Sicuri che va tutto bene?
Riporto un estratto dall'ultima nota congiunturale del Centro Studi Confindustria.
Nonostante il recupero estivo, che secondo l’indagine CSC ha riportato l’attività sui livelli di fine 2006, il divario di crescita nell’industria tra l’Italia e la media di Eurolandia e con la Germania, rimane ampio. Nei dati preliminari del terzo trimestre stimati dal CSC, infatti, l’industria italiana ha messo a segno un incremento dello 0,7% sul trimestre precedente; stessa crescita è stimata per la produzione industriale in Germania mentre nell’eurozona è prevista una variazione intorno all’1 percento (queste due variazioni sono stimate sulla base dei dati di IFO, INSEE, ISAE e Banca Intesa). Nella dinamica annua l’Italia rimane fanali-no di coda, con un incremento dello 0.8% rispetto al terzo trimestre del 2006 a fronte di una crescita del 4,4 % dell’industria tedesca e del 3% dell’area della moneta unica
La dinamica insoddisfacente, e che denuncia le difficoltà competitive in cui operano le aziende italiane, si registra in un contesto molto meno roseo. La fiducia delle imprese è scesa nel complesso del terzo trimestre e, in maniera più marcata, in settembre. Il calo è stato generalizzato e comune alle principali economie europee: secondo i dati della Commissione Europea, il saldo che indica la fiducia delle imprese industriali ha registrato una flessione di 2 punti nell’area dell’Euro ed in Germania e di ben 5 punti in Italia. In Francia la fiducia delle imprese nel terzo trimestre mostra segnali di stabilità rispetto al precedente trimestre ma risulta in progressivo calo sin da luglio. Ciò accresce le probabilità di un ulteriore frenata della crescita nei prossimi mesi. La discesa della fiducia delle imprese manifatturiere è dovuta in particolare al peggioramento del portafoglio ordini, influenzati negativamente dall’apprezzamento dell’euro, e ai timori legati alle conseguenze sulla domanda finale della fine della corsa dei prezzi degli immobili e dei primi segnali della loro inversione di rotta.
martedì 16 ottobre 2007
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2 commenti:
di questi comunicati c'è una cosa che non ho mai ben capito, come si misura la "fiducia" delle imprese? ed ha senso misurarla ogni trimestre?
Io ad esempio faccio parte del "panel" federmeccanica.
Sono poche domande di "tendenza" più che quantitative tipo uguale aumento diminuzione ecc.
Poi ci sono vari panel utilizzati dal centro studi che forniscono dati magari più approfonditi (tipicamente medie e grandi aziende che misurano molto più delle piccole).
Uniscono dati (ordini raccolti, portafoglio ordini, gg produzione assicurata) e "aspettative".
Ha senso misurarlo ogni tre mesi perché ormai i cicli sono molto brevi e quindi il trimestre (tra l'altro unità di misura per le quotate USA) è indicativo di una tendenza.
Se misuri con tempi più lunghi rischi di accorgerti dell'andamento quando è passato e non tendenziale.
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