Mi sono letto l'articoletto segnalato sopra che mi era sfuggito.
Italians Grumble That Goldman Sachs Is, in Effect, Running Their Country - May 30, 2007 - The New York Sun: "A Rome prosecutor, Giuseppa Geremia, concluded in November 1996 that there was enough evidence to press charges against Mr. Prodi for conflict of interest, but by then he was prime minister. She set off a firestorm.
Ms. Geremia later told the Telegraph that intruders broke into her offices. The case was shut down within weeks by superiors. She was exiled to Sardinia."
Per intenderci, per chi non sa l'inglese, l'articolo parla di vendita di cirio-bertolli-de rica venduta a 100 quando era valutata tra 220 e 340 (mi fa venire in mente qualcosa, SME forse?) e finita a Unilever di cui tale Prodi (un omonimo) era consulente fino a poche settimane prima.
Goldman Sachs era coinvolta nella cosa. E anche un suo consulente tale Prodi (un omonimo).
Un PM decide che c'erano abbastanza prove per configurare un conflitto di interessi di Prodi (lui, non gli omonimi) che nel frattempo diventa Primo ministro.
L'ufficio del PM subisce un furto.
L'indagine viene stoppata dai superiori.
Il PM finisce in Sardegna.
Deve essere la mia memoria che fa le bizze anche questo mi ricorda qualcosa.
Visco e Unipol? Boh.
Oggi va così.
giovedì 31 maggio 2007
Uomo d'oro
Assisteremo al divorzio degli ex uomini d'oro?
alle 10.30 parla Draghi.
Incidentalmente in Italia si son dimenticati tutti di parlare di Siemens e le tangenti per la fusione con Italtel riportate nell'articolo sopra linkato.
alle 10.30 parla Draghi.
Incidentalmente in Italia si son dimenticati tutti di parlare di Siemens e le tangenti per la fusione con Italtel riportate nell'articolo sopra linkato.
Bruce - Live in Dublin
E' in uscita il nuovo disco di Bruce Springsteen.
Dal vivo a Dublino con la sua band di musica tradizionale Americana.
L'appuntamento per gli Springsteeniani lombardi come al solito è da Feltrinelli in Piazza Piemonte a Milano. Le vendite inizieranno a Mezzanotte, prima a parlarne ci sarà Davide Van De Sfross con Luca Crovi.
Dal vivo a Dublino con la sua band di musica tradizionale Americana.
L'appuntamento per gli Springsteeniani lombardi come al solito è da Feltrinelli in Piazza Piemonte a Milano. Le vendite inizieranno a Mezzanotte, prima a parlarne ci sarà Davide Van De Sfross con Luca Crovi.
mercoledì 30 maggio 2007
Litigate litigate!
"La mia cura è quella giusta basta liti o me ne vado" - Politica - Repubblica.it
Evidentemente conserva l'arroganza (di cui Visco è maestro) da professore universitario.
Evidentemente conserva l'arroganza (di cui Visco è maestro) da professore universitario.
Voleremo Russi?
Un grande risultato i compagni di lotta e di governo forse lo otterranno.
Voleremo grazie alla gloriosa compagnia Aeroflot della grande madre Russia. Fulgido esempio di tecnologia e democrazia.
Finalmente invece di quei reazionari Boeing potremo utilizzare i Tupolef e gli Antonof.
Per quanto riguarda il servizio non credo si noterà la differenza.
Voleremo grazie alla gloriosa compagnia Aeroflot della grande madre Russia. Fulgido esempio di tecnologia e democrazia.
Finalmente invece di quei reazionari Boeing potremo utilizzare i Tupolef e gli Antonof.
Per quanto riguarda il servizio non credo si noterà la differenza.
martedì 29 maggio 2007
Tutti uguali
Intesa per gli statali: 101 euro di aumento - Corriere della Sera
Quando c'è da calare le braghe con gli statali (tanto poi basta aumentare le tasse, son soldi nostri, mica pagano loro) son tutti uguali.
Berlusconi aveva dato aumenti fuori linea, poteva Prodi fare peggio (per gli statali)? No certamente.
Ci son pur sempre i ballottaggi in arrivo.
Quando c'è da calare le braghe con gli statali (tanto poi basta aumentare le tasse, son soldi nostri, mica pagano loro) son tutti uguali.
Berlusconi aveva dato aumenti fuori linea, poteva Prodi fare peggio (per gli statali)? No certamente.
Ci son pur sempre i ballottaggi in arrivo.
Ragazzi svegli
Vannino Chiti:«Problemi al nord» - Corriere della Sera
Devo dire che sono stupito di questa notizia, chi l'avrebbe mai detto che un governo delle tasse ed antindustriale avrebbe potuto avere problemi al nord.
Devo dire che sono stupito di questa notizia, chi l'avrebbe mai detto che un governo delle tasse ed antindustriale avrebbe potuto avere problemi al nord.
lunedì 28 maggio 2007
Infanti
Avete presente i bambini quando giocano?
Ho vinto io, no io, no io!
Ecco, nei prossimi giorni va così. Tutti a guardarsi l'ombelico mentre il mondo passa e va.
Ho vinto io, no io, no io!
Ecco, nei prossimi giorni va così. Tutti a guardarsi l'ombelico mentre il mondo passa e va.
Lo odia
il Giornale.it - D'Amato: Montezemolo ci usa per i suoi fini: "Anche molte delle cose dette da Luca Cordero di Montezemolo sulle gravi inadeguatezze della politica sono condivisibili."
Devo molto ad Antonio D'Amato, cominciai proprio con lui a frequentare Confindustria, è un gran lavoratore e ha grandi idee.
Ma si schierò troppo a favore del governo. E cercò inutilmente di fare da sponda (essendo poi abbandonato) sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. E la sua Presidenza fu fatta di alti e bassi. Probabilmente per questo suoi modi poco "politici" (nei quali mi ritrovo molto intendiamoci) più di bassi, calcolate le premesse.
Lui Montezemolo lo odia. Si sa.
La chiusura "Quando si tratta di fare un bilancio, quello che non gli è stato presentato il 24 maggio, ognuno, però, pensa con la sua testa e io credo che prevarrà l'esigenza di tornare a un'organizzazione capace di progettualità concreta nell'interesse di tutte le imprese».
E lei tornerà a frequentare l'organizzazione?
«Tornerò quando alla presidenza ci sarà un imprenditore vero" non mi trova d'accordo.
Il bilancio andava fatto nell'assemblea interna e non so se è stato fatto.
E avrei molto da dire anche sul fatto degli "imprenditori veri". Alla fine Tronchetti e Bondi erano anche suoi vice, tanto per intenderci. E Libera e Bella piaccia o no controlla pur sempre un gruppo quotato (Frau) oltre alle innumerevoli poltrone.
Devo molto ad Antonio D'Amato, cominciai proprio con lui a frequentare Confindustria, è un gran lavoratore e ha grandi idee.
Ma si schierò troppo a favore del governo. E cercò inutilmente di fare da sponda (essendo poi abbandonato) sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. E la sua Presidenza fu fatta di alti e bassi. Probabilmente per questo suoi modi poco "politici" (nei quali mi ritrovo molto intendiamoci) più di bassi, calcolate le premesse.
Lui Montezemolo lo odia. Si sa.
La chiusura "Quando si tratta di fare un bilancio, quello che non gli è stato presentato il 24 maggio, ognuno, però, pensa con la sua testa e io credo che prevarrà l'esigenza di tornare a un'organizzazione capace di progettualità concreta nell'interesse di tutte le imprese».
E lei tornerà a frequentare l'organizzazione?
«Tornerò quando alla presidenza ci sarà un imprenditore vero" non mi trova d'accordo.
Il bilancio andava fatto nell'assemblea interna e non so se è stato fatto.
E avrei molto da dire anche sul fatto degli "imprenditori veri". Alla fine Tronchetti e Bondi erano anche suoi vice, tanto per intenderci. E Libera e Bella piaccia o no controlla pur sempre un gruppo quotato (Frau) oltre alle innumerevoli poltrone.
domenica 27 maggio 2007
Stock options poche
L'eredità di Cuccia: 150 mila euro - Corriere della Sera
Quello che certi banchieri di oggi guadagnano in una settimana o giù di lì.
Quello che certi banchieri di oggi guadagnano in una settimana o giù di lì.
sabato 26 maggio 2007
Del.icio.us links
Chi segue il blog con i feed di Feedburner riceverà anche i links di del.icio.us che mi segno come interessanti.
Relazione Montezemolo mio commento
Qualche riflessione personale (non ho parlato con nessuno dei "potenti") suffragata anche dalla intervista di oggi di Beretta sul Corsera. Sapete che non sono mai stato tenero con Montezemolo.
