lunedì 19 marzo 2007

Morire per le proprie idee


Cinque anni fa veniva ucciso Marco Biagi.
Per chi non lo ricordasse persona di sinistra che lavorava con un governo di destra sui temi a lui cari del diritto del lavoro.

Ancora oggi, purtroppo, le sue idee (nonostante i risultati raggiunti negli ultimi anni in termini di occupazione) ne fanno una vittima di serie "B" (corollario: le BR non avevano tutti i torti).

Morire per le proprie idee.
Morire quando cerchi di portare il tuo contributo per una società migliore.

Consiglio a tutti il fondo di Ichino (altra persona di sinistra, altro obiettivo BR) di oggi sul Corriere.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

No, non una vittima di serie b, mi spiace ma nessuno, se non qualche cretino, lo ha definito tale. Vittima prima di tutto di un sistema, quello italiano, in cui vige uno spoils' system, dove i professionisti non sono trattati come tali, bensì come accessori alle ragioni di questa o quell'altra parte, fino ad arrivare agli ostracismi del caso di biagi.

Anonimo ha detto...

Di serie B è probabilmente la tua visione del mondo. Biagi non era di sinistra o destra, perché ha collaborato con entrambi gli schieramenti. Era un valido e importante ricercatore, giuslavorista e professore. E tu sei un idiota.

Unknown ha detto...

@ Zeno
Era un commento che mi pare condiviso da molti commentatori. Resta il fatto che una certa mia controparte (il sindacato) vede nel lavoro di Biagi il nemico.
E nonostante tutto, da quanto leggo, l'attuale sindaco di Bologna non si presenta alle commemorazioni. Che poi lo si faccia passare come "opportuno" ma se si hanno le palle si va anche a prendere qualche fischio.
E per fortuna in questo caso la mia parte (confindustria) ha fatto (scusate il bisticcio) la sua parte.

@anonimo
A volte utile leggere e accendere il cervello cercando di capire quanto si legge.