Ad un certo punto della mia vita volevo diversificare e provare a sviluppare attività specifiche di contorno che potevano essere un business esse stesse.
Io sono un rompipalle e le cose non sono andate bene.
Una delle società era una azienda che doveva fornire servizi di progettazione. Avendo difficoltà a trovare progettisti da assumere all'interno pensavo di farne un business e attirarli offrendogli la possibilità di diventare soci.
Peccato che la società l'ho fatto con degli ingegneri.
Primo problema: l'ing sa tutto, pertanto invece di fare alla milanese "ofelè fà il tò mistè" (ognuno le cose che sapeva fare), improvvisamente uno ha deciso che il controllo di gestione lo faceva lui in quanto amministratore delegato. Peccato che ho dovuto spiegargli la differenza tra patrimoniale ed economico e tra fatturato e flussi di cassa!
Altro problema era che il tipo guadagnava (e spendeva) parecchio ed era sempre alla canna del gas, con costi troppo elevati per una start up (ma questo era stato un errore mio).
Oltretutto quando faceva i preventivi (che sono un casino per chi vende conoscenza) non metteva le sue ore, peccato che lui era il 60% circa dei costi dell'azienda.
Naturalmente fra il fatto di essere una start up e i metodi gestionali si sono persi parecchi soldi il primo anno. Prevedibile.
La mia decisione di andarmente è venuta quando, al CdA di preparazione del bilancio ho discusso con i soci per le perdite e loro mi hanno detto che se perdevamo così tanto era colpa mia: mi ostinavo a mettere a bilancio gli ammortamenti che erano investimenti e non spese.
Sono uscito dalla società più veloce della luce. E da allora non amo molto gli ing.
mercoledì 15 febbraio 2006
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4 commenti:
allora siamo in due!... per le grandi capacità di leader di un ing (pagato fior di quattrini!)l'azienda in cui lavoravo un paio d'anni fa ha sfiorato il fallimento... per sopravvivere, ha abbandonato il settore servizi compresi quelli ad alto valore aggiunto intrapresi grazie alle mie competenze acquisite sul campo... beh sono scappata più veloce della luce! inseguita dall'amministratore delegato, non ho ceduto alla tentazione di tornare e di sedere di nuovo al tavolo dei dirigenti accanto ad un ing... ^_^ oggi la storia mi da' ragione, quell'azienda che io avevo portato da 4 dipendenti a 15 in meno di tre anni e che doveva soltanto credere e fare il salto di qualità, (si era affidata proprio per questo all'ing... ^_^ che poi le ha fatto fare un bellissimo salto all'indietro!)... dicevo, quell'azienda oggi ha meno di 5 persone quasi tutte nel settore amministrativo e senza più contratti a tempo indeterminato... perché l'ing sostiene il turn over (concezione di per sé fallimentare!), il che vuol dire, niente esperienza lavorativa, formazione per i dipendenti e via e via...
Certo io sono ancora disoccupata perché sono mamma, donna e in più ho troppa esperienza lavorativa! quasi nessuna piccola o media impresa italiana può permettersi di pagare un lavoratore come me! (questo mi dicono ai colloqui!) e intanto quell'azienda campa di finanziamenti della regione... ^_^... progetti sperimentali che non danno risultati, inutili corsi di formazione alla PA e fra poco chissà, anche un po' di volontariato (i finanziamenti ci sono anche in questo settore, no?!)
no, nemmeno io amo troppo gli ing.
Il problema della visione strategica dei piccoli imprenditori è una cosa che ho sottolineato spesso.
E purtroppo capita anche a me di dover rinunciare a persone per discorsi di stipendio. Più che per l'effettivo costo per il problema "trascinamento" che causerebbe all'interno se si vuole essere equi, a volte è triste.
Sul discorso turn-over è una cazzata gigantesca, soprattutto per chi opera (come mi sembra di intuire) nei servizi. Ma non tutti hanno visione strategica e molti "manager" guardano a comprimere i costi fissi non al futuro.
Se però hanno scelto male la persona che doveva fargli fare il salto non dimenticare che chi ci ha perso di più sono stati i soci.
Buona maternità. Cosa bellissima.
Pero non generalizziamo per categorie, dai, è troppo facile... Sennò posso dire che a me non piacciano i ragionieri, un altro odia gli avvocati etc etc e non si finisce mai. Sui soci in generale invece una regola imparata sul campo: meglio non averne!
Sorry ma io gli ing. li adoro. Poi tra di loro ci sono fior di imbecille, come dovunque.
Per quanto concerne gli ammortamenti son d'accordo con loro, che in una piccola start-up che vende conoscenza non si mettono: le uscite relative vanno messe direttamente nei costi ;-)
O, se preferisci, su questo genere di attività il tasso di attualizzazione per gli investimenti deve essere +infinito.
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