Come ho citato ieri da sempre in Assemblea si critica il governo e si plaude per le cose giuste fatte.
Credo che il forte attacco di Montezemolo di Giovedì possa anche derivare da una voglia di occuparsi di politica, ma da "insider" della base credo derivi fortemente anche dall'atmosfera che c'è nella nostra associazione. Le critiche a Berlusconi vennero interpretate come appoggio a Prodi, quelle a Prodi la voglia di scendere in campo.
Una mia possibile interpretazione è invece che, interpretando le idee degli associati abbia lanciato il messaggio "noi la nostra parte l'abbiamo fatta, adesso fate la vostra".
Negli ultimi anni l'industria (purtroppo con molti morti e feriti) si è rimboccata le maniche e ha fatto la sua parte, certamente la maggior parte delle piccole e medie aziende. Le grandi seguono logiche diverse.
Adesso ci troviamo davanti lo svantaggio competitivo di uno stato sempre più litigioso e inefficiente, politici che ci maltrattano a fatti e parole.
Insomma la base è veramente stufa di avere una politica lontana (il mio articolo per Formiche era un esempio della cosa) e anzi contraria alle ragioni del fare impresa.
Il Presidente di Confindustria non ha fatto altro che interpretare questa atmosfera, cercando di portare l'esigenza delle imprese al centro della politica.
La politica ha risposto al solito modo, invece di dire cosa vuol fare per migliorare il paese e di rispondere puntualmente, ha spostato sulla lotta politica (vuol scendere in campo) la questione.
Ma i problemi restano.
E nessuno se ne occupa. Compreso Berlusconi che dice sempre che quello è il suo programma, peccato che poi il suo programma non l'abbia attuato nei suoi cinque anni di governo.
Ma tornerò sull'argomento.
Come ho citato ieri da sempre in Assemblea si critica il governo e si plaude per le cose giuste fatte.
Credo che il forte attacco di Montezemolo di Giovedì possa anche derivare da una voglia di occuparsi di politica, ma da "insider" della base credo derivi fortemente anche dall'atmosfera che c'è nella nostra associazione. Le critiche a Berlusconi vennero interpretate come appoggio a Prodi, quelle a Prodi la voglia di scendere in campo.
Una mia possibile interpretazione è invece che, interpretando le idee degli associati abbia lanciato il messaggio "noi la nostra parte l'abbiamo fatta, adesso fate la vostra".
Negli ultimi anni l'industria (purtroppo con molti morti e feriti) si è rimboccata le maniche e ha fatto la sua parte, certamente la maggior parte delle piccole e medie aziende. Le grandi seguono logiche diverse.
Adesso ci troviamo davanti lo svantaggio competitivo di uno stato sempre più litigioso e inefficiente, politici che ci maltrattano a fatti e parole.
Insomma la base è veramente stufa di avere una politica lontana (il mio articolo per Formiche era un esempio della cosa) e anzi contraria alle ragioni del fare impresa.
Il Presidente di Confindustria non ha fatto altro che interpretare questa atmosfera, cercando di portare l'esigenza delle imprese al centro della politica.
La politica ha risposto al solito modo, invece di dire cosa vuol fare per migliorare il paese e di rispondere puntualmente, ha spostato sulla lotta politica (vuol scendere in campo) la questione.
Ma i problemi restano.
E nessuno se ne occupa. Compreso Berlusconi che dice sempre che quello è il suo programma, peccato che poi il suo programma non l'abbia attuato nei suoi cinque anni di governo.
Ma tornerò sull'argomento.
venerdì 25 maggio 2007
Speranze e realtà
ANSA.it - Economia - Metalmeccanici, si' a intesa: "La piattaforma e' stata votata dall'assemblea dei 500 (quadri e dei delegati Fiom, Fim e Uilm) con soli due astenuti e uno contrario e sara' sottoposta a referendum nei luoghi di lavoro"
Piccolo problema... un conto è la richiesta, un conto poi la contrattazione, e ad oggi la cifra è un po' fuori budget per Federmeccanica.
Piccolo problema... un conto è la richiesta, un conto poi la contrattazione, e ad oggi la cifra è un po' fuori budget per Federmeccanica.
Sempre il solito ritornello
Grandi polemiche sta suscitando la relazione di Montezemolo. Qualche ripassino che la gente ha la memoria corta
1 - Tocca al Governo sapere realizzare il programma di riforme sul quale ha raccolto il consenso dei cittadini. Costruire una prospettiva sulla quale possa muoversi tutto il Paese, pur con i naturali contrasti tra gli schieramenti dei partiti, pur con la naturale dialettica tra i portatori dei diversi interessi in gioco.
Tocca all’opposizione svolgere un ruolo costruttivo, rilanciandosi su un progetto di modernizzazione.
2 - Non è dunque solo per un pur legittimo interesse nazionale che l’Italia, proprio durante questo suo semestre di presidenza, deve battersi perché si realizzino i Corridoi 5 e 8, che sono vitali per le imprese italiane. (il corridoio 5 è la TAV...)
[...]
Ancora una volta, in questi mesi, gli oneri del riaggiustamento della finanza pubblica si sono riversati sulle imprese. Ed è stato fatto in un modo brusco, da noi contestato, che ha modificato in corso d’anno la base imponibile delle imprese.
È stata una misura che ha dato molto gettito alle casse dello Stato e che ha risolto gran parte dei problemi di finanza pubblica di breve periodo: ha migliorato i conti del trimestre. Ma è stata una misura che non ha certo migliorato il clima di fiducia delle imprese, né dato certezze agli investitori esteri
[....]
Credo sia giusto parlarne non certo per entrare in ambiti politici che non sono propri della rappresentanza delle imprese, ma perché gli imprenditori, come tutti i cittadini italiani, vivono con grave e crescente disagio questa situazione.
Il continuo discredito di tutta la classe politica nazionale incide in modo determinante sulla nostra immagine all’estero. Ne risente pesantemente la stessa competitività del nostro sistema economico.
In una fase così difficile dell’economia nazionale e mondiale è grave che tante energie del Governo e dell’opposizione siano concentrate su polemiche che riguardano solo il passato.
3 - Oggi soffriamo di un eccessivo segmentazione delle competenze sul territorio. Lo spirito originale del federalismo, nato dall’idea di alcuni movimenti politici, non era sbagliato. Muoveva da un ragionamento semplice, comprensibile ai cittadini e razionale. Per cambiare la nostra pubblica amministrazione c’è bisogno di una profonda riorganizzazione dei poteri, in modo da avvicinare ai cittadini le responsabilità e le decisioni. Era l’occasione per avere una amministrazione pubblica più vicina ai cittadini e alle imprese, più leggera, semplice e meno costosa.
Ma, dopo quattro anni dalla prima riforma costituzionale e dopo molti progetti di ulteriore riforme, dopo decine di ricorsi alla corte costituzionale e una incredibile proliferazione legislativa a tutti i livelli, dobbiamo dire che stiamo andando nella direzione sbagliata. Questo federalismo rischia di far affondare il nostro Paese, altro che liberarlo! Il localismo avrebbe dovuto esaltare le specificità delle diverse aree, responsabilizzando i loro amministratori, aumentando la loro competitività. Invece il localismo ci sta uccidendo. Stanno aumentando i costi per la finanza pubblica, c’è confusione di competenze, c’è una rincorsa ad occupare potere. L’autonomia fiscale avrebbe dovuto ridurre le tasse alleggerendo l’amministrazione, invece viene usata per drenare più risorse per pagare apparati sempre più costosi e privilegiati.
4 - Schiacciati dal presente, divisi sul passato, rischiamo di prestare poca attenzione al nostro futuro. Serve uno sforzo di visione. Serve una capacità di leggere i fenomeni per costruire il domani. Serve una volontà di emergere dal quotidiano: non per sfuggirlo, ma per poterlo affrontare meglio, con una mappa che indichi una strada.
Sta qui il senso di una politica alta, che abbia un progetto per il domani e che sia vicina ai veri problemi della gente.
Dove vogliamo che sia l’Italia tra dieci anni?
Dobbiamo rimettere in funzione i meccanismi di selezione, con due parole chiave: la trasparenza e soprattutto la meritocrazia.
La meritocrazia è un valore di cui abbiamo estremamente bisogno, nelle imprese come nella società, nei servizi come nella pubblica amministrazione, nella scuola come nelle università.
[....] Non dobbiamo, al contrario, riscoprire vecchi dirigismi. Né riesumare enti pubblici pronti a intervenire su tutto né inventarne di nuovi.
Vedo con preoccupazione la strisciante invadenza dello Stato nell’economia attraverso l’attivismo di nuovi soggetti che richiamano alla mente la vecchia GEPI. Osservo con disagio le resistenze degli enti locali che proteggono le loro aziende di energia, acqua e gas e ostacolano i processi di liberalizzazione.
[...]Ma occorre che tutto il Paese abbia ambizioni e ritrovi il gusto della sfida. Alziamo lo sguardo verso il futuro. Dove vogliamo essere tra dieci anni?
[...]Occorre anche superare la logica del distruggere prima tutto quello che ha fatto il Governo precedente e poi avviare il proprio programma. I tempi della politica e quelli dell’economia corrono rapidamente. Se si perde tempo a distruggere, non ci sarà poi il tempo per costruire.
[...]Mai come oggi abbiamo bisogno di una politica alta, che assuma responsabilità, prenda decisioni e non si smarrisca in defatiganti dispute sul perimetro degli schieramenti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra.
[...] Per ricostruire l’Italia ci vuole una guida politica e istituzionale, una classe politica con ambizioni di futuro e competenze elevate, con grande senso dello Stato. Per classe politica non intendo solo i partiti, ma anche le istituzioni, i corpi sociali, il mondo delle associazioni, le imprese e tutti coloro che non limitano il proprio agire al mero conseguimento di una pur legittima soddisfazione personale.
5 - Un capitolo a parte merita il tema dei costi della politica, alimentati anche dalla crescita a dismisura delle cariche rappresentative remunerate: dai consigli di circoscrizione fino al parlamento europeo, passando per consigli comunali, provinciali, regionali, ed enti collegati.
Come persone di impresa sappiamo benissimo che le funzioni di governo meritano di essere adeguatamente remunerate. Non ci sfugge neppure che la partecipazione democratica implica la creazione di organizzazioni permanenti. Ma è difficile da accettare l’idea che la politica - nel senso della gente che vive di politica a tutti i livelli - sia ormai di gran lunga la prima azienda del Paese.
[...] Modernizzazione, concorrenza, meritocrazia per premiare i migliori in tutti i settori della società, a cominciare dalla scuola fino alla pubblica amministrazione. E’ la nuova frontiera su cui dobbiamo impegnarci.
1 - Antonio D'amato - Relazione 2001
2 - Antonio D'amato - Relazione 2003
3 - Montezemolo - Relazione 2004
4 - Montezemolo - Relazione 2005
5 - Montezemolo - Relazione 2006
insomma in fondo la solfa è sempre la solita, e queste sono le cose uscite ad una velocissima lettura delle relazioni alle assemblee degli ultimi anni.
Con vari governi.
Solo che questa settimana è di "moda" il discredito della politica e l'interpretazione basilare è quella!
1 - Tocca al Governo sapere realizzare il programma di riforme sul quale ha raccolto il consenso dei cittadini. Costruire una prospettiva sulla quale possa muoversi tutto il Paese, pur con i naturali contrasti tra gli schieramenti dei partiti, pur con la naturale dialettica tra i portatori dei diversi interessi in gioco.
Tocca all’opposizione svolgere un ruolo costruttivo, rilanciandosi su un progetto di modernizzazione.
2 - Non è dunque solo per un pur legittimo interesse nazionale che l’Italia, proprio durante questo suo semestre di presidenza, deve battersi perché si realizzino i Corridoi 5 e 8, che sono vitali per le imprese italiane. (il corridoio 5 è la TAV...)
[...]
Ancora una volta, in questi mesi, gli oneri del riaggiustamento della finanza pubblica si sono riversati sulle imprese. Ed è stato fatto in un modo brusco, da noi contestato, che ha modificato in corso d’anno la base imponibile delle imprese.
È stata una misura che ha dato molto gettito alle casse dello Stato e che ha risolto gran parte dei problemi di finanza pubblica di breve periodo: ha migliorato i conti del trimestre. Ma è stata una misura che non ha certo migliorato il clima di fiducia delle imprese, né dato certezze agli investitori esteri
[....]
Credo sia giusto parlarne non certo per entrare in ambiti politici che non sono propri della rappresentanza delle imprese, ma perché gli imprenditori, come tutti i cittadini italiani, vivono con grave e crescente disagio questa situazione.
Il continuo discredito di tutta la classe politica nazionale incide in modo determinante sulla nostra immagine all’estero. Ne risente pesantemente la stessa competitività del nostro sistema economico.
In una fase così difficile dell’economia nazionale e mondiale è grave che tante energie del Governo e dell’opposizione siano concentrate su polemiche che riguardano solo il passato.
3 - Oggi soffriamo di un eccessivo segmentazione delle competenze sul territorio. Lo spirito originale del federalismo, nato dall’idea di alcuni movimenti politici, non era sbagliato. Muoveva da un ragionamento semplice, comprensibile ai cittadini e razionale. Per cambiare la nostra pubblica amministrazione c’è bisogno di una profonda riorganizzazione dei poteri, in modo da avvicinare ai cittadini le responsabilità e le decisioni. Era l’occasione per avere una amministrazione pubblica più vicina ai cittadini e alle imprese, più leggera, semplice e meno costosa.
Ma, dopo quattro anni dalla prima riforma costituzionale e dopo molti progetti di ulteriore riforme, dopo decine di ricorsi alla corte costituzionale e una incredibile proliferazione legislativa a tutti i livelli, dobbiamo dire che stiamo andando nella direzione sbagliata. Questo federalismo rischia di far affondare il nostro Paese, altro che liberarlo! Il localismo avrebbe dovuto esaltare le specificità delle diverse aree, responsabilizzando i loro amministratori, aumentando la loro competitività. Invece il localismo ci sta uccidendo. Stanno aumentando i costi per la finanza pubblica, c’è confusione di competenze, c’è una rincorsa ad occupare potere. L’autonomia fiscale avrebbe dovuto ridurre le tasse alleggerendo l’amministrazione, invece viene usata per drenare più risorse per pagare apparati sempre più costosi e privilegiati.
4 - Schiacciati dal presente, divisi sul passato, rischiamo di prestare poca attenzione al nostro futuro. Serve uno sforzo di visione. Serve una capacità di leggere i fenomeni per costruire il domani. Serve una volontà di emergere dal quotidiano: non per sfuggirlo, ma per poterlo affrontare meglio, con una mappa che indichi una strada.
Sta qui il senso di una politica alta, che abbia un progetto per il domani e che sia vicina ai veri problemi della gente.
Dove vogliamo che sia l’Italia tra dieci anni?
Dobbiamo rimettere in funzione i meccanismi di selezione, con due parole chiave: la trasparenza e soprattutto la meritocrazia.
La meritocrazia è un valore di cui abbiamo estremamente bisogno, nelle imprese come nella società, nei servizi come nella pubblica amministrazione, nella scuola come nelle università.
[....] Non dobbiamo, al contrario, riscoprire vecchi dirigismi. Né riesumare enti pubblici pronti a intervenire su tutto né inventarne di nuovi.
Vedo con preoccupazione la strisciante invadenza dello Stato nell’economia attraverso l’attivismo di nuovi soggetti che richiamano alla mente la vecchia GEPI. Osservo con disagio le resistenze degli enti locali che proteggono le loro aziende di energia, acqua e gas e ostacolano i processi di liberalizzazione.
[...]Ma occorre che tutto il Paese abbia ambizioni e ritrovi il gusto della sfida. Alziamo lo sguardo verso il futuro. Dove vogliamo essere tra dieci anni?
[...]Occorre anche superare la logica del distruggere prima tutto quello che ha fatto il Governo precedente e poi avviare il proprio programma. I tempi della politica e quelli dell’economia corrono rapidamente. Se si perde tempo a distruggere, non ci sarà poi il tempo per costruire.
[...]Mai come oggi abbiamo bisogno di una politica alta, che assuma responsabilità, prenda decisioni e non si smarrisca in defatiganti dispute sul perimetro degli schieramenti, sia nel centrodestra che nel centrosinistra.
[...] Per ricostruire l’Italia ci vuole una guida politica e istituzionale, una classe politica con ambizioni di futuro e competenze elevate, con grande senso dello Stato. Per classe politica non intendo solo i partiti, ma anche le istituzioni, i corpi sociali, il mondo delle associazioni, le imprese e tutti coloro che non limitano il proprio agire al mero conseguimento di una pur legittima soddisfazione personale.
5 - Un capitolo a parte merita il tema dei costi della politica, alimentati anche dalla crescita a dismisura delle cariche rappresentative remunerate: dai consigli di circoscrizione fino al parlamento europeo, passando per consigli comunali, provinciali, regionali, ed enti collegati.
