sabato 25 ottobre 2008

Live 10

Marcegaglia



La crisi finanziaria non diventi di mercato.
I soldi dati alle banche vengano usati per supportare le aziende.
Tavoli di monitoraggio per ogni area dell'andamento degli affidamenti alle imprese.

Chiediamo al governo decisioni a favore delle necessità di credito delle aziende.
Fondi di garanzia per i Confidi.
Che la pubblica amministrazione paghi le aziende a cui deve dei soldi.
Prepararci ad ulteriore credit crunch

Taglio dei tassi dell'1% da parte della Bce e Euribor si riallinei al tus.

Altri interventi:
Fiscale - riduzione Irap, non possiamo pagare tasse se perdiamo.
Detassazione utili reinvestiti.
Problema deducibilita fiscale interessi passivi

Innovazione - strumenti a favore e strumenti per incentivare il risparmio energetico
Faremo proposta sul discorso inquinamento con le altre confederazioni europee. Sappiamo che è opportunità

Investimenti in infrastrutture e facilità di far partire nuovi investimenti.

Relazioni sindacali - solo aumentando la produttività sarà possibile aumentare i salari.
Il governo si è impegnato a detassare gli straordinari anche per il 2009.
Ci sarà in momento nel quale la CGIL dirà di si a qualcuno e qualcosa?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La CGIL è stata rapidissima ad approvare il furto del TFR nei fondi pensione dove aveva inserito i suoi picciotti.
Del resto basta ascoltarli i sindacalisti, anche quando sono in buona fede (capita!) sono talmente ignoranti che fanno cadere le braccia a terra.

Anonimo ha detto...

Ieri, il ministro Calderoli (not my best choice, anyway) ha detto che il danaro pubblico deve solo transitare per il sistema bancario, ma con il fine del buon funzionamento del credito alle aziende, oggi reso difficile dal deficit di fiducia tra le banche (confermato anche dal triste Modiano), quindi si vigilerà su questa fase potendo arrivare a togliere finanziamento alle banche inadempienti.

Vorrei sapere meglio come sarà attuata la vigilanza, ma immagino possa aver a che fare con i tavoli di monitoraggio dell'andamento degli affidamenti alle imprese, da mettere in piedi sul territorio, ai quali si riferiva Mrs. President.

I fondi di garanzia per i Confidi, sull'esempio di quanto già deciso dalla regione Veneto, possono effettivamente costituire un buon volano, anche perché la leva finanziaria consentirebbe di far girare cifre consistenti.

Che la pubblica amministrazione debba pagare le aziende fornitrici in tempi degni di Paesi civili (cioè non a 300-360 giorni .....) era stato detto con forza ieri da Morandini: oggi Marcegaglia lo ha giustamente ribadito, chiedendo al ministro Brunetta di farsi carico di un problema che ha, ormai, assunto proporzioni francamente vergognose, specie considerando la sproporzione tra i comportamenti della PA creditrice e debitrice.

Aggiungo una considerazione, che è stato un altro grido di dolore emesso dal combattivo Presidente della PI, nonostante l'incipiente afonia (adesso, Beppe, riposa un paio di giorni, please ...): non è possibile che ogni contenzioso (anche per una "cartella pazza" od una multa fantasma da pochi euro, inventata dai soliti vigili di Roma) blocchi automaticamente i pagamenti della PA, a scopo ricattatorio (quasi peggio della mafia ...)

Dell'Irap, perversa creatura fiscale che punisce le produzioni italiane premiando quelle delocalizzate, la platea ha rumoreggiato un "va abolita!", unica misura equa ed intelligente, benché difficilmente attuabile a breve.

La detassazione degli utili reinvestiti (se rimangono in azienda e non vengono distribuiti non possono essere ragionevolmente considerati reddito) è un obiettivo primario della PI, che ha bisogno di essere capitalizzata, ma trova difficoltà a farlo in presenza di prelievi fiscali così famelici.

Il discorso vale anche - cito sempre Morandini, appoggiato dalla Presidente, ma è bene dire che le proposte/richieste vengono dalla base associativa - per l'aliquota agevolata da applicare ai conferimenti degli immobili strumentali nel capitale (intendiamoci, agevolata vuol dire il 2%, che comunque rimane un introito che altrimenti il fisco non avrebbe).

Relazioni sindacali: ci auguriamo verrà il momento nel quale la CGIL smetterà di dire no a tutto ed inizierà a dire qualche sì ma, sebbene il vertice confindustriale neghi l'intenzione di firmare accordi "solo con chi ci sta" (cioè TUTTI gli altri), l'insofferenza verso quel modo di fare sindacato è ormai palpabile in ogni consesso.

D'altra parte, come fa Epifani (per il quale il mio indice di stima rimane a "meno 100") - pover'uomo - ad evitare che l'antistorico e fanatico Cremaschi cerchi di sfilargli la poltrona da sotto le chiappe?

Considerazione finale: Emma è concreta e determinata, peccato davvero che la sua oratoria sia piuttosto monocorde (qualcuno dice, con una punta di rimpianto per le esplosioni montezemoliane, da radiocronista), perché anche l'impatto mediatico ha il suo peso e, soprattutto, la capacità di suscitare entusiasmo nella platea - specie nei momenti di difficoltà - non sarebbe disprezzabile.

Unknown ha detto...

@ Doktorfranz
Anni fa (moltissimi)chi scrive faceva parte del team che aiutò una giovane brunetta mantovana a prepararsi e diventare presidente dei GI.

Se ricordo bene uno dei difetti che aveva (e le si consigliò di correggere) era la velocità ed enfasi oratoria.
Adesso forse eccede nell'essere molto calma e pacata.

Al contrario di Morandini ;-)