venerdì 23 marzo 2007

Economia e famiglia

La disgregazione della famiglia è un problema anche economico.
Una volta, tanti anni, fa, nella civiltà contadina, si viveva tutti assieme in una famiglia allargata, con il vecchio che faceva da capo assoluto e coordinava l'andamento del tutto.
Nelle cascine i bimbi erano seguiti a turno, le donne avevano i loro lavori come gli uomini.

Oggi i nonni spesso sono lontani (per l'incrementata mobilità) e molte donne sono in difficoltà a conciliare lavoro e famiglia. Va detto che il nostro paese solitamente non brilla nella politica di supporto alle madri lavoratrici.

Un altro fattore che si sta rivelando esplosivo sono le separazioni. Due persone che assieme hanno una situazione normale in caso di divorzio possono trovarsi in orte disagio.
Sono sempre più frequenti i casi di nuovi poveri che lo sono (magari nonostante un buon lavoro) a causa di un divorzio.
Spesso il marito è condannato agli assegni famigliari + quelli di mantenimento e deve abbandonare la casa. Se sulla casa c'è magari anche un mutuo diventa difficile unire tutti questi pagamenti e che rimangano soldi abbastanza per fare una vita decente.

Al solito gli straricchi sono facilitati le persone normali fregate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

beh , non é un fenomeno solo italiano. in francia il 25 % dei nuovi barboni sono normali impiegati od operai che hanno divorziato.

il guaio é che le leggi sul divorzio presenti in tutta europa premiano proprio le donne che non lavorano. una trentacinquenne con un figlio piccolo ed un lavoro a mezza giornata in caso di divorzio becca casa, alimenti per sé e per il figlio. quindi una coppia con stipendi medi (1100 euro lui, 600 euro lei ) e con un mutuo in ballo di solito si trasforma in una situazione dove lei prende circa 500 euro di alimenti più l'utilizzo della casa, lui si ritrova in mano 600 euro al mese e spesso deve ancora pagare il mutuo.il tutto dietro pretesti un tantito stupidi (le donne devono veder premiato e valorizzato il loro lavoro in casa, ed i bambini a cambiare casa rimangono traumatizzati).

in questo contesto, ed in situazione particolarmente degradate, non stupisce che alcune separazioni finiscano in maniera drammatica.

Anonimo ha detto...

"Va detto che il nostro paese solitamente non brilla nella politica di supporto alle madri lavoratrici."
E gli imprenditori cosa fanno? Unione imprenditori avrebbe modo di chiedere supporto al governo in modo da poter assumere donne che sono madri? Perché al momento la formula donna+figlio+30anni e oltre non é il massimo contro la disoccupazione... Mi interessa sapere la tua sul argomento donne (madri) a lavoro.