Come persone di impresa sappiamo benissimo che le funzioni di governo meritano di essere adeguatamente remunerate. Non ci sfugge neppure che la partecipazione democratica implica la creazione di organizzazioni permanenti. Ma è difficile da accettare l’idea che la politica - nel senso della gente che vive di politica a tutti i livelli - sia ormai di gran lunga la prima azienda del Paese.
[...] Modernizzazione, concorrenza, meritocrazia per premiare i migliori in tutti i settori della società, a cominciare dalla scuola fino alla pubblica amministrazione. E’ la nuova frontiera su cui dobbiamo impegnarci.
1 - Antonio D'amato - Relazione 2001
2 - Antonio D'amato - Relazione 2003
3 - Montezemolo - Relazione 2004
4 - Montezemolo - Relazione 2005
5 - Montezemolo - Relazione 2006
insomma in fondo la solfa è sempre la solita, e queste sono le cose uscite ad una velocissima lettura delle relazioni alle assemblee degli ultimi anni.
Con vari governi.
Solo che questa settimana è di "moda" il discredito della politica e l'interpretazione basilare è quella!
And the winner is
Spotanatomy!
Chiusi i Marketing blog Playoffs 2007.
Complimenti a tutti i partecipanti.
Link a marketing BarbecueCamp di domani
Tutti i risultati e la classifica finale sul wiki.
Chiusi i Marketing blog Playoffs 2007.
Complimenti a tutti i partecipanti.
Link a marketing BarbecueCamp di domani
Tutti i risultati e la classifica finale sul wiki.
La serietà al governo
leggetevi questa storia, stupidi sudditi che non siete altro!
Lettera a Prodi, la Presidenza del Consiglio risponde: il controllo del buon andamento della Pubblica Amministrazione non riguarda i cittadini « scandaloitaliano: "“generico ed indistinto interesse di ogni cittadino al buon andamento dell’azione amministrativa” non ha alcuna tutela giuridica, e il controllo della PA non è compito dei cittadini ma di “altri organi costituzionalmente previsti”."
Lettera a Prodi, la Presidenza del Consiglio risponde: il controllo del buon andamento della Pubblica Amministrazione non riguarda i cittadini « scandaloitaliano: "“generico ed indistinto interesse di ogni cittadino al buon andamento dell’azione amministrativa” non ha alcuna tutela giuridica, e il controllo della PA non è compito dei cittadini ma di “altri organi costituzionalmente previsti”."
giovedì 24 maggio 2007
Relazione Montezemolo
NB Post lunghetto, contiene molte citazioni.
Me la sono letta, è disponibile qui se vi interessa. Qualche frase che mi ha colpito (non necessariamente quelle sottolineate, a volte i messaggi sono in punti diversi).
Parte in grande rivendicando i successi dell'industria.
Cita le forze armate fra i talenti nella p.a.
Insiste (giustamente) su competizione e merito.
Pone l'obiettivo 2015 Steve ha un'opinione, io ho sentito anche Bersani parlare di quella data, non so se l'ha copiata o c'è qualche documento governativo che ne parla.
Stoccatine tipo "Creare un sistema paese in grado di attrarre è un lavoro molto più serio, difficile e complesso che non quello di sponsorizzare cordate o fondare l’ennesima società a controllo pubblico. "
Parla bene del Berlusca "sul costo del lavoro e sul cuneo fiscale: questioni cruciali su cui abbiamo fatto passi in avanti. Prima con la Finanziaria del 2006, che non a caso definimmo “responsabile”. E poi quella del 2007"
Chiede meno tasse per tutti e accetta meno aiuti (come Presidente Fiat è una novità) "Dobbiamo allinearci all’aliquota media europea che è più bassa di ben 8 punti. Siamo disponibili a scambiare qualunque incentivo in cambio di minore pressione fiscale sulle imprese"
Ricorda il mezzogiorno.
Cita due o tre cosette (magari le avrebbe citate lo stesso) espressamente richieste da alcuni "ampliare gli spazi di flessibilità, ridurre il costo contributivo e fiscale degli straordinari, incentivare la contrattazione di secondo livello, legando gli aumenti salariali ai risultati aziendali e alla produttività"
C'è un passaggio che a mio parere è molto "programma": "In entrambi gli schieramenti sembra mancare la forza per dar vita ad un grande progetto paese che sappia coinvolgere gli italiani e i cui risultati non si vedranno in tempi brevi. E’ un compito che certamente spetta soprattutto a chi governa, senza alibi o giustificazioni: compresa la necessità, che condividiamo, di migliorare la produttività dei lavori parlamentari. Ma ci aspettiamo anche un’opposizione che esprima un progetto politico e culturale più che propaganda e denuncia.
Fare oggi scelte coraggiose, i cui risultati si vedranno fra otto o dieci anni, significa avere senso dello Stato.
La concorrenza in politica è altrettanto importante che in economia. E in politica la concorrenza significa sistema elettorale.
Non sta a noi indicare quale sistema rappresenti la scelta migliore per il Paese. Da cittadini diciamo che occorre fare presto e che serve un sistema che consenta ai migliori di emergere e di governare, e dia agli elettori la possibilità di scegliere senza liste prefabbricate."
Lancia strali (leggerà i blog?) contro la politica "La politica è la prima azienda italiana con quasi 180 mila eletti. Il costo della rappresentanza politica nel suo complesso in Italia è pari a quello di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna messi insieme. Il solo sistema dei partiti costa al contribuente 200 milioni di euro l’anno, contro i 73 milioni della Francia."
Cita piloti e macchine (credo sia una roba tipo le apparizioni di Hitchcock nei suoi film).
Gira la politica in aziendalese (nel 94 ci provò un'altro con pessimi risultati) "Tutto questo fa emergere un drammatico problema di rapporto tra costi e risultati. "
Cita spesso il sociale "È più sociale premiare il merito che portare tutti alla velocità del più lento. "
Parla di passione (altra sua mania) in politica "La politica è forte solo quando sono forti le sue idee, le soluzioni che propone, gli scenari che offre al Paese e sui quali mobilita le passioni."
Parla di un'Italia diversa da quella che vedono i nostri attuali governanti "Siamo davvero sicuri, ad esempio, che l’Italia, quella vera, sia divisa sul proprio ruolo nel mondo? Siamo davvero sicuri che la stragrande maggioranza di questo Paese non abbia già pienamente interiorizzato l’appartenenza all’occidente, la propria identità di europei, la naturale vicinanza agli Stati Uniti?"
Parla di responsabilità, cosa che mi trova d'accordo al 100% "Dobbiamo avere il coraggio di tornare a parlare anche di doveri e responsabilità. Perché non possiamo sopravvivere in una sorta di vuoto morale, incapaci di comprendere e di insegnare ai nostri figli il valore di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. "
La parte finale è tutta da leggere.
Il mio parere è che abbia effettivamente un profilo molto "politico" più che economico, forse definirla un programma elettorale è eccessivo ma l'insinuazione di una propria possibilità di leadership in alcuni passaggi c'è. Terza via?
Con tutto questo a me è piaciuta, in fondo poco piagnona e più propositiva e positiva.
Dal lato comunicativo sicuramente Montezemolo è capace.
Non mi stupisco che a Prodi non sia piaciuta, non ho visto grandi complimenti alle cose che ha fatto. E si prende il merito della ripresa.
Se faccio in tempo sento qualche amico per sapere com'era l'aria e vedo se c'è qualcosa di interessante. Tanto domani lo passeranno ai raggi X sui giornali.
Ultima nota, leggo che dicono non ha parlato di doveri dell'industria, la frase Sicurezza, conoscenza e salario equo sono pilastri sui quali costruire un nuovo modello d’impresa che si va affermando in tutto il mondo e che pone le basi per un rinnovato orgoglio professionale dei lavoratori dell’industria.
Cos'è? Al solito ciascuno legge solo le cose che gli interessano.
Commenti e insulti sono richiesti espressamente questa volta vorrei sapere cosa ne pensate voi. Grazie
Assemblea Confindustria
Non vado da anni, da quando ho fatto il cattivo.... stasera ho visto un pezzo su Sky.
La Marcegaglia alla sinistra del Presidente (segnale o prassi?), Tronchetti alla destra.
Bersani era agitato, la vena sulla pelata per poco scoppiava. E gli consiglio di cambiare sarto.
Jaki in seconda fila, vicino a Monti, il fratello grasso dell'ex presidente Abete vicino al Prodi, che aveva l'aria un po' tesa, Fossa anche lui in prima fila, ma un sacco di posti vuoti. Barcella (BG) vicino a leaders sindacali.
Se non è cambiato dai tempi di solito le prime file sono riservate agli invitati, i membri di giunta e notabili vari.
Dietro la truppa (rigorosamente separata e guardata a vista dal servizio d'ordine) che arriva presto per avere un posto decente. Adesso è in un posto grande quando era al centro congressi di fianco alla sede era una calca da non credere.
La Marcegaglia alla sinistra del Presidente (segnale o prassi?), Tronchetti alla destra.
Bersani era agitato, la vena sulla pelata per poco scoppiava. E gli consiglio di cambiare sarto.
Jaki in seconda fila, vicino a Monti, il fratello grasso dell'ex presidente Abete vicino al Prodi, che aveva l'aria un po' tesa, Fossa anche lui in prima fila, ma un sacco di posti vuoti. Barcella (BG) vicino a leaders sindacali.
Se non è cambiato dai tempi di solito le prime file sono riservate agli invitati, i membri di giunta e notabili vari.
Dietro la truppa (rigorosamente separata e guardata a vista dal servizio d'ordine) che arriva presto per avere un posto decente. Adesso è in un posto grande quando era al centro congressi di fianco alla sede era una calca da non credere.
mercoledì 23 maggio 2007
Gli intoccabili
Caso Visco, «nessuna ipotesi di reato» - Corriere della Sera
Pochi giorni fa parlavo della "obbligatorietà dell'azione penale" che vale per alcuni e non per tutti.
E' vero, la questione è vecchia e saltano fuori ad orologeria, ma nei commenti qualcuno si lamentava di come spesso gli ispettori evitino accuratamente di mettere il naso dove non devono. E chi sarebbe disponibile a scommettere anche 1 (uno solo) euro sulla buonafede di Visco? Sul fatto che i trasferimenti fatti in tutta fretta non siano legati alle indagini in corso (non è la prima e non sarà l'ultima volta).
Nel famoso film gli intoccabili erano i buoni, che senza farsi spaventare andavano avanti a fare il loro lavoro.
Nell'Italia del 2007 gli intoccabili sono divenuti i politici, che fanno, disfano, infrangono la legge se necessario se la fanno su misura o la fanno su misura per il nemico.
Gentaglia della peggior specie. Non c'è da stupirsi se ormai la fiducia verso di loro è ai minimi.
E il dibattito è nato parallelamente alla pubblicazione del mio post per Formiche, lungi da me pensare che sia una conseguenza. Ho scoperto l'acqua calda di una situazione insostenibile.
Peccato che nel film si vinceva con l'evasione fiscale, qui è impossibile.
Ho trovato un post interessante sull'immagine che i nostri rappresentanti sanno dare.
Giornali di lotta e di governo
Ho amato la rivista il Mucchio Selvaggio per lunghi anni. Prima copertina Neil Young, mi ha fatto scoprire molti artisti quando la stampa musicale italiana era desolante.
L'ho seguito dopo la scissione di Carù che portò a Buscadero ma solo fino a quando Max Stéfani (personaggio alquanto squilibrato a mio parere) l'ha trasformato in giornaletto militante.
So che hanno tentato l'avventura settimanale e han fallito (il comunismo è bello ma il mercato ha le sue regole...).
Mi ha messo tristezza vedere questo numero in edicola, tette in copertina come un qualsiasi Panorama (che non le mette quasi più) Berlusconiano!
martedì 22 maggio 2007
I soliti comunisti
Non vogliono che i milanisti Berlusconiani vadano ad Atene.
Alitalia: martedì sciopero dalle 10 alle 18 - Corriere della Sera
Alitalia: martedì sciopero dalle 10 alle 18 - Corriere della Sera
lunedì 21 maggio 2007
Sirene, castelli, miopia, brioches
Post originariamente scritto per "Formiche" sul numero di Maggio attualmente in Libreria.
Ne ho visti tanti, sparire nel buco nero della politica attirati dalle sirene.
Incontri gli amici di un tempo, trascinati nel gorgo della politica e li trovi persi, presi da argomenti e ragionamenti distanti.
Credo sia qualcosa che fa parte dell'animo umano, che si lega intimamente ai nostri istinti animali più profondi. Quelli che non cambiano al variare della cultura, del luogo di nascita, della propria storia.
E' qualcosa che è legato al potere, al comando. Presente infatti anche nei gruppi di animali.
Molti miei colleghi sono i primi a soffrirne, chi non conosce industriali di provincia boriosi e pieni di se? Ma se vivi in provincia sei riconosciuto, omaggiato, vai in giro e ti senti "qualcuno" e non "uno". Poi bisognerebbe rendersi conto che ti sposti nel paese di fianco e probabilmente nessuno ti conosce ma questa è un'altra storia.
Quando una persona, anche di successo, intelligente e con buona cultura entra in politica viene inserito nel meccanismo.
Il meccanismo prevede che uno cominci ad assumere degli incarichi.
E più sali più hai incarichi, più hai incarichi più il meccanismo ti trascina nell’ingranaggio.
Sempre più la tua vita si riempie di politica. Cominci a incontrare prevalentemente persone a causa della politica, ad avere incontri con i colleghi. Entri nel gruppo dei “politici”.
Ogni gruppo tende a proteggere i suoi componenti, a diventare autoreferenziale, dagli amici che si trovano per una partita di carte al bar alle grandi organizzazioni.
La politica è naturalmente l’apoteosi dei circoli chiusi.
Ti danno le chiavi e cominci ad avere accesso al castello, là dove entrano solo le persone di potere.
E più sali di livello e più puoi salire ai piani alti del castello.
Inizi la durissima vita del politico ad alto livello. La gente non si rende conto di quanto questa vita sia dura, che il 90% delle persone probabilmente schianterebbero al suolo stremate, anche considerando di avere tutte le facilitazioni di viaggio e organizzative di cui si gode. Sembra una cosa semplice, invece è complessa, difficile, estenuante e ha due grandi controindicazioni: la prima è che ti trovi sempre più circondato da tuoi simili e quando esci dal castello il popolo, ammesso che superi la cerchia di chi ti protegge, è adulante.
La seconda è che questa durissima vita rende miopi.
E allora quando ti trovi nella torre del castello a parlare con i tuoi simili e a decidere sul destino del popolo, lo stesso popolo, il paesaggio tutto quello che circonda il castello diventa un paesaggio sfumato ed indistinto.
L’ho detto, ogni ambiente a poco a poco si trasforma in un circolo “chiuso” dalla bocciofila alla compagnia di ragazzi, al paesello.
Il problema è che la politica decide e regola la vita di tutto quel mondo che cerca di andare avanti fuori dal castello. E lo fa senza più vederlo e capirlo.
Non a caso i miei collaboratori normalmente commentano: ma ci provano mai a pensare cosa comporta cercare di rispettare le leggi che emanano?
Per questo non c’è da stupirsi se da centinaia di anni per il popolo il governante è qualcuno che alla affermazione “manca il pane il popolo ha fame” dà come risposta “dategli le brioches”.
Ne ho visti tanti, sparire nel buco nero della politica attirati dalle sirene.
Incontri gli amici di un tempo, trascinati nel gorgo della politica e li trovi persi, presi da argomenti e ragionamenti distanti.
Credo sia qualcosa che fa parte dell'animo umano, che si lega intimamente ai nostri istinti animali più profondi. Quelli che non cambiano al variare della cultura, del luogo di nascita, della propria storia.
E' qualcosa che è legato al potere, al comando. Presente infatti anche nei gruppi di animali.
Molti miei colleghi sono i primi a soffrirne, chi non conosce industriali di provincia boriosi e pieni di se? Ma se vivi in provincia sei riconosciuto, omaggiato, vai in giro e ti senti "qualcuno" e non "uno". Poi bisognerebbe rendersi conto che ti sposti nel paese di fianco e probabilmente nessuno ti conosce ma questa è un'altra storia.
Quando una persona, anche di successo, intelligente e con buona cultura entra in politica viene inserito nel meccanismo.
Il meccanismo prevede che uno cominci ad assumere degli incarichi.
E più sali più hai incarichi, più hai incarichi più il meccanismo ti trascina nell’ingranaggio.
Sempre più la tua vita si riempie di politica. Cominci a incontrare prevalentemente persone a causa della politica, ad avere incontri con i colleghi. Entri nel gruppo dei “politici”.
Ogni gruppo tende a proteggere i suoi componenti, a diventare autoreferenziale, dagli amici che si trovano per una partita di carte al bar alle grandi organizzazioni.
La politica è naturalmente l’apoteosi dei circoli chiusi.
Ti danno le chiavi e cominci ad avere accesso al castello, là dove entrano solo le persone di potere.
E più sali di livello e più puoi salire ai piani alti del castello.
