venerdì 23 febbraio 2007

Ingombrante presenza

Quel 0,44 km2 inseriti nel tessuto urbano di Roma sono molto, troppo ingombranti.

Dai dodici punti spariscono i Dico.

Chi tocca la Chiesa muore, in Italia.

E qualcuno ride.


Post edit
Mi dicono che Ruini non c'entra (?).
Ecco Bertone

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Se fosse veramente la Chiesa a liberarci da Prodi, beh ... GRAZIE!

Anonimo ha detto...

e il bello che la gente non si incazza..quanto siamo indietro gente se ci facciamo governare da quattro sandaloni

Anonimo ha detto...

Ma che cosa c'entra il card. Ruini?

Prodi non più tardi di due o tre giorni fa, dopo aver incontrato sia lui che il Card. Bertone, aveva detto che l'incontro era andato benissimo e che si erano spiegati alla perfezione, giungendo ad una identità di vedute.

Anonimo ha detto...

P.S.: mi permetto di dissentire sull'ingombro di quel nemmeno mezzo Kmq.

Io rido: è grave? :-))

Anonimo ha detto...

L'anonimo qui sopra sono io, ma mi è partito il post senza aver inserito il nick. Chiedo scusa.

Unknown ha detto...

Personalmente non ho nulla contro la chiesa.

Ho diverse cose contro i Pacs per gli eterosessuali (sposatevi civilmente) capisco il problema per gli omosessuali che è di tipo economico (ricordare sempre che è una battaglia di soldi) per eredità & co.

Ma che ancora i tempi della nostra politica siano scanditi dalla chiesa mi pare troppo.

Anonimo ha detto...

Che cosa impedisce, oggi, ad un/una omosessuale di nominare erede il/la suo/a convivente?

In ogni caso trovo che ci fossero problemi ben più pressanti da affrontare per la generalità degli Italiani. Io avrei rimandato la cosa a più avanti. Ma forse coloro i quali pensano che la cosa sia, invece, di fondamentale importanza erano i primi a non credere in una lunga durata del Governo.

Che però è caduto sulla politica estera. C'è una cosa che, stando ad alcuni articoli di oggi, non è piaciuta ad un paio di Senatori a Vita: la rivendicazione, orgogliosa, di una non continuità nella politica estera di questo Governi rispetto al precedente. Con il che, in teoria - e visti certi elementi della maggioranza la cosa è anche una pratica possibilità - si è messo in discussione il posizionamento del nostro paese in ambito internazionale. Cioè si è dichiarata la possibilità di uscita dai binari entro i quali l'Italia si è mossa negli ultimi 60 anni. Mica poco.

Unknown ha detto...

il problema per le coppie omosessuali è l'eredità.
Me ne hanno parlato degli amici.
Mentre se muore uno sposato l'eredità va alla moglie e non c'è dubbio (salvo testamento) se muore un single anche se fa testamento una parte (credo si chiami legittima) dell'eredità va comunque ai parenti anche in caso di testamento.
Quindi per assurdo un gay che ha costruito qualcosa col compagno e che è stato ripudiato dalla famiglia lascia alla famiglia e non al compagno.

Se sbaglio mi si corregga

Anonimo ha detto...

Dunque: se non ho capito male, qualunque persona muoia in Italia lascia eredi i suoi familiari (sempre che ne abbia, ovviamente. Altrimenti "ultimo erede è lo Stato), volente o nolente. Indipendentemente dal fatto che il defunto abbia o meno fatto testamento nelle dovute forme. In questo caso (testamento) cambia solo la quota di eredità da assegnare ai vari gradi di parentela. E, in caso di esistenza di disposizioni testamentarie, colui che dispone dei propri beni quando lui non ci sarà più, ha a disposizione una parte della sua fortuna perchè la possa lasciare a chi desidera, anche al primo che passa per strada, se così desidera.

Tutto questo vale per tutti i cittadini italiani, indiendentemente dai gusti sessuali degli stessi. Io, eterosessuale, potrei essere stato cacciato di casa per qualsiasi motivo e aver fatto fortuna senza aver avuto nulla a che fare con la mia famiglia per decenni. Ciò non toglie che, in assenza di coniugi e figli, saranno loro ad ereditare. Io posso solo disporre di una quota dell'asse ereditario e destinarla, mediante testamento, a chi preferisco, non di tutto il mio patrimonio. Giusto? Sbagliato? Non so, ma direi assolutamente conforme con la (non)protezione data dalla nostra Costituzione alla proprietà privata, tutelata si ma solo se essa risponde a determinati requisiti, naturalmente al di fuori della portata decisionale del privato proprietario.

Esistono svariate maniere di bypassare la questione: dalle donazioni in vita (fatte per tempo, onde evitare possibili contestazioni) alla rinuncia degli eredi legali e testamentari in favore di uno solo di essi. Potrei, ad esempio, contattare la mia famiglia da cui sono separato da anni e chieder loro di rinunciare ai loro diritti di eredi. Insomma, di riffa o di raffa, soluzioni si trovano, in tutta legalità. Basta andare da un bravo Notaio.

Indipendentemente, ripeto, dai gusti sessuali di colui il quale decide di fare testamento (che comunque è SEMPRE la maniera migliore di disporre le cose per quando non ci si sarà più).

C'è una sola differenza, ed è fiscale: i parenti ed il coniuge (entro un certo grado ed entro un certo ammontare di patrimonio ereditato) possono godere di un regime fiscale molto più favrevole di un erede testamentario non parente/coniuge. Ciò non ha alcuna attinenza con la capacità di nominare eredi a piacimento, ma solo con la tassazione delle successioni, che mi permetto di considerare un furto bello e buono e dei più odiosi. L'asse ereditario, infatti, è composto di beni sui quali sono state pagate tasse e imposte per decenni durante la vita di colui che li lascia ad altri. Non vedo proprio perchè lasciarli ad altro debba sottostare alla tangente di Stato, sotto forma di tasse di successione.