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Cari amici (perché dopo tutti questi anni molti lettori sono in fondo amici, perlomeno di penna) so che vi sto trascurando.
Ma in parte la situazione aziendale, sulla quale prima o poi scriverò un post, e in parte quella personale che mi ha portato ad avere meno capacità di stare connesso e mi tengono lontano dal blog.
Come chi mi segue sa l'ultimo periodo non è stato (e non è) tra quelli più tranquilli della mia vita.
E quindi dovendo dare le priorità purtroppo il blog è finito parecchio indietro.
Devo dire che in giro c'è un'aria pesate pesante, mai mi sono ricordato di ricevere, per noi che lavoriamo in tutto il mondo, nello stesso periodo segnali così negativi da tutti i nostri partner.
E' un bollettino di guerra.
In Europa poi, dove siamo abituati comunque a non indebitarci oltre misura (all'americana) e un barlume di risparmio cerchiamo di averlo le notizie che si susseguono sono mazzate sui consumi.
Parlate con chi volete. Per quasi tutti c'è stato un rallentamento improvviso e fortissimo.
Allora per chi fa il mio mestiere occorrono nervi saldi e capacità di visione.
Il mondo non si può fermare, ma questa è l'impressione che abbiamo oggi.
L'economia è più "sentiment" che altro e oggi tutti vedono negativo.
E più rallenta più freniamo.
L'ho già detto, è venuto il tempo delle formiche, le cicale non ce la fanno con questi freddi.
E molti si danneranno pensando che avrebbero dovuto migliorare i ratio in vista di Basilea2 e non l'hanno fatto.
Certo, le banche non dovrebbero far mancare la benzina all'economia, ma oggi la benzina manca a loro stesse e mi sa che sono più impegnate a garantire la loro sopravvivenza che quella dei clienti.
Ma anche tra le banche ci sono le cicale, basta cercarle.
Lo so che è un post confuso, ma ho seguito il flusso dei miei pensieri, senza programmarlo, senza un'idea di base come accade di solito.
Confuso, come il proprietario del blog in questo momento ;-)