Inizi la durissima vita del politico ad alto livello. La gente non si rende conto di quanto questa vita sia dura, che il 90% delle persone probabilmente schianterebbero al suolo stremate, anche considerando di avere tutte le facilitazioni di viaggio e organizzative di cui si gode. Sembra una cosa semplice, invece è complessa, difficile, estenuante e ha due grandi controindicazioni: la prima è che ti trovi sempre più circondato da tuoi simili e quando esci dal castello il popolo, ammesso che superi la cerchia di chi ti protegge, è adulante.
La seconda è che questa durissima vita rende miopi.
E allora quando ti trovi nella torre del castello a parlare con i tuoi simili e a decidere sul destino del popolo, lo stesso popolo, il paesaggio tutto quello che circonda il castello diventa un paesaggio sfumato ed indistinto.
L’ho detto, ogni ambiente a poco a poco si trasforma in un circolo “chiuso” dalla bocciofila alla compagnia di ragazzi, al paesello.
Il problema è che la politica decide e regola la vita di tutto quel mondo che cerca di andare avanti fuori dal castello. E lo fa senza più vederlo e capirlo.
Non a caso i miei collaboratori normalmente commentano: ma ci provano mai a pensare cosa comporta cercare di rispettare le leggi che emanano?
Per questo non c’è da stupirsi se da centinaia di anni per il popolo il governante è qualcuno che alla affermazione “manca il pane il popolo ha fame” dà come risposta “dategli le brioches”.
venerdì 18 maggio 2007
Parole e fatti
Uno slogan di Prodi era "serietà al governo". Risultato: pasticci a non finire, non ha ancora visto Bush dopo un'anno, ha appena aumentato le truppe in Afghanistan (dove siete pacifisti?) e ha un governo più ipertrofico di quelli ex DC.
Sharkozy viene eletto, in giornata va in Germania per far capire chi comanda in Europa.
Chiama al governo uno che stima a fargli fare il ministro degli esteri fregandosene se è dell'opposizione.
e poi Francia, ecco il nuovo governo: snello e rosa - Corriere della Sera: "Dimezzati i ministeri, 15 in tutto di cui 7 donne"
I francesi non mi stanno simpatici ma in questo momento li invidio un mondo!
Sharkozy viene eletto, in giornata va in Germania per far capire chi comanda in Europa.
Chiama al governo uno che stima a fargli fare il ministro degli esteri fregandosene se è dell'opposizione.
e poi Francia, ecco il nuovo governo: snello e rosa - Corriere della Sera: "Dimezzati i ministeri, 15 in tutto di cui 7 donne"
I francesi non mi stanno simpatici ma in questo momento li invidio un mondo!
Punti di vista
ANSA.it - Economia - Visco, pressione fiscale non e' alta
Calcolato che l'ideale ci Visco è quello segnalato da Steve, certo che non è alta!
Cazzo (scusate il francesismo ma quando ci vuole...), il mio tax rate quest'anno è 67%!
Non è alta?
Calcolato che l'ideale ci Visco è quello segnalato da Steve, certo che non è alta!
Cazzo (scusate il francesismo ma quando ci vuole...), il mio tax rate quest'anno è 67%!
Non è alta?
Emulazione
Gorilla in fuga dallo zoo, panico in Olanda - Corriere della Sera: "Alla fine è stato catturato in un bar-ristorante"
Ha visto la pubblicità di quello del sanbitter cercava la tipa?
Ha visto la pubblicità di quello del sanbitter cercava la tipa?
giovedì 17 maggio 2007
Cerco avvocato del lavoro
Ma non si può denunciare per evasione contributiva presso qualche pretura i politici che per loro stessa ammissione hanno tenuto dei collaboratori in nero?
E perché quelle teste di piffero dei pretori d'assalto sempre pronti a scagliarsi su qualsiasi stupidaggine pur avendo una notizia criminis non si attivano?
Allora l'obbligatorietà dell'azione penale in Italia vale solo per i poveri cristi o gli avversari politici?
E perché quelle teste di piffero dei pretori d'assalto sempre pronti a scagliarsi su qualsiasi stupidaggine pur avendo una notizia criminis non si attivano?
Allora l'obbligatorietà dell'azione penale in Italia vale solo per i poveri cristi o gli avversari politici?
La legge è più uguale per loro
Consiglio la lettura del post di Zener.
ZENER 1992: lavoro nero alla Camera
Questo si dimostra sempre più un paese del cavolo.
Come si può pretendere la correttezza da parte dei cittadini quando i parlamentari fan lavorare la gente in modo non regolare?
ZENER 1992: lavoro nero alla Camera
Questo si dimostra sempre più un paese del cavolo.
Come si può pretendere la correttezza da parte dei cittadini quando i parlamentari fan lavorare la gente in modo non regolare?
Numeri
Leggo una dichiarazione (Corsera) di Giordano sul contratto del pubblico impiego "il contratto dei lavoratori del pubblico impiego non si fa per 6 euro. Non si può continuare a fare i tirchi con la povera gente."
Facendo il conto che i dipendenti pubblici siano 3.200.000 (ma non si sa quanti sono) moltiplicato per 6 fa 249 milioni di Euro, più contributi, più TFR più il discorso di pensione ecc ecc
E questi 249 e più milioni inevitabilmente chi li paga? Certo, i cittadini (tar)tassati.
Un pò come quando i metalmeccanici prendono 100 Euro in più lordi e per loro sono la miseria (vero) di 60 al mese, che certo non cambiano la vita. Ma per un'azienda di 50 persone sono intorno ai 90/100.000 Euro che in fase di margini calanti sono una montagna di soldi.
Ma sotto elezioni i cordoni delle borse si allargano... (soprattutto se la prima tornata è andata non troppo bene).
Facendo il conto che i dipendenti pubblici siano 3.200.000 (ma non si sa quanti sono) moltiplicato per 6 fa 249 milioni di Euro, più contributi, più TFR più il discorso di pensione ecc ecc
E questi 249 e più milioni inevitabilmente chi li paga? Certo, i cittadini (tar)tassati.
Un pò come quando i metalmeccanici prendono 100 Euro in più lordi e per loro sono la miseria (vero) di 60 al mese, che certo non cambiano la vita. Ma per un'azienda di 50 persone sono intorno ai 90/100.000 Euro che in fase di margini calanti sono una montagna di soldi.
Ma sotto elezioni i cordoni delle borse si allargano... (soprattutto se la prima tornata è andata non troppo bene).
Auguri auguri auguri
Oggi il governo Prodi compie un anno.
Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri Auguri
il presente post solo perché dire auguri si dice porti sfiga.
Pierino e il lupo
Favole e proverbi hanno una loro morale. A furia di urlare e urlare alla fine non ti stanno più a sentire, a furia di comportarti in un certo modo causi una certa reazione istintiva nelle persone.
Un lettore mi scrive: lo sai che Ifil emette nuovi bond??? Ma Fiat non sta andando bene? Perchè hanno così bisogno di liquidi? Il mio consiglio è non comperare azioni Fiat: i crollo sarà vicino, finita l'era delle bugie...
Personalmente credo che Fiat sia oggi un'azienda profondamente diversa (e migliore) da quella di anni fa (gestione Romiti-Agnelli) e si stia faticosamente cercando di trasformarne la mentalità, giustamente partendo dal vertice.
Ho più volte detto che la ripresa Fiat (sia pure in parte drogata da certi meccanismi,ma vale per molti) ha contribuito non poco, visto il peso del settore, alla ripresa della nostra economia.
Ma i passati comportamenti pesano come macigni, e la gente non si fida.
Ed è facile poi ribattere che hanno avuto un'altra tornata di prepensionamenti. Vero. Ma questa è l'Italia, l'alternativa usata all'estero è licenziare e basta. Sicuri di preferire quello? (io magari come datore si, ma i dipendenti?)
E si vede in ogni operazione il male.
Se una finanziaria come Ifil emette dei bond sta semplicemente facendo il suo lavoro, ha evidentemente in mente di usare quei soldi per investimenti che le rendono più dei bond.
Oppure ha del debito da consolidare.
E Ifil è un azionista Fiat, non Fiat. Godrà, come tutti, dell'aumento del valore delle azioni e dei dividendi. Ma come l'azionista da 10 azioni, semplicemente moltiplicato per X volte avendo investito X volte.
Un lettore mi scrive: lo sai che Ifil emette nuovi bond??? Ma Fiat non sta andando bene? Perchè hanno così bisogno di liquidi? Il mio consiglio è non comperare azioni Fiat: i crollo sarà vicino, finita l'era delle bugie...
Personalmente credo che Fiat sia oggi un'azienda profondamente diversa (e migliore) da quella di anni fa (gestione Romiti-Agnelli) e si stia faticosamente cercando di trasformarne la mentalità, giustamente partendo dal vertice.
