Si integra bene con il mio discorso delle selezioni questo post su Brodo Primordiale: "Quest'anno credo di aver visto qualche centinaio di neolaureati in economia e commercio".
Ancora più interessanti i commenti, che non rispondono al concetto del post: mi piacerebbe vedere gente che ha voglia di lavorare, ma tirano fuori i soliti discorsi da lotta di classe.
lunedì 12 febbraio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
15 commenti:
..c'è un'interessante teoria di Maslow relativa ai bisogni del lavoratore che l'impresa deve soddisfare, sulla base della quale ciascun individuo parte da una stadio base e tende alla soddisfazione del livello successivo.
Credo che i giovani d'oggi siano demotivati, che non abbiano mai avuto modo di confrontarsi con la realtà, ma rimango protetteti sotto la cupola di cristallo costruita dai genitori.
Dall'altro lato, però, c'è una mancanza da parte dell'impresa di soddisfazione di tali bisogni che porta il giovane ad essere ancora più demotivato.
Maria, 25 anni
Va bene che ho detto di avere la terza media, ma l'abc della gestione del personale me lo sono studiato, Maslow compreso.
E ti assicuro che sono un mago nel mix stipendio e soddisfazioni personali, da qui se ne vanno quelli che vogliamo se ne vadano.
No, il problema che vedo io è che i giovani hanno fretta, perché "hanno studiato" vorrebbero non fare gavetta, non capiscono che un laureato di oggi, con lo stato penoso della scuola, sa quanto un diplomato di 20 anni fa, ma ha in più una carica enorme di presunzione.
Le aziende si ritrovano delle persone ignoranti (che ignorano), inesperte che hanno mille pretese e poca disponibilità a sacrificarsi.
E sinceramente visto che poco o tanto lo stipendio qui lo paghiamo, se si permette decido io chi premiare e fare avanzare.
Poi i giovani nel piagnisteo della scusa e delle colpe degli altri sono sempre perfetti. Supportati da genitori che stanno crescendo una generazione di invertebrati.
Lo vedo con le mie ragazze che fanno sport di squadra.
Genitori che si incazzano e danno le colpe agli allenatori perché le figlie non giocano abbastanza quando le figlie sono incapaci e, peggio ancora, non si impegnano sul campo.
Quando sono in campo le mie figlie se giocano male sono il primo a sperare che le tolga, e se si lamentano la risposta è allenati e impegnati, vedrai che poi ti fa giocare.
E allora la scusa che sono le aziende è sempre valida.
Guarda che le aziende hanno la necessità di persone capaci che si impegnano.
Se poi il bisogno è lavorare poco, guadagnare tanto e non farsi rompere le palle, forse è meglio come ha detto Carlo su Brodo primordiale, è meglio cercarsi un posto in qualche ministero.
Mi spieghi se è una leggenda quella del "per i primi due anni sei solo un costo"?
Ci sarebbe anche da chiedersi se una persona è contenta di sentirsi considerare un debito e che ogni volta che chiede qualcosa se lo sente rinfacciare, dopotutto non mi sembra che ci sia lo stesso atteggiamento con i macchinari, che vengono ammortizzati in tempi molto più lunghi.
se l'esimio collega permette a jackala confermo ed argomento prendendola alla larga.
nella mia modesta opinione nel lavoro ciascuno dovrebbe tenersi a mente la regoletta aurea che lo stipendio se lo guadagna facendolo guadagnare a chi glie lo paga. passare del tempo ad occupare un posto di lavoro non produce di per sè ricchezza e quando ricchezza non si crea si ha poco titolo per spartirne. manca in molti se non in quasi tutti i "lamentosi" quello che chiamerei il fondamento dell'etica del lavoro: il concetto del merito.
quando uno merita, credimi, trova sempre qualcuno disposto, anzi molto ben disposto, a riconoscergielo, oggi che gente che abbia la voglia di dimostrare di meritare è "merce" rara e di conseguenza pagatissima.
i cretini la scambiano per voglia di "farsi vedere".
tornando ai costi, lavorare significa essere soggetti a sbagliare, imparare ancor di più.
un piccolo errore in un'officina può significare qualche migliaia di euro di rottame e di ore macchina buttate (per stare sul semplice).
se uno sbaglia e dimostra di impararare dallo sbaglio saranno valutati come soldi e tempo spesi in formazione (investimento) se invece di fornte al danno la risposta è "mi dispiace" (tanto qualcun'altro ci mette sempre una pezza) saranno soldi buttati ed incazzatura garantita.
