I dati sulla ricerca in Italia, si sa, ne fanno il fanalino di coda del mondo.
Si fa poca ricerca di base per la incapacità delle nostre università (nella maggior parte dei casi) e per la mancanza delle grandi aziende.
Ci sono però alcune storture che vorrei sottolineare.
L'industria italiana è fatto di una miriade di piccole e medie aziende. Che in molti casi fanno ricerca, quasi sempre non di base, ma applicata si.
Le spese in ricerca per le statistiche possono venire rilevate in due modi: attraverso un questionario Istat che le aziende ricevono e attraverso la lettura dei bilanci.
Caso 1: solo chi ha visto i questionari Istat per le aziende capisce. Noi spendiamo, malcontato, l'1% del fatturato per fare ricerca (siamo metalmeccanici, non chimico..), collaboriamo con diversi centri, ma quando vediamo la complessità del questionario, per non perdere 3 giorni a compilarlo alla prima domanda: "la vostra società fa ricerca" rispondiamo NO e andiamo alla fine.
Caso 2: l'amministrazione fiscale ha la cattiva abitudine di considerare le spese di ricerca spese ammortizzabili (cioè che mi scarico in 5 anni per i non tecnici) e a volte addirittura "non inerenti" ecco allora che chi fa buoni utili e non è quotato in borsa e non opera in settori che lo richiedono (tipo farmaceutico) si guarda bene dall'evidenziare le spese di ricerca e le fa perdere fra i vari rivoli delle spese aziendali.
Insomma, alla fine credo che siamo deboli, è vero, ma come il PIL o altre cose il tutto sia sottovalutato per le storture del sistema.
martedì 14 febbraio 2006
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2 commenti:
E' verissimo. La statistica sulle spese di ricerca in Italia è molto citata e molto sbagliata.
Quando lavoravo in New Holland abbiamo rovinosamente comprato la Case perché loro capitalizzavano le ore di "pensiero" dei loro ingegneri e noi no (ho cercato di avvisarli, ma ero un pesce piccolo). E' stato un disastro.
E' abitudine, all'estero sono molto più attenti a queste cose, anche a livello di chiarezza contabile.
Qui la componente fiscale è troppo forte, quindi non si fanno le cose chiare (e l'amministrazione stessa spinge in quel senso!).
Se mi mandi una mail mi interessa approfondire il discorso disastro.
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