mercoledì 7 giugno 2006

Tornare a crescere

Ieri sera sono stato alla presentazione del rapporto, curato dal Prof. Deaglio del Centro Einaudi e Lazard Tornare a crescere.
Nell'articolo del Sole trovate i contenuti del rapporto, io vi riporto al solito qualche nota che ho trovato interessante.
Piero Ostellino: la crisi europea è culturale e ci vorranno generazioni per superarla passando dal modello francese della ragione a quello scozzese dell'illuminismo. Troppe regole.
Ha parlato anche della costituzione, comporomesso tra chiesa e comunismo il cui impianto di base condiziona pesantemente la nostra mentalità politica.
Da vero liberale Se l'è presa anche con i contratti collettivi nazionali.
Deaglio: ad integrazione del resoconto del Sole ha segnalato una conferenza del Greenspan (tanto amato da nostro BuddyFox) nella quale il guru ha segnalato 5 sue paure:
- innovazione tecnologica fuori controllo (le aziende non hanno neppure il tempo di applicarla e assorbirla)
- invecchamento popolazione
- incertezze climatiche e ambientali
- rallentamento immobiliare
- deficit americano fuori controllo
Poi Deaglio ha segnalato come l'aumento del PIL dal 2003 è fatto con macchine e di come l'Europa si stia chiudendo: a fronte di una maggiore importanza nel PIL dei servizi le merci sono libere, i servizi sono chiusi (es direttiva Bolkestein).
Stefano Cao (direttore responsabile esplorazioni ENI): la forza di ENI è capire il timing per l'ingresso nei vari paesi.
Marco De Benedetti
: il protezionismo causa solo ritorsioni, con conseguente difficoltà ad entrare nei paesi in via di sviluppo e quindi a forte crescita.
Luca Garavoglia (presidente Campari): il nostro vecchio strumento della svalutazione competitiva adesso lo usano gli Stati Uniti. Abbiamo perso la nostra vecchia capacità competitiva sui costi che ci permise di crescere. Il problema della politica è che ragiona con orizzonte troppo breve.
Mario Moretti Polegato (Geox): ha insistito molto sul proteggere con i brevetti le idee e la ricerca.
Vincenzo Novari (Tre): Tre è il più grosso investimento in Italia dal Piano Marshall ed è stato fatto da una società cinese!
Ha poi fatto un duro attacco (parlando di telefonia) sul fatto che si era iniziato ad entrare nei paesi emergenti ma poi ci si è arroccati in Italia. Carino il fatto che seduto lì di fianco ci fosse Marco De Benedetti fino a poco fa Amministratore delegato i TIM ;-) De Benedetti si guardava intorno con aria tipo io non ci sono.
Lorenzo Pellicioli: ci vogliono tre implementazioni ai problemi di sistema che abbiamo, più concorrenza, più governabilità, la finanza "piccola" banche piccole, borsa piccola, scatole cinesi per il controllo con piccole quote.
Ci sono due tipi di giovani: cosmopoliti (che viaggiano studiano, parlano le lingue) e localisti (che si chiudono sempre più sul locale e chiedono protezsione e protezionismo). Occorre far sparire i secondi.

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