Mi sono inventato una storiella.
C'era una volta il più grande sindacato punto di riferimento e importante componente di un partito che si era appena trasformato.
C'era una componente di questo sindacato, rappresentativa di quello che è da sempre il simbolo del lavoratore. Questa componente era il punto di riferimento dell'alleato/antagonista di lotta e di governo del partito trasformato.
Il grande sindacato, nel direttivo convocato per i prossimi giorni, prevedeva di dare una bella lezione (espulsione? Commissariamento?) ai dirigenti della componente estremista.
In questo importante momento cadeva anche il momento di chiusura del contratto che interessava la componente estremista.
Qui la grande idea. Proprio nel momento di firma del contratto, manovra a tenaglia. Da un lato gli estremisti che dicono il solito no. Allo stesso tempo intervengono pesantemente i ministri di lotta e di governo promettendo interventi.
A questo punto gli altri sindacati mica possono fare come l'altra volta e firmare da soli, di fronte all'intervento del governo conviene aspettare. Tanto poi con il governo si porta sempre a casa qualcosa in più.
Così da un lato si tiene alta la tensione, magari ci si dimentica della spazzatura che c'è in giro, si ricompatta la gioiosa macchina contro i padroni e, soprattutto, si evita lo scontro nel direttivo e le relative conseguenze.
Permettendo agli estremisti, del sindacato e del governo, di tenere comodamente i piedi come sempre un po' dentro e un po' fuori.
Tanto qualche esagitato che perde ore a gratis di lavoro e blocca un'autostrada si trova sempre.
Poi magari il governo, se proprio deve dare qualcosa a tutte le parti, farà magari una bella rottamazione.
Mamma mia storia da incubo!
Per fortuna siamo in Italia, un paese serio. Dove queste cose non succedono.
martedì 15 gennaio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento