domenica 8 gennaio 2006

Bret Easton Ellis - Lunar park

Onirico.

Da appassionato di rock e di "america" lessi, ai tempi, 1986, un secolo fa, Meno di Zero, il romanzo che lanciò Ellis. Non mi aveva entusiasmato, la sctittura minimalista non mi era piaciuta.

Ho comperato questa nuova opera perchè avevo letto che era cambiato lo stile. E devo dire che mi è piaciuta.
E' scritto in modo coincolgente

Una autobiografia piena di incubi.
La quarta di copertina parla di rapporto padri e figli, secondo me il tema trainante è che non si capisce bene se l'incubo derivi dalla vita "normale" di provincia: moglie, figli, villona, vicini, scuola privata dei ragazzi che questo tossico si ritrova a vivere. Spesso si ritrova a pensare di mollare tutto e tornare alla vita dissoluta della metropoli.

Leggo che somiglia molto a Stephen King (che non ho mai letto).
Non ha perso l'abitudine di citare molto le marche, forse il maggiore legame con il cecchio stile di scrittura. La camicia non è mai una camicia, è sempre una camicia di ...

2 commenti:

_ ha detto...

forse passare da meno di zero a lunar park addolcisce il tuo giudizio. ma dire che questa sia l'opera minore in senso peggiore di ellis è poco.

Unknown ha detto...

Non amo particolarmente l'horror, e da quanto ho capito le altre erano tipo King.
Devo poi dire che, nonostante lo faccia sul blog, non mi considero un affidabile recensore per i libri. Mi trovo molto impreparato su quel fronte.