Ho più volte detto che la ripresa Fiat (sia pure in parte drogata da certi meccanismi,ma vale per molti) ha contribuito non poco, visto il peso del settore, alla ripresa della nostra economia.
Ma i passati comportamenti pesano come macigni, e la gente non si fida.
Ed è facile poi ribattere che hanno avuto un'altra tornata di prepensionamenti. Vero. Ma questa è l'Italia, l'alternativa usata all'estero è licenziare e basta. Sicuri di preferire quello? (io magari come datore si, ma i dipendenti?)
E si vede in ogni operazione il male.
Se una finanziaria come Ifil emette dei bond sta semplicemente facendo il suo lavoro, ha evidentemente in mente di usare quei soldi per investimenti che le rendono più dei bond.
Oppure ha del debito da consolidare.
E Ifil è un azionista Fiat, non Fiat. Godrà, come tutti, dell'aumento del valore delle azioni e dei dividendi. Ma come l'azionista da 10 azioni, semplicemente moltiplicato per X volte avendo investito X volte.
domenica 13 maggio 2007
Musica
E' un pò che non parlo di musica, di solito lo facevo nei fine settimana e ultimamente ho fatto poco il blogger in quei giorni.
Neil Young - Massey Hall 1971
Poco da dire, l'avevo già ascoltato un sacco di volte nei bootleg, averlo registrato ufficialmente è un punto di arrivo importante per l'artista. La presenza anche del DVD lo rende ancora più importante.
Il genio di Young al massimo livello, alcune delle più belle canzoni mai scritte, interpretate in modo magistrale con tutta l'emozione che una voce e una chitarra sanno dare.
Da ascoltare (anche per dire "che lagna") almeno una volta nella vita.
Mavis Staples - We'll never turn back
Musica senza tempo, ottimamente prodotta da Ry Cooder.
Grandissima voce, ottimi musicisti. Se vi piace la musica nera americana è da ascoltare.
Lucinda Williams - West
Colpa mia, non la conoscevo, me ne sono innamorato con il doppio live al Fillmore.
Una serie di ottime ballate, un gran bel disco. Per chi proviene dal country rock (gente di mezza età come me) da ascoltare.
Patty Smith - Twelve
Non amo molto i dischi di cover, normalmente (e non mi è piaciuto quello di Brian Ferry su Dylan) ma questo è uno dei Cd che mi sono piaciuti di più nell'ultimo periodo.
Onesto rock ben interpretato da una sessantenne (che non può essere punk come negli anni 70).
Mi sarei risparmiato Everybody Wants To Rule The World.
Grinderman
Il nuovo progetto di Nick Cave.
Se vi piacciono le chitarre distorte... Consiglio di ascoltarlo prima di acquistarlo. A me non dispiace ma sono di larghe vedute.
Ry Cooder - My name is buddy
A me Cooder piace, ma questo disco, pur osannato dalla critica, non mi entusiasma.
We all love Ennio Morricone
Maledetto collezionismo. Basta il nome Springsteen e compero anche schifezze come questa.
Magari vi racconto una cosa che è scontata, ma (anche grazie alle mie figlie) sto cominciando a usare molto MySpace per pre-ascoltare i nuovi CD, soprattutto di gruppi consigliati
dalle varie riviste o di cui leggo in giro.
Fateci un giro è un nuovo mondo, ma per la musica diventerà centrale.
Neil Young - Massey Hall 1971
Poco da dire, l'avevo già ascoltato un sacco di volte nei bootleg, averlo registrato ufficialmente è un punto di arrivo importante per l'artista. La presenza anche del DVD lo rende ancora più importante.
Il genio di Young al massimo livello, alcune delle più belle canzoni mai scritte, interpretate in modo magistrale con tutta l'emozione che una voce e una chitarra sanno dare.
Da ascoltare (anche per dire "che lagna") almeno una volta nella vita.
Mavis Staples - We'll never turn back
Musica senza tempo, ottimamente prodotta da Ry Cooder.
Grandissima voce, ottimi musicisti. Se vi piace la musica nera americana è da ascoltare.
Lucinda Williams - West
Colpa mia, non la conoscevo, me ne sono innamorato con il doppio live al Fillmore.
Una serie di ottime ballate, un gran bel disco. Per chi proviene dal country rock (gente di mezza età come me) da ascoltare.
Patty Smith - Twelve
Non amo molto i dischi di cover, normalmente (e non mi è piaciuto quello di Brian Ferry su Dylan) ma questo è uno dei Cd che mi sono piaciuti di più nell'ultimo periodo.
Onesto rock ben interpretato da una sessantenne (che non può essere punk come negli anni 70).
Mi sarei risparmiato Everybody Wants To Rule The World.
Grinderman
Il nuovo progetto di Nick Cave.
Se vi piacciono le chitarre distorte... Consiglio di ascoltarlo prima di acquistarlo. A me non dispiace ma sono di larghe vedute.
Ry Cooder - My name is buddy
A me Cooder piace, ma questo disco, pur osannato dalla critica, non mi entusiasma.
We all love Ennio Morricone
Maledetto collezionismo. Basta il nome Springsteen e compero anche schifezze come questa.
Magari vi racconto una cosa che è scontata, ma (anche grazie alle mie figlie) sto cominciando a usare molto MySpace per pre-ascoltare i nuovi CD, soprattutto di gruppi consigliati
dalle varie riviste o di cui leggo in giro.
Fateci un giro è un nuovo mondo, ma per la musica diventerà centrale.
Effetto assemblea condominiale
Chiunque abbia partecipato ad un'assemblea condominiale ne è quasi sempre uscito terrorizzato dalla virulenza dello scontro e dalla inadeguatezza dell'andamento rispetto agli obiettivi.
Purtroppo vale in qualsiasi associazione. Dalla bocciofila alla Confindustria troppo spesso l'obiettivo è il potere, la visibilità, il prestigio personale e non l'obiettivo comune.
Si passa più tempo, si consumano più energie a fare le battaglie personali e di cordate che a sviluppare l'associazione. Invece di considerare la diversità di opinioni e la ricchezza del dibattito una opportunità diventano elementi di disturbo, si vorrebbe il pensiero unico.
Troppo spesso i consiglieri parlano a sproposito fuori dalle sedi preposte (effetto che colpisce molto i nostri politici e ministri) per la loro fettina di visibilità. Troppo spesso i Presidenti dimenticano di esserlo pro-tempore e di essere lì a rappresentare l'associazione e non se stessi.
Troppo spesso l'obiettivo è solo quello del prestigio e potere personale, che è legittimamente uno degli obiettivi, se no non perderebbe il tempo a impegnarsi, ma dovrebbe essere secondario.
Ho sempre sostenuto che l'Italia è il paese dei Presidenti, e chi non riesce a diventare Presidente fonda l'associazione per lo studio del barbagianni e si proclama Presidente.
Una Presidenza in fondo non si nega a nessuno.
Se nelle organizzazioni metà delle risorse che sono dedicate al pettegolezzo e alle lotte interne fossero dedicate agli obiettivi dell'organizzazione questo sarebbe un paese molto migliore.
Molto andrebbe anche detto sui metodi di selezione, che sono in parte responsabili di questa situazione.
Spessissimo le persone che sarebbero più adatte sono indisponibili e alla fine vanno su i grandi ambiziosi incapaci, con i risultati detti sopra.
Purtroppo vale in qualsiasi associazione. Dalla bocciofila alla Confindustria troppo spesso l'obiettivo è il potere, la visibilità, il prestigio personale e non l'obiettivo comune.
Si passa più tempo, si consumano più energie a fare le battaglie personali e di cordate che a sviluppare l'associazione. Invece di considerare la diversità di opinioni e la ricchezza del dibattito una opportunità diventano elementi di disturbo, si vorrebbe il pensiero unico.
Troppo spesso i consiglieri parlano a sproposito fuori dalle sedi preposte (effetto che colpisce molto i nostri politici e ministri) per la loro fettina di visibilità. Troppo spesso i Presidenti dimenticano di esserlo pro-tempore e di essere lì a rappresentare l'associazione e non se stessi.
Troppo spesso l'obiettivo è solo quello del prestigio e potere personale, che è legittimamente uno degli obiettivi, se no non perderebbe il tempo a impegnarsi, ma dovrebbe essere secondario.
Ho sempre sostenuto che l'Italia è il paese dei Presidenti, e chi non riesce a diventare Presidente fonda l'associazione per lo studio del barbagianni e si proclama Presidente.
Una Presidenza in fondo non si nega a nessuno.
