martedì 1 novembre 2005

Il lato debole dei poteri forti


Pausa di relax con week end lungo, mi sono letto (anche) il libro in oggetto di Paolo Mandron, del quale avevo letto con interesse il precedente "nove zeri". Un giornalista che sa descrivere le cose anche per mezzo di una sottile ironia.

Anche questo è un libro interessante, anche se nella prima parte mi ha dato l'idea di ripetitività e di girare un pò su se stesso.
Un libro che mischia le vicende economiche degli ultimi anni (dalla morte di Cuccia) e i loro intrecci con la politica. Particolare attenzione viene posta nel lato "umano" dei protagonisti. Devo dire che nella maggior parte dei casi non ne escono benissimo. Avvocato compreso, anzi alla fine è quello dove appare maggiore la distanza tra percezione e descrizione che ne viene fatta.
Un libro interessante per chi vuole ripercorrere queste vicende e ha interesse ad approfondire il lato personale dei protagonsti (a volte al bordo del gossip, come ormai di moda).

Alcuni pensieri che ho avuto nel leggerlo: il primo è l'importanza del prodotto, al quale vorrei dedicare un "pensiero" specifico, l'altro è che, purtroppo, l'evidenza del libro è la mancanza di una vera classe dirigente che sappia dare una strategia a questo paese.
Un altro è che, al solto, siamo a dirci delle commistioni e i rapporti incestuosi fra politica, banche e economia nel nostro paese come fossero uniche. Ma questo accade dappertutto. In Germania banche e grandi industrie sono legate più ancora (e la maggioranza di Volkswagen se non erro è di un Lander), in USA il candidato Presidente viene eletto grazie a lobby e sostenitori, in seguito ringraziati anche con nomina ad ambasciatore.
Insomma come dicevo la vera differenza è che spesso (non sempre) loro hanno una classe dirigente capace di strategie e di dare una prospettiva al paese.

1 commento:

pasticcio_cavour ha detto...

I poteri forti,hanno un lato debole?Ma! Speriamo.....
Diario di un esattore (sfigato)