il primo prenderà un aumento di stipendio a prescindere dal danno tanto maggiore quanto saprà dimostrare di aver messo a frutto nella capoccia quel rottame, per il secondo non se ne parlerà finchè non avrà lavorato per compensare il danno.
specialmente nei confronti dei colleghi è anche una questione di rispetto.
sui tempi: un buon operatore di un centro di lavoro a controllo numerico (ormai il cacciavite di qualsiasi officina) ci mette un paio d'anni per essere indipendente e padrone della materia.
il diploma può essere un indizio di una conoscenza di base sulla quale crescere, ma in quanto a competenza quelle che viaggiano nelle officine sono astronavi confrontate con le strumentazioni ottocentesche di laboratorio delle scuole.
se un diplomato entra in un'officina pensando di avere competenze da far valere purtroppo non è così, casomai da un diplomato ci si aspetta di più e meglio in meno tempo quanto ad apprendimento.
Senza tirare fuori i classici discorsi di lotta generazionale è vero che esiste un problema di etica lavorativa: il lavoro è visto un intermezzo prima di raggiungere il successo e i soldi con una via più rapida.
Per molti andare in televisione a fare il grande fratello, la velina o qualcosa del genere è più importante che realizzarsi lavorativamente.
Tuttavia per la mia (breve) esperienza lavorativa ti devo dire che non sempre il merito viene valutato, anche in aziende grosse e multinazionali trovi sempre una ridondanza di certi cognomi o di figli/nipoti di potenti che hanno delle sinecure al posto di un impiego, conta sempre di più il rapporto con il tuo capo per fare carriera al di la dell'effettiva bravura o meno. E questo ti porta a considerare le tue capacità professionali meno importanti rispetto a quelle sociali.
beh certo, qualsiasi contesto risente dei difetti del genere umano e nelle aziende i danni più grandi li fanno coloro che hanno le responsabilità più grandi. un'azienda è un'insieme di relazioni personali "orchestrate" da un direttore, tutt'altro che un eden. generalmente più è complessa la macchina e più è perfettibile/suscettibile a guasti a maggior ragione quando gli ingranaggi sono umani.
chi non valuta, apprezza e valorizza il merito semplicemente non cura al meglio i propri interessi e ne paga il prezzo.
chi invece è cosciente del proprio merito avrà sempre il modo di farsi valere e qualcosa per cui essere apprezzato e debitamente remunerato, alla peggio cambiando interlocutore.
il difficile casomai sta nel non sopravvalutarsi e non sottovalutarsi.
Commento con la storiella del giorno.Oggi, per l' esattezza
Arriva il camion in un orario sbagliato e ci siamo solo io e il capo officina.
Io, il capo officina e l' autista ci mettiamo a scaricare (collettame sfuso, non pallett)
Passa un ragazzo, ci vede in difficolta', afferra pure lui una pila di pacchi e ci da' una mano a scaricare.
A lavoro finito, mi presento e mi metto a chiaccherare con lui.
Alla fine gli offro un lavoro nella mia officina.
Risultato: NON ha accettato (anche se mi ha ringraziato) perche' un lavoro gia' lo ha (piu' o meno lo stesso tipo di lavoro) NON ha accettato la paga che gli offrivo per il lavoro.
Ma sono sicuro di una cosa.
Se domani volesse venire da me non ci penserei un attimo....chissa' perche'
Ci sono dei problemi su come è strutturata l'università e su come è strutturato il mondo del lavoro!
Io coem sapete sono studente di economia e commercio, prima ho fatto 2 anni di medicina, ho incontrato professori famosi in tutto il mondo...di quelli che solo a dire buongiorno ti senti piccolo come una merdina! :D
Prima di tutto l'università è vecchia...vi faccio un esempio...ho l'esame di economia aziendale..sono stati 3 mesi ad insegnarci una cavolata come la partita doppia, cosa che se ti prendi il libro in due giorni la sai a menadito (non ci vuole una scienza). Ma non è questo il punto, il punto è che ci sono softwere gestionale che te la fanno da sola la partita doppia...e cosa mi serve pssarci 4 mesi? Sono convinto che la devo sapere...perché se me ne trovo davanti una (ed è molto probabile) devo saperla leggere. Ma vi sembra giusto passarci 4 mesi di unioversità sopra...quasi 50 ore di partita doppia...tralasciando che è una rottura di balle allucinante!
Questo perché il sistema universitario è democratico, anzi è cattolicratico (cattolicratico come il resto del sistema italiano).
All'università (almeno da me) vige ancora troppo il concetto aiuta chi è indietro. E ci sto...non è che uno capisce tutto subito al volo, quindi va bene ripeti uan ripeti due...ma poi basta.
