove molte aziende hanno di fatto già delocalizzato molta produzione ( con perdita posti lavoro in Italia )?
Chi non arriva a fine mese, pensate che l'auto se la compra?

Anonimo ha detto...

.......chissà perchè nella maggior parte dei casi chi lascia commenti sgradevoli non ha mai il coraggio di firmarsi; sul resto no comment sig "anonimo".
Saluti.
PLuca

PS: Per favore se è possibile rimuovere il doppione del commento, grazie.