Ha suscitato parecchio scalpore la vicenda dell'imprenditore che ha provato a vivere con mille euro al mese (che tra l'altro erano 2000) e non ci è riuscito.
Mi si perdoni un po' della mia solita brutalità.
Un imprenditore medio (non parlo di piccoli) con 1000 euro arriva al 10 del mese, forse. E conosco gente che con quella cifra arriva al 2 o il 3 (esagerazioni, certo, ma esistono).
Se si fa un certo tipo di vita i soldi vanno via velocemente, avere una casa media comporta forti spese, poi auto, cene, vestiti ecc ecc Esistono costi di "rappresentanza" che non sempre se si è seri si scaricano sull'azienda a fare questo mestiere. Non parlo di tangenti, occorre vestirsi in un certo modo, far vita sociale ecc ecc.
Tornando al discorso, mica ho bisogno di fare la prova per vedere che con 1000 euro non si arriva a fine mese.
Ma devo dire che da me quelli che guadagnano così poco sono una minoranza, quasi nessuno, il resto con premi & co guadagna più di quanto guadagnano gli operai di mr X con l'aumento lordo di 200 euro.
Oltretutto il contratto alimentare è ben più generoso del metalmeccanico.
Se la provocazione serviva a chiedere la defiscalizzazione dei premi aziendali la appoggio. La si chiede a gran voce da Confindustria.
Se la provocazione serviva per far capire che si devono dare dei valori ai figli (così dice) la appoggio, cerco di farlo anch'io.
Se si potesse poi abbassarli in caso di necessità, molti probabilmente aumenterebbero gli stipendi (anche i premi di risultato sono spesso "attesi" anche se l'azienda va male).
Spero, visto il settore, non si sia trattato di una bella operazione pubblicitaria per la pasta XXX.
Visto che oltretutto la pasta è uno di quei prodotti in fase di crescita dei prezzi elevati... chi lo paga l'aumento?
martedì 23 ottobre 2007
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3 commenti:
Sicuramente è da apprezzare un gesto del genere, il problema è che il messaggio che passa è: gli altri imprenditori che non danno aumenti sfruttano i lavoratori.
Sarebbe più corretto informare i lavoratori su come vanno le cose, magari mettere una tabella in azienda che dice: a fronte di una retribuzione lorda di 30.000 € il netto busta paga è di 21.000 € e il costo per l’azienda è di 41.000 €, a parità di costo in qualsiasi altro paese UE avresti guadagnato di più.
È una questione di cuneo, è passato di moda, non se ne parla più. Alle prossime elezioni.
Aspettavo un tuo commento...
ciao
buddy
scusate la pignoleria ma la traduzione di Faber est suae quisque fortunae è "ognuno è l'artefice del proprio destino"
il temine fortuna in latino è più simile all'italiano destino e fortunae è singolare nella frase.
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