Se sei rimasto indietro ci sono i seguenti motivi:
Sei limitato intellettualmente: purtroppo ci sono anche questi...però a quel punto o si riconosce un vero handicap e si mettono dei sistemi di sussidio...etc!
non hai voglia: e qua sono cazzi tuoi!
Ti fai i fatti tuoi quando c'é lezione: e ancher qua sono cazzi tuoi.
Se poi non è una delle seguenti cose la causa, il professore sicuramente è disponibile per rispiegare con calma dopo lezione...o cmq hai un libro e te lo leggi!
Quindi al posto di sprecare ore su ore a rispiegare concetti e teorie, mi fai andare (ma fin dal primo anno) in banca, in azienda a fare una specie di tirocinio. Ma basta anche solo 2 ore al mese da qualche parte, apiccoli gruppi. Lo studente in questo modo vede l'ambiente capisce realmente come girano le cose...e magari si accorge :
che non è il suo ramo
che si deve fare il culo
Ci deve essere più vita pratica.
Mi fai studiare diritto, bene, portami ad assistere ad un processo, ad una seduta di camera...insomma organizza qualcosa che mi aiuti a capire e che mi stimoli.
Le cose si ricordano solo quando le si mettono in pratica.
Do diritto adesso, prendo 30, ma quando mi laureo non mi ricorderò niente o quasi!
Ovvio che la mentalità dello studente molte volte è sbagliata...lo studente studia per il voto, studia a memoria e non capisce una sega. trlasciando che certe materie possono nn piacerti e le studi con malavoglia e quindi sicuramente nn le saprai bene nel tuo futuro.
Ma lo studente ragiona così perché la mentalità strutturale, organizzativa e sociale nel sistema scolastico italiano non cambia dalle elementari all'università.
Non c'é un upgrade nei modi di pensare. MA cosa me ne frega di imparmi la divina commedia...cosa me ne importa a me di discuterla canto per canto. Ok fammela leggere tutta durante il periodo estivo o natalizio e poi mi fai fare un tema etc!
Manca la mentalità scientifica in italia...manca la mentalità applicativa! In italia non si studia per applicare cosa impari, si studia per lo studio fine a se stesso...e ciò non serve ad una sega.
Qualcuno può dirmi...la cultura generale è importante...si è importante per fare i quiz!
La cultura generale non è importante se tu non sai fare niente di specifico.
La cultura generale nella vita lavorativa serve (ooltre a fare bella figura alle cene di lavoro) per fare collegamenti, ovvero estrapolare concetti e fatti di altri campi per trarre spunto e applicarli nel proprio. Ma se tu il tuo campo nn ce l'hai te la applichi al sedere la cultura generale.
I professori (soprattutto alle superiori dove metti le basi della tua mentalità e i tuoi processi logici) sono scadenti.
Un professore di deve spingere a ragionare, ti deve invogliare, coinvolgere. Ci sono professori che leggono il libro, altri che spiegano il libro...ma guardate che il libro ce l'ho anche io..me lo leggo da solo mica sono scemo.
E questa è solo una piccola parte...nella formazione mentale del ragazzo...c'é la televisione e la famiglia! e il rpoblema qua diventa di proporzioni spropositate.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro posso dire poco, perchè sono studente e quindi molte cose nn le ho presenti.
Però ho imparato alcune cose su come porsiad un tuo superiore.
A medicina ho tagliato capelli, ho tolto piercing, ed ho imparato a comportarmi con gesti e parole.
Ho avuto professori che durante le interrogazioni t'insultavano (la lora teoria è la seguenta...se tu non riesci a rimanere concentrato durante l'interrogazione mentre uno t'insulta figurati mentre salvi una vita durante situazioni critiche, oppure quando il capo ti mette sotto pressione).
La cosa che ho imparato è la seguente.
Prima di tutto devi andare lì vestito decentemente...sì è vero in banca vestito, camicia e cravatta sono d'obbligo.
Cmq penso che in qualunque posto di lavoro, camicia, polo, e scarpe siano quasi 'obbligo.
Seconda cosa, l'educazione...salutare, magari lieve cenno con testa e spalle(chinandosi quasi....è un segno di rispetto...il linguaggio del corpo è importnate)
Non avere paura di chi hai di fornte è considerarlo né sopra ne sotto a te. Chi ti sta di fronte è un uomo come gli altri, è non hai nessun diritto di considerarti superiore o inferiore a lui! Ovviamente non bisogna essere strafottenti.
