domenica 14 ottobre 2007

Palestra

Da tempo ormai uso il blog, e altri accrocchi del cosiddetto web 2.0 tipo Wiki, social networks ecc ecc.

Tutto tempo sprecato?
Può darsi.

Intanto avendo l'azienda in fase di cambiamento organizzativo i primi strumenti che mi sono venuti in mente e che cercherò di usare sono un blog e un wiki, interni.
Qualcuno ha delle storie da raccontarmi/segnalarmi di esperienze simili?

Lo so che fa ridere dire "cercherò di usare", io un'idea ce l'ho, ma pianificare troppo in questo campo non è poco "collaborativo"?
Cioè, pianificando troppo il progetto io, non rischio di farlo fallire?

7 commenti:

Gabriele Barni ha detto...

Bel problema!

le mie esperienze in fatto di wiki-aziendali sono state a dir poco catastrofiche e sarei molto interessato a vedere un esempio di successo in questo campo.

per quanto riguarda il blog aziendale è molto carino per tenere concentrati i dipendenti su una vision comune... ma in tutte le realtà che ho potuto osservare dopo l'euforia iniziale è scemato tutto.
I pochi impavidi che ancora alimentano il focolare del blog lo fanno utilizzando massicciamente parallelamente le mail interne, e quindi ogni volta si scrive un comunicato / articolo, inviano il link e riassunto anche in copia tutti via email.

(molto push e poco pull)


Casi di forte successo li ho potuti analizzare invece soltanto quando difronte alla necessità di ristrutturare l'offerta formativa è stato introdotto un solido sistema di blended learning accompagnato da blog e quan'altro.
Quindi il dipendente attraverso un buon LCMS (Learning Contents Management System), non solo può ricercare e avere alla portata di mano tutto il materiale che può interessare e essere utile al suo lavoro in quel momento. Ma potrebbe anche diventare un metodo per aggiornare e formare i dipendenti interni magari attraverso varie "pillole di apprendimento" distribuite nel tempo. Il dipendente dunque trovandosi sul portale diverse offerte formative può costruire dei percorsi e diventare artefice delle proprie scelte aumentando la voglia di confrontarsi con gli altri e discutterne virtualmente.
Da tenere però conto sono numerose variabili partendo da: costi, funzionalità, scalabilità, e Usability.

(molto pull e finalmente poco push).


dal mio umile punto di vista i consigli che posso darti in imprese di questo tipo sono:

a) NON, NON, NON seguire troppo una cultura imprenditoriale di tipo "scientific management" che a noi italiani piace ancora molto. E quindi permettere anche una crescita bottom-up dei dipendenti verso l'azienda.

b) far attenzione a non proporre qualcosa di unicamente "technology driven" con tecnologie abilitanti piuttosto avanzate e precise senza tenere molto conto dei contenuti all'interno di esse. Qualsiasi software si voglia adottare, assicurarsi dunque di non rimanerne schiavi. Quindi investire in software OK, ma assicurarsi che si abbia un ritorno diretto in risultati, quindi in valore delle persone dell'azienda.


NB: un wiki è una tecnologia piuttosto strana, nonostante sia semplice sono in pochi a capirla e usarla.

Anonimo ha detto...

Nel nostro caso il web 2.0 interno sta creando scampoli autonomia nelle persone, regalando addirittura, su questo tred, un nuovo marchio all'azienda ...

... nostro consiglio: continua cosi che vai bene !

Unknown ha detto...

Il file delle metriche per misurare il roi degli internal corporate blog è a tua disposizione..........basta chiedere.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro

Anonimo ha detto...

Per mia esperienza personale, tali strumenti hanno una reale validita' solo quando l'azienda che li adotta abbia almeno una delle seguenti caratteristiche:
a - numero di dipendenti elevato (direi almeno >= a 200) con una forte prevalenza di lavoro "impiegatizio", che i magazzinieri o gli operai hanno poco tempo (per questioni fisiologiche collegate alla loro modalità di lavoro) per approfondire l'utilizzo di simili strumenti.
b - una struttura delocalizzata in maniera marcata sul territorio.
Quindi dicci l'obiettivo che ti poni a fronte della realta' in cui ti muovi, tenendo presente che (esperienza diretta) puo' anche essere sufficente promuovere la conoscenza e la collaborazione tra i dipendenti anche in modo soft, organizzando spazi (fisici e temporali) nel corso dell'orario di lavoro in cui promuovere lo scambio di informazioni de visu tra le persone.
Un consiglio generale (e tienilo caro perche' viene da una persona che vendendo tecnologia ci campa) e' quello di non innamorarti di nessuna piattaforma tecnologica, tieni presente solo l'obiettivo che ti poni ed il contesto umano/aziendale in cui ti muovi (che sono cose extra informatiche)

Anonimo ha detto...

@Suarez:
personalmente potrei dire proprio il tuo opposto. Questo tipo di cose per quella che è la nostra esperienza invece accadono nelle pmi con forti connotati di giovani e di flessibilità ...

... misteri del Pianeta Italia ...

:-)

Unknown ha detto...

L'azienda (piccola, 50 o giù di lì, sede singola) è in fase di cambio organizzativo.

Per supportare il progetto e creare la condivisione e collaborazione abbiamo pensato di usare quegli strumenti.

Tenendo conto che per essere una PMI siamo iperinformatizzati da sempre.

Anonimo ha detto...

@Prime:
misteri della vita ;-), hai detto bene, giovani e flessibili (soprattutto mentalmente), ti voglio ad incoraggiare un magazziniere 55enne all'utilizzo di un wiki, (so' riuscito a malapena a fargli accedere il programma di controllo delle presenze...)

@Imprenditore:
l'essere una struttura che ha una confidenza con gli strumenti informatici che non si limita al proprio gestionale e' un importante passo avanti, sullo strumento specifico valuta tu caso per caso, per quel che rigurad i wiki in genere fai attenzione perche' sono strumenti "strani" di cui l'utenza si puo' innamorare visceralemnte o ignorare clamorosamente, (senza contare che prevedono che le informazioni in esso contenute siano inizialmente decentemente strutturate, dando la possibilita' ed interesse di continuare ad usare lo strumento). Diversamente molto vantaggioso ho visto rivelarsi lo strumento del forum (in cui magari sia ammessa una moderata dose di "cazzeggio"), diciamo che in genere e' un buon antipasto, serve a misurare la risposta dell'utenza a questo tipo di strumenti e soprattutto non comporta clamorosi investimenti di risorse economiche e temporali, anzi. Do' per scontato che tutti i tuoi dipendenti abbiano una mail personale aziendale (del tipo dunque nomecognome@dominioazienda.qualcosa)