sabato 28 marzo 2009

Piccole cose

Io sono un maniaco dei particolari.
Ho sempre pensato che le piccole cose siano quelle indicative.

E mi chiedo perché uno ricco (cit. Franceschini) come me, spesso col vestito della festa si fermi e faccia benzina nei self service per risparmiare qualcosa e veda spessissimo persone che almeno in apparenza ricche non sono, comodamente sedute in auto che si fanno servire.

Piccoli gesti, come fare due passi in più a piedi e parcheggiare in aree libere, o non voler sempre arrivare davanti ai posti in macchina (con trenta giri per cercare parcheggio).
E mille altre piccole cose, tipo quelli che fanno ogni giorno la colazione al bar (non me ne vogliano i baristi).
Boh, a volte penso che la gente non pensa a dove mette i soldi.

Forse deriva dall'attenzione ai costi che da sempre abbiamo in azienda. (Si, spegniamo le luci quando usciamo dall'ufficio).
A scanso di equivoci chi scrive è tutt'altro che avaro. Spendo moltissimo, ma mi infastidisce gettarli via.
E in genere è più facile che faccia due passi in più e vada in un bar dove il caffé costa di più ma è anche più buono (o è bello il bar o il servizio).

venerdì 27 marzo 2009

Tattica e strategia

Troppo spesso ci si dimentica che nel guidare una azienda (ma spesso anche nella vita) ciò che accade oggi è dovuto alle scelte di ieri.

Nel breve e brevissimo termine posso cercare di tamponare le falle. Ma non cambiare tutto.

Il breve termine va bene per i megamanager legati al bonus dell'anno e del trimestre, ma i successivi risultati di lungo termine sono venuti fuori in modo evidente negli ultimi tempi.

Parliamo di un big business USA che va ripensato: l'auto.
Voi prendete una qualsiasi persona di buon senso: se gli aveste chiesto qualche anno fa verso che direzione sarebbe andato il mercato vi avrebbe risposto: SUV che sembrano camion?
Non credo.
Eppure gente che guadagna decine di milioni di dollari all'anno, che spende in ricerche di mercato e marketing miliardi di dollari all'anno si trova oggi spiazzata e disorientata come se tutto questo fosse una cosa improvvisa.
E pretende che altri paghino i loro errori usando i loro collaboratori come ostaggi.

Gli anni passano velocemente. Una delle cose che ricordo e mi hanno segnato su questo tema fu un convegno dei Giovani Imprenditori di Santa Margherita 1988 nel quale Antonio D'Amato (che ha sempre avuto difetti ma anche una grande testa) avvisava dell'urgenza nel ripensare mercato e struttura delle aziende (e della PA) in ottica di mercato unico europeo (1992: L'Italia e la sfida internazionale). Tutti minimizzavano, mancano anni.

Eppure ci furono moltissimi che arrivarono impreparati al fatto che il "mercato interno" era l'intera Europa. E nel 1992 ci fu il quasi default, lo shock con Amato e l'avvio di "mani pulite".

Ma trasformare le aziende è un processo lento, costoso e faticoso e ci vogliono, appunto, anni.

Oggi moltissimi cercano di dibattersi nella crisi correndo a cercare nuovi mercati, diversificando, migliorando la qualità. Ottimo.
Ma se va bene i benefici li avranno tra un anno, magari due o tre. Nella speranza di essere nel contempo sopravvissuti (come azienda).

Nella crisi di oggi c'è chi cresce. Pochi certo.

Fortunati?

Anche.

Ma forse è gente che da qualche anno si dice che il mondo non può crescere di finanza, di immobiliare, di debiti, vendendo in USA Francia, Russia e Germania.
E si è comportato di conseguenza.

Certo per fare questo ci vuole lungimiranza, visione, capacità di motivare le persone, coraggio, volontà di assumersi il rischio e di di sbagliare, ottimismo.
Ma se non li avete perché fate i manager o gli imprenditori?

Nobili decaduti

Sempre più il nostro povero paese mi ricorda certi nobili decaduti.
Che vivono in bellissimi palazzi.
Incapaci di fare la manutenzione anche più elementare.
Con grande apparenza ma vestiti un po' lisi.
Senza a volte neppure i soldi per le piccole spese.
Che guardano dall'alto al basso i parvenu.

Ci siamo capiti: strade dissestate, patrimonio immobiliare, amministrazione pubblica, il modo di trattare gli immigrati e così via.

Non a caso già tempo fa Tremonti partorì l'idea di cominciare a vendere i gioielli di famiglia, poi passeremo ai quadri e alla fine ai mobili.

mercoledì 25 marzo 2009

A favore di chi

Prendo spunto da un commento al precedente post.
Forse l'ho già detto ma mi ripeto (visto il periodo).

La cassa integrazione NON è un aiuto di Stato.
Le aziende industriali versano un contributo mensile in percentuale sulle retribuzioni per la cassa integrazione all'INPS.
E la gestione di questi soldi storicamente è in attivo!
E' un fondo di solidarietà che non mi è mai spiaciuto versare e che spero di non utilizzare mai.

Se poi in questo periodo ci si riprende un po' dei soldi versati (come sistema) non mi pare scandaloso.

E occhio che la cassa integrazione è un aiuto per i dipendenti, non per l'azienda, che paga una quota avendo persone che non lavorano.

Se preferite l'alternativa USA dove si licenzia ditelo pure.

E ci sarà anche qualcuno che ne approfitta, ma quando in molti settori i cali di lavoro sono del 30/50% altro che approfittarne, è un ammortizzatore sociale appunto.

L'altro giorno la Marcegaglia ha fatto un discorso che mi è piaciuto molto: la cassa integrazione ci serve per non disperdere capacità costruite faticosamente negli anni.
E anche i sindacati (soprattutto a livello locale) lo hanno per fortuna capito che in una situazione come questa l'alternativa sono chiusura o licenziamento.

Evasori


Nell'ultimo periodo un mio consulente si lamentava del fatto che l'Agenzia delle Entrate sta cominciando ad utilizzare le banche dati di cui dispone per incrociare i dati.
L'esempio riportato era quello di un mio vicino di casa (del quale non mi ha detto il nome ma credo di aver capito).

Questo individuo denuncia 40.000 Euro di reddito annuo, poco più della mia assistente, praticamente.
Se è quello che penso ha una casa ben più grande e importante della mia (credo la voglia vendere per circa 1,8 milioni) auto cambiate spesso tipo Porsche & co e tenore di vita molto alto.
Insomma denuncia molto molto meno di me e fa una vita a livello ben più elevato. E' vero che io sono molto morigerato, ma insomma.
Pare gli abbiano fatto un accertamento per qualche milione.

Come sapete me la prendo sempre con le tasse. Ma queste cose ben vengano.

Anzi, a mio parere il federalismo dovrebbe servire anche a riportare i controlli sul territorio dove si sa chi ha un tenore di vita elevato e chi non fa gli scontrini.

Se vengono da me e mi chiedono conto dei soldi spesi non ho certo difficoltà a mostrare i conti correnti e la provenienza del mio tenore di vita. E se incrociano i dati non credo troveranno nulla di incompatibile con quanto denuncio.

Permettetemi di dire che questo è, secondo me, un modo corretto di procedere. Piuttosto che il non far pagare in contanti o i monitoraggi di tipo sovietico che voleva Visco.
Non ho certo problemi, interpellato, a mostrare tutto, ma che ci sia qualcuno che può controllare tutto quello che faccio un po' fastidio mi dà.

Magari con questi incroci qualche problema in più lo avranno anche i "piccoli evasori" tipo i professori che fanno lezioni in nero (e poi si comperano la casa al mare) o persone che hanno il doppio lavoro tipo gli intermediari immobiliari o i giardinieri a tempo perso.

giovedì 19 marzo 2009

Prima l'uovo o la gallina

Questa immagine, cui sono arrivato grazie a Paola, mi ha fatto pensare.

Non so dalle vostre parti ma dalle mie fanno le case. Tutta l'urbanizzazione se va bene segue dopo mesi o anni. E in certe aree del paese... mai.

In un paese civile fanno la strada, mettono le aiuole, l'illuminazione pubblica, la fogna (immagino, si vede il tombino) e dopo costruiscono le case.

Così funziona un paese civile, al di là della crisi. Un sogno da noi.

Statisticamente si

Leggendo i giornali: primi segni di ripresa.

Certo, in certi settori si è andati giù del 50%, si risale del 3% e statisticamente si risale.
Ma per tornare dove si era prima tocca fare + 100%.
Un successo, invece della cassa a zero ore si lavora un giorno la settimana.

Certo, meglio di niente e segnali positivi ma prima di far squillare le trombe...

NB lo so che semplifico e i dati vanno analizzati, ma uso le loro stesse iperboli.

mercoledì 18 marzo 2009

Siamo dei mentecatti

Altro che soldi veri.

Leggere che la Sace garantirà i crediti verso la pubblica amministrazione mi fa rizzare il pelo.
Cos'è, adesso una partecipata dello Stato fa business (perché sicuramente si pagherà) garantendo i debiti dello Stato?
Ma uno Stato serio li paga i debiti, non li garantisce!

E forse sono io che non capisco (o forse capisco fin troppo bene) ma istituire un "fondo di garanzia" non significa tirar fuori i soldi, ma accantonarli.
Solo sulle insolvenze i soldi diventeranno vere spese. E se si usano i Confidi le insolvenze sono sempre a livelli molto bassi.
Oltretutto sui Confidi restano i problemi di inquadramento dei fondi nei patrimoni o fuori (cose tecniche che sarebbe lungo spiegare)

E per l'unica cosa che sarebbe stata veramente interessante ed utile (insieme ad una nuova Tremonti, che tramonta avendola chiesta Bersani) cioè la detassazione degli utili lasciati in azienda buio totale.
Cari Presidenti (Morandini & Marcegaglia) abbiamo portato a casa qualcosa, ma del tutto insufficiente.

lunedì 16 marzo 2009

Attenti Compagni!

A volte tornano. Dopo Franceschini, la Binetti e Rutelli.
Morirete democristiani.

Svuotare l'oceano con un cucchiaino

Chi si occupa di informatica e elettronica sa che da sempre la lotta tra il bene e il male è parte del gioco.
E non dimentichiamoci che i falsi (monete, quadri ecc) esistono da sempre.

Adesso abbiamo una (ex) avvenente (?) show girl diventata parlamentare (e lei stessa regina del fake attraverso la chirurgia estetica) che si fa portavoce della moralizzazione della rete.

Da sempre il vero grande problema dell'elettronica è la sicurezza. Una specie di gioco tra guardie e ladri infinito, e a tratti divertente (anche se chi se ne occupa non lo ammetterà mai).

Allora volere regolamentare da un singolo paese la rete fa ridere chi ha una piccola idea di come funziona.
Certo, si può regolamentarla, in via teorica, "alla cinese" connessione unica all'esterno gestita dal governo e dai suoi censori. Ma anche quello è dimostrato che alla fine non riesce a filtrare tutto.
E spero che non pensino di farci cadere nel medioevo informatico. Ci manca solo quello.

Sarebbe forse ora che i nostri politici invece di seguire ottusi personaggi leggessero cosa la rete può fare e come funziona e può e deve essere sfruttata.

Lo so che sembra facile fare una legge e poi magari colpire qualche ragazzino "per dare l'esempio", che si può avere l'illusione di avere tutto regolamentato, controllato.
Illusioni, appunto.

Chi parla è anonimo, posta su un sito americano (sarebbe blogger sottomesso alla legge italiana?).
Nel caso potrei chiedere ad un amico un account in qualche paese, triangolare le connessioni, comperare una chiavetta svizzera.
Intendiamoci, non me ne frega niente che si sappia chi sono, uno in gamba con gli strumenti giusti ci mette forse 10 minuti, probabilmente meno, ma al solito se il problema fosse davvero essere anonimo si risolve.

Ma della rete dimostrano di non avere capito nulla.
Del mondo di oggi dimostrano di non aver capito nulla.

Una volta c'erano le piazze del paese, le adunate sediziose erano vietate, ma chi si voleva incontrare lo faceva nelle cantine. Il mondo evolve, le persone si autodifendono.

E per piacere, lasciamo stare gli "orchi" che c'erano prima di internet e purtroppo, anche se facciamo finta di non pensarci, nella stragrande maggioranza dei casi un minore se li trova in casa, altro che in rete.

sabato 14 marzo 2009

Stile

Come forse avete notato ho cambiato stile al Blog.
Ai tempi scelsi quello stile, oggi un po' non è più il mio gusto (e i toni scuri mal si adattano al periodo) un po' avevo voglia di andare su qualcosa di più minimalista.

Magari vi farà schifo.

Ma per me quello che conta è principalmente il contenuto.
Cari Geek, lo so che dovrei passare a una cosa più seria: wordpress, dominio proprietario, stile personalizzato.
Ma ne andrebbe del mio anonimato (hosting da pagare, sito da registrare ecc) quindi per il momento tralascio.

Se vi fa proprio schifo ditelo. Mica mi offendo.

giovedì 12 marzo 2009

Estorsione di stato

Scopro, leggendo un po' di documenti, che l'amministrazione finanziaria si riserva di contestare gli ammortamenti applicati nel 2009 (e 2008) se variano.
Il tutto in ottica anti-elusione.
Quindi quest'anno per tentare di fare dei bilanci decenti non si può neppure ridurre l'ammortamento (in ottica di riduzione perdite, quindi teoricamente a favore dello Stato, per i non addetti).

Vero, puoi giustificare che hai lavorato molto meno e quindi ammortizzi meno. Ma con la fame che avranno si sa già come va a finire.
Loro contestano, tu paghi, poi, se vuoi, fai ricorso e aspetti anni.
Oppure ci mettiamo d'accordo versi un importo ridotto (ma pur sempre un importo) e te la cavi.

Se poi pensate che un PC lo ammortizzi in 5 anni e mezzo quando ormai su certe applicazioni lo cambi ogni due, massimo tre. E il software in 4, mentre il ciclo dei sistemi operativi ormai è più corto.

Estorsione di stato.

mercoledì 11 marzo 2009

Sfogatoio

Lo so che il mio post di prima è la solita trita e ritrita lamentela degli imprenditori sulle tasse. E che faccio parte dei fortunati che guadagnano bene.

Ma ogni tanto occorrerebbe anche mettersi da questa parte. Certo, per chi lo fa in modo onesto, e credetemi sono la gran parte.
Sono momenti stressanti e difficili, chi più chi meno, chi fa il mio mestiere sul mercato è in un periodo difficile.
Tra problemi di flussi finanziari, lavoro che se c'è è di cattiva qualità (urgente e mal pagato), difficoltà a capire cosa succederà e salti mortali per trovare qualcosa da fare al personale (comunque per la cassa integrazione ricordate che c'è una pur piccola quota che l'azienda paga, quindi non si fa a cuor leggero) e magari qualche salto mortale per pagare gli stipendi.
E magari il primo che non paghi è il tuo (meno raro di quanto si pensi).
Insomma ovunque ti volti sono casini, al punto che ci sono giorni che per allentare la pressione devi cercare di far altro più lieve per non esplodere.

Insomma si è sotto pressione alla grande. E non è facile.

Poi guardi le notizie e leggi che invece di cercare un modo per facilitare la sopravvivenza delle aziende si va verso la solita retorica del "facciamo pagare ai ricchi".
E allora le palle cominciano a girare e ci scappa lo sfogo.
E per la cronaca... visto che ho lo stipendio per il 75% variabile ci faccio la firma se nel 2009 guadagno (quasi) come nel 2008!

Chiù pilu per tutti

Certo che chiedere alla gente se vuole una addizionale sui "ricchi" è come quando alla assemblea condominiale chiesero se volevano (in deroga al regolamento) che un paio di persone con molti millesimi dividessero le spese non di loro competenza. Tutti risposero si.

Il giorno in cui la sinistra capirà che più si aumentano tassazione, soglie & co più si disincentiva il lavoro e incentiva l'evasione sarà sempre troppo tardi.

Così chi paga le tasse ne paga di più e si sente più pirla, chi le evade gode anche dei benefici.
Franceschini, và a tanare va, che mi sembri più populista del Berluska.

E magari qualcuno si rompe le palle di farsi un culo così in un paese di merda e alla prima offerta decente vende l'azienda o se fa il dirigente se ne va in altri paesi,. E gli altri si arrangino (sapeste quanta gente ormai comincia a pensarla così!)
Anche perché nella nostra tassazione nulla è più consolidato delle tasse straordinarie.

Sinceramente, ma lo dico davvero, preferirei mi dicessero "scegli un povero vero e dagli 4000 euro". visto che denuncio sui 200.000 euro (lordi) l'anno e per la cronaca ho pagato circa 90.000 euro di tasse come ritenuta alla fonte da cud (di solito me ne arrivano altri 6/7000 nel corso dell'anno) poi pagherò le altre bolli, tarsu, ici, possesso TV ecc ecc

martedì 10 marzo 2009

Il lavoro non lo porta la cicogna

La notizia del giorno è che ci sono 370.000 disoccupati in più.

I nodi vengono al pettine. Ci si è illusi per lunghi anni che l'industria fosse finita, qualcosa di obsoleto risalente al secolo scorso.

Che si potesse vivere di finanza, di servizi avanzati, di new economy.
Dimenticandosi che poi, alla fine, moltissime di queste attività hanno come scopo finale quello di vendere merce. Che nel bene o nel male va prodotta.
E che se non c'è merce da vendere molti di questi servizi cadono.
Che alla fine moltissime delle attività avanzate non erano altro che outsourcing di produzione.

Che la finanza per la finanza non può sopravvivere, è solo un castello di carte.

La nota positiva, per me, è che forse questa crisi farà capire a tutti di più che forse non tutti possiamo vendere fumo.
Che ricominceremo a trovare persone che hanno voglia di fare lavori umili, certo, ma in fondo continuativi. Ricominceremo a trovare italiane che accettano di fare le badanti o le donne di servizio. Ragazzi che capiscono che alla fine lavorare in fabbrica (nelle fabbriche moderne) non è così deplorevole. Che fare l'artigiano ha un suo contenuto e una sua dignità.
Tornerà, spero, la voglia di fare "cose" e non solo fumo.

Il problema è: riusciremo a far ripartire l'industria? I primi ritorni dopo le delocalizzazioni selvagge ci sono. Non sarebbe una brutta idea aiutare chi produce in Italia.

venerdì 6 marzo 2009

Spossesso

Nei giorni scorsi mi hanno dato da provare per qualche ora una grossa berlina di rappresentanza.
Macchina veramente eccellente.

Nel contempo ragionavo ieri in famiglia delle necessità automobilistiche (anche se ad oggi non prevedo di investire in auto, come detto son più urgenti gli stampi).

La considerazione che si faceva è che per il 60/70% del tempo a me basta una macchina piccola, magari ibrida, la uso da solo per i trasferimenti casa/lavoro o per brevi viaggi di 40/50 km.

Poi saltuariamente mi serve una macchina abbastanza grande per trasportare qualcosa e per il 30/35% mi serve una macchina grande e comoda per viaggiare con la famiglia e/o collaboratori o clienti ecc.

Quindi per me che ho una macchina di fascia medio/alta nel 70% dei casi è inutile.
E l'idea di spendere centomila e passa Euro per una cosa inutile al 70% mi pare una cosa immorale.

Conosco la possibilità dei noleggi a lungo termine, e anche i club che ti permettono di sfruttare le supercar a "punti".
Ma manca secondo me qualcosa di intermedio.

La possibilità di fare un abbonamento che prevede (magari sempre con un sistema a punti) di utilizzare la macchina che ho bisogno quel giorno.
E passare quindi (nel mio caso) dalla citycar al megaberlinone e alla spider d'estate.
Personalmente fossi un concessionario tipo BMW Audi o Mercedes invece di continuare a immatricolare delle chilometri zero ci penserei seriamente.

Certo, non è adatto per i maniaci del "la mia macchina la uso solo io" e toglie la possibilità di lasciare le proprie cose in macchina ma ormai con telefono bluetooth e ipod sali e hai il tuo telefono e la tua musica. E basterebbe un borsino con occhiali, telecomando e le tre cose da portarsi dietro.
E certamente i costi sarebbero leggermente più alti del costo singolo, ma più bassi se comparati con l'eventuale spreco.

E soddisferebbe la libidine di coloro ai quali piacerebbe cambiare spesso macchina ma non vogliono buttare soldi dalla finestra. Categoria della quale faccio parte.
Certo magari non sempre ci sarebbe l'auto che voglio, ma se mi danno una auto di categoria inferiore o superiore a quella necessaria non è che mi rovino.
Inutile dire che potrebbe essere gestito con prenotazioni via internet e rfid per il rilevamento.

Lo so, prevederebbe un ribaltamento sostanziale dell'industria automobilistica e del suo consumismo, ma non continuano tutti a ripetere che sono attenti alle esigenze del cliente?
O succede a patto che le esigenze del cliente siano coerenti con le loro?

Magari è qualcosa che esiste già, nel caso segnalatemelo.
So anche bene che l'idea non è nuova, Rifkin l'ho letto anch'io.

mercoledì 4 marzo 2009

La vera natura

Tempi difficili, ordini con il contagocce, difficoltà con le banche.

Eccoli allora uscire dalle tane.
Gli sciacalli mostrano la loro vera natura.

Tutte storie il fatto che ti chiedono lo sconto per sopravvivere, spessissimo appena controlli scopri che lo sconto è servito a fargli avere un extra margine.

Tutte storie che non hanno i soldi, i soldi li hanno ma non ti pagano perché intanto c'è crisi e tutti stanno pagando molto male.

E ti arrivano le richieste più strane, tanto sanno che qualcuno con l'acqua alla gola le soddisferà, per prendere il cliente o solo per avere qualcosa da fare la prossima settimana.
Gli sciacalli hanno vita facile in questo periodo.

Ma non è così che funziona, una catena funziona se tutti hanno un margine. Non funziona "morte tua vita mia".
Se il mio fornitore fallisce io resto senza fornitore. E' vero, ce ne sono mille altri, ma allora perché avevo scelto quello? Evidentemente aveva un mix prezzo servizio qualità adeguato.
La catena è quella che costruisce il valore.
Fornitori di peggiore qualità nel tempo si ribalteranno sulla mia qualità. E siamo sicuri che l'unica arma competitiva sia il prezzo?

Quella battaglia lì l'abbiamo già persa, tanti anni fa, costruendo una società avanzata.

Ma è difficile spiegare oggi agli sciacalli che la vita è una ruota e prima o poi troveranno uno sciacallo.

Lettera aperta

Egregio Sig. Sindaco / Presidente della Provincia di ..... (sostituire a piacere)

so bene che è stato un inverno difficile, tanta neve e ghiaccio.
Ma ha fatto un giro per le strade?
Ha visto le buche che ci sono?
Ha notato che le strade che avete asfaltato solo pochi mesi fa sono disfatte?
Ha notato che asfaltando i tombini li hanno lasciati dove erano e adesso sono sotto o sopra il livello stradale?
Ha notato che chi fa i lavori di scavo rappezza con una palata di asfalto e fine?

Capisco e mi fa girare le palle che il fine dei lavori sono principalmente le tangenti che lei e i suoi mafiosetti compari avete incassato.
Ma, grandissima testa di cazzo, li vuole spendere in modo decente i nostri soldi?
Chi controlla come vengono fatti i lavori?
Non pretendo che il suo cervello di gallina sappia amministrare in modo decente, ma almeno controllare con quelle migliaia di vigili che avete assunto recentemente e che sono imboscati in ufficio o in giro a far multe per divieto di sosta.

Ma verrà il giorno in cui tutti gli accidenti che le tiriamo attecchiranno.
E spero per lei non sarà un bel giorno.

Con grandissima disistima