Bisogna dimostrare fermezza (che è quasi come sicurezza, ma un po' meno...perché la sicurezza eccessiva diventa quasi ostinazione e nn va bene).
se ti allungano la mano stringila con forza!
Bisogna sapere già come partire (a parlare), l'inizio è importantissmo, nn bisogna tentennare, se tentenni maldisponi l'interlocutore fin da subito.
Non dire...mmmmm, eeeeeeeee, uh, doh prrrrrrrr! Stai zitto, schiarisciti le idee e poi parla. La stessa cosa durante il discorso. Bloccarsi è normale (beh nn state zitti per minuti interi :D) durante un discorso. Anche al bar con gli amici ti blocchi per riuscire a spiegarti meglio. Non devi neanche diri cose come:
mi scusi non mi viene in mente
un attimo.
Non ti devi scusare proprio di niente...tu stai pensando per per spiegarti al meglio e facilitare la comprensione di quello che dirai al tuo interlocutore. Al massimo è lui che ti deve ringraziare.
Inoltre fermarsi per brevi periodi vuol dire che sei uno che usa la testa è non è avventato...non è quindi assolutamene un male.!
Non bisogna stare a braccia conserte, e neanche gesticolare in maniera eccessiva...può dar fastidio.
Un universitario è sottopagato.
Porto l'esempio di mia sorella..laureata in biologia 110 cuma laude, già vari articoli pubblicati,ha vinto un premio ( nn mi ricordo di cosa..ma non diteglielo che si arrabbia :D)
Lavora da quattro anni in campo di ricerca, ha presieduto conferenze, fa delle lezioni, insegna tecniche di laboratorio a tirocinanti ma anche colleghi.
Insomma è una persona altamente qualificata ( ma nn solo perché ha la laurea, ma perché ha dimostrato e dimostra di esserlo nel lavoro) e guadagna una misera...lavora dalle 9 alle 10 ore al giorno...e facendo due calcoli viene pagata 3.50 euro l'ora.
Io ho fatto l'aiuto pizzaiolo per 6 mesi...guadagnavo 5 euro l'ora anche quando stavo imparando. Guadagnavo 5 euro l'ora senza avere nessuna competenza...anzi agli inizi probabilmente rallentavo persino il lavoro!
Altro esempio.
Amico, diplomato, corso di spcializzazione sistemista di reti, stage di 6 mesi in aziende informatiche.
Ha già un buon portfoglio di lavori.
Continua ad andare avanti ad interinale o contratti a termine...ovviamente sottopagato.
Tanto è vero che per mesi ha preferito lavorare in fabbrica perché lo pagavano meglio.
E' sicuramente competente, ha lavorato per aziende come la robe di Kappa...voglia di lavoare ce l'ha (non andrebbe a lavorare in fabbrica 10 ore al giorno). Ma il sistema permette alle aziende di continuare a prendere persone a contratti a termine.
E non è vero che non prendono persone di qualità...perché è pieno di gente che da anni continua ad avere contratti a tempo determinato o sottopagati.
Sono convinto che la gavetta sia obbligatoria ( se i laureati non la pensano così sono degli sprovveduti) ma c'é un limite a tutto.
E questi due esempi sicuramente né rassicurano ne invogliano ad aumentare il proprio bagaglio professionale.
Uno va all'università e investe tempo...certo lo si dovrebbe fare con il semplice obiettivo di avere la possbilità di fare quello che più ci piace come lavoro, e quindi che ci porta più gratifiche.
Non dico che un individuo specializzato debba guadagnare per forza più di un impiegato delle poste, un operario (anche loro sono specializzati in quello che fanno, ma nel momento in cui iniziano nn lo sono!) ma almeno guadagnare uguale non mi sembra una richiesta impossible.
Guadagnare 800 euro al mese per un universitario non è solo degradante , ma non ci si riesce a vievere.
una laurea a 5 anni, magari più 3 di dottorato/master = 8 anni.
a 27 guadagnare 800 euro è più che degradante. Se inoltre pensate che uno vorrebbe anche mettere su famiglia si è nella M.
E ve ne elenco a kili di persone in situazioni simili...altro che balle!
mi accorgo ora che ho scritto un libro...vuo, dire che avevo a cuore l'argomento! :D
ciao imprenditore...una volta laureato ti mando il CV...spero mi assumerai (se no che ti leggo a fare se non ho favoritismi! ) :D
grande forex !!!
però, imprenditore, mo' devi cazziare pure lui, come hai fatto con me quando ho postato un articolo del buon blondet su nonmiricordopiùcosa... -:))))
ciao
p.s.: non è che - a parte TUTTI gli altri problemi che avete messo benissimo in luce qui sopra - in Italia MOLTI problemi sono dati dal fatto che c'è TROPPA gente che vive alle spalle di chi lavora (un po' è fisiologico che ci sia... ma oggi mi pare francamente TROPPA!!!)
... guardate che non ne faccio - solo - una questione di pubblico-privato ma piuttosto di oligarchie parassite, molti fancazzisti e - purtroppo - ormai troppo pochi muli che tirano il baraccone...
Sul problema meritocrazia l'ho detto più volte, l'azienda che non sa valorizzare i talenti è destinata a soccombere lei.
@jakala
le doti sociali sono parte integrante delle capacità lavorative, se non vuoi fare il professionista su un'isola deserta.
@Forex
Grazie per il poema.
Sulla partita doppia non sono d'accordo. E' meno semplice di quanto sembri e l'orrore è che ci sono persone che si laureano in ec e comm senza saperla. Come puoi capire come fare un bilancio se non sai come viene formata la contabilità?
Per il resto sono d'accordo con te.
Per gli stages ci si è provato, ma farli bene è oneroso e come si può farli per tutti quelli che frequentano l'università?
Sui bassi stipendi è la legge della domanda e dell'offerta. Ci sono troppi laureati (impreparati) in giro. E troppi pochi operai specializzati.
Un operaio specializzato (e a 30 anni se sei in gamba ci puoi arrivare) prende magari 2500 euro. Un laureato di 30 anni fa il precario a 800.
Ma sapessi quanti non si vogliono sporcare le mani e vogliono il lavoro in ufficio "perché hanno studiato!".
ma quando ????? ma dov è possibile che un operaio specializzato prenda 2500 euro al mese ??????? no perchè mi ci fiondo adesso al volo.... io non so ma qui dalle mie parti un addetto al tornio automatico dopo sei anni di lavoro (dei quali i primi due pagati 250 350 euro perchè doveva essere formato O_O) a malapena facendo 9 ore al giorno riesce ad arrivare a 950 euro al giorno!! e gente che invece lavora da 22 anni prende al massimo 1200 euro!! cioè ragazzi, qualsiasi operaio non arriverà mai e poi mai a prendere 2500 euro al mese!!! se ho visto un servizio dove un quadro dirigenziale delle FIAT prendeva quasi 4000 euro ma aveva sotto di se la direzione di 3000 persone!! dai non prendiamo in giro la gente....
Sarà.
Qui in Lombardia 950 Euro da me non li prende quasi neppure uno che fa le pulizie.
Immagino fossero 950 al mese e non al giorno (se non non è male..).
Che una persona abbia "sotto" 3000 persone e prenda 4000 Euro può darsi, ma dipende cosa fa. A me pare strano ma non dirigo Fiat.
Io come dirigente come stipendio guadagno meno. Se poi l'azienda funziona guadagno certo molto di più.
Qui in molte zone della Lombardia ci sono parecchi bravi manutentori o operai specializzati che superano i 2000 Euro. Con punte a 2500.
Per intenderci nella mia azienda nel 2006 come stipendio netto medio in busta mensile (inserendo quindi anche dei premi che vengono dati) da Gennaio a Novembre non c'è nessuno che è sotto i 1000 Euro, neppure gli operai di linea o il fattorino. E non facciamo straordinari.
950 euro nel metalmeccanico sono circa la paga base mensile per un terzo livello senza particolari deduzioni e/o straordinari.
Se poi si è in aziende che pagano meno del contratto base la cosa non è legale, semplice, altro che prendere in giro.
E un operaio che lavora ad un tornio automatico non è "specializzato", carica e scarica pezzi. Da noi coi turni (solo giornalieri) sul parametro di prima ha preso circa 1200/1300 Euro mese netti. il capoturno circa 1700.
Chi lo programma bene e fa la manutenzione è specializzato. E se lo fa per 950 euro al mese sta svendendosi.
Le retribuzioni sono migliori in lombardia allora probabilmente... qui con 9 ore al giorno si fatica a raggiungere i 1000 euro dopo sei anni.. e mi sembra strano che per il primo anno ti paghino 350 euro.. possibile?? cioè tanto vale starsene a casa a giocare alla playstation per 350 euro.. (si fa per dire eh.. i soldi son soldi..) però io nel mio caso 1300 euro li ho visti solo quando ho fatto 64 ore di straordinario.. però io sono in un altra categoria apprendista carrellista in un azienda alimentare..
ah per "qui" si intende piemonte, provincia di cuneo
Posta un commento