Se nelle organizzazioni metà delle risorse che sono dedicate al pettegolezzo e alle lotte interne fossero dedicate agli obiettivi dell'organizzazione questo sarebbe un paese molto migliore.
Molto andrebbe anche detto sui metodi di selezione, che sono in parte responsabili di questa situazione.
Spessissimo le persone che sarebbero più adatte sono indisponibili e alla fine vanno su i grandi ambiziosi incapaci, con i risultati detti sopra.
venerdì 11 maggio 2007
Esproprio proletari
Tgfin - Articolo Tgfin: "le società private incaricate dallo Stato di riscuotere tributi, tasse e sanzioni hanno avviato i primi pignoramenti dei conti correnti di malcapitati cittadini, secondo la procedura ridisegnata nel secondo decreto legge 262/2006.
Questa normativa introdotta dalla Visco-Bersani, denuncia la Confconsumatori, consente agli esattori il 'libero accesso all'anagrafe dei conti correnti senza il controllo dell'autorità giudiziaria,"
Due commenti,
- spero ardentemente che pignorino a qualche elettore di centro sinistra.
- ma voi vi sentite tranquilli che società private incaricate dell'esazione (aziendine tipo quella del Fratelli Salvo) abbiano libero accesso ai vostri conti correnti e possano senza nessun controllo chiedere alla banca di prelevare direttamente sul vostro conto? Altro che intercettazioni Telecom!
Si, siete dei coglioni!
Questa non è lotta all'evasione è furto di stato. E dal 92 hanno una buona tradizione a mettere le mani nei nostri conti correnti.
Notizia trovata grazie a Marketingpark.
Questa normativa introdotta dalla Visco-Bersani, denuncia la Confconsumatori, consente agli esattori il 'libero accesso all'anagrafe dei conti correnti senza il controllo dell'autorità giudiziaria,"
Due commenti,
- spero ardentemente che pignorino a qualche elettore di centro sinistra.
- ma voi vi sentite tranquilli che società private incaricate dell'esazione (aziendine tipo quella del Fratelli Salvo) abbiano libero accesso ai vostri conti correnti e possano senza nessun controllo chiedere alla banca di prelevare direttamente sul vostro conto? Altro che intercettazioni Telecom!
Si, siete dei coglioni!
Questa non è lotta all'evasione è furto di stato. E dal 92 hanno una buona tradizione a mettere le mani nei nostri conti correnti.
Notizia trovata grazie a Marketingpark.
Rischio sulle strade
La compagnia di decine di migliaia di alpini con le loro damigiane di vino che sulle autostrade vanno verso Cuneo non è proprio il massimo per viaggiare
E siamo proprio sicuri che questo camion sia a norma?
Superati oggi in autostrada, ognuno che sorpassa è un brindisi! Però incredibili!
Mi scuso per la qualità della foto ma fatta guidando, col telefono, in controluce e vetro della macchina sporco.
E siamo proprio sicuri che questo camion sia a norma?
Superati oggi in autostrada, ognuno che sorpassa è un brindisi! Però incredibili!
Mi scuso per la qualità della foto ma fatta guidando, col telefono, in controluce e vetro della macchina sporco.
giovedì 10 maggio 2007
Niente da fare
Sempre parlando di Confindustria mi raccontano che alla cena di un recente convegno al mare il Presidente Libera e Bella LcDM ha fatto i complimenti "avvelenati" al Presidente organizzatore.
Del tipo bravo, complimenti ecc ecc, non avendo nulla da fare in azienda si dà molto da fare a Roma e sui giornali.
Nella foresta l'albero grande non accetta che il piccolo gli possa fare ombra.
Del tipo bravo, complimenti ecc ecc, non avendo nulla da fare in azienda si dà molto da fare a Roma e sui giornali.
Nella foresta l'albero grande non accetta che il piccolo gli possa fare ombra.
Maratona romana
La Presidenza di Confindustria sta diventando una maratona.
Un articolo di Panorama Economy anticipa un post che avevo in mente sul conflitto bergamasco, dove due candidati (Bombassei e Moltrasio) sono in corsa. Non vorrei essere Alberto Barcella, stretto tra l'amicizia con Andrea (entrambi past president Giovani Imprenditori, successore Barcella di Moltrasio) e la corazzata Bombassei che con la sua Brembo e iniziative come il Kilometro rosso a Bergamo certamente "pesa".
Merloni fa il nome della Marcegaglia (ho messo i tag ai post per chi volesse vedere cosa scrivo dal 2005 cerchi "Confindustria").
Ma di gente che scalcia ce n'è parecchia, avrò modo di seguire le cose in modo decente, non ai massimi livelli, ma tanto da avere qualche notiziola, vi tengo informati.
Tra l'altro molti scalciano anche per il sottobosco delle vice-presidenze...
In compenso Panorama Economy stronca la discesa in campo di Montezemolo.
Un articolo di Panorama Economy anticipa un post che avevo in mente sul conflitto bergamasco, dove due candidati (Bombassei e Moltrasio) sono in corsa. Non vorrei essere Alberto Barcella, stretto tra l'amicizia con Andrea (entrambi past president Giovani Imprenditori, successore Barcella di Moltrasio) e la corazzata Bombassei che con la sua Brembo e iniziative come il Kilometro rosso a Bergamo certamente "pesa".
Merloni fa il nome della Marcegaglia (ho messo i tag ai post per chi volesse vedere cosa scrivo dal 2005 cerchi "Confindustria").
Ma di gente che scalcia ce n'è parecchia, avrò modo di seguire le cose in modo decente, non ai massimi livelli, ma tanto da avere qualche notiziola, vi tengo informati.
Tra l'altro molti scalciano anche per il sottobosco delle vice-presidenze...
In compenso Panorama Economy stronca la discesa in campo di Montezemolo.
mercoledì 9 maggio 2007
Voglio il danno biologico
L'accanimento del Fisco è «danno esistenziale» - Il Sole 24 ORE: "Via libera al risarcimento del danno esistenziale per le vittime della burocrazia"
Scusate l'assenza, ma ero in tribunale per cercare di denunciare il fisco anch'io!
Il danno esistenziale a questo punto sarebbe da dare di diritto a chi fa il mio mestiere.
Scherzi a parte il periodo è un pò impegnativo, tra gli ultimi trascinamenti sul discorso bilanci, qualche nuovo impegno, i soliti impegni aziendali e l'estate che nei week end incoraggia alla moto e non al blogging.... mi sono un pò perso per strada.
Tenete conto che mi sto fermando adesso (23.30 circa), le giornate sono lunghe, e non ho molto tempo di leggere notizie e altri bloggers (le fonti di ispirazione principali).
Sul tema tasse devo dire che da quanto sento in giro il tax rate si è incrementato moltissimo, ci sono stati anche diversi articoli sul Sole 24ore.
Il mio (in piccola parte per oneri straordinari indeducibili) è giunto ad un allucinante 67%.
Il doppio dei miei concorrenti tedeschi.
E solo con le dirette, se aggiungo balzelli vari tipo bolli, iva indeducibile, tassa rifiuti, ICI ecc aumenta ancora.
Ma come si fa a lavorare così?
Scusate l'assenza, ma ero in tribunale per cercare di denunciare il fisco anch'io!
Il danno esistenziale a questo punto sarebbe da dare di diritto a chi fa il mio mestiere.
Scherzi a parte il periodo è un pò impegnativo, tra gli ultimi trascinamenti sul discorso bilanci, qualche nuovo impegno, i soliti impegni aziendali e l'estate che nei week end incoraggia alla moto e non al blogging.... mi sono un pò perso per strada.
Tenete conto che mi sto fermando adesso (23.30 circa), le giornate sono lunghe, e non ho molto tempo di leggere notizie e altri bloggers (le fonti di ispirazione principali).
Sul tema tasse devo dire che da quanto sento in giro il tax rate si è incrementato moltissimo, ci sono stati anche diversi articoli sul Sole 24ore.
Il mio (in piccola parte per oneri straordinari indeducibili) è giunto ad un allucinante 67%.
Il doppio dei miei concorrenti tedeschi.
E solo con le dirette, se aggiungo balzelli vari tipo bolli, iva indeducibile, tassa rifiuti, ICI ecc aumenta ancora.
Ma come si fa a lavorare così?
giovedì 3 maggio 2007
Le elezioni si avvicinano
Prodi: «Daremo aiuti diretti per le famiglie» - Corriere della Sera
E fa le battute alla Berlusconi «L'unico vantaggio della discriminazione delle donne in Italia è quello di non aver mai fatto il ministro dell'economia. Forse è un modo di salvarle da una situazione molto difficile».
Peccato che non è simpatico "Per il premier nessun applauso e pochissime risate: diffuso, invece, il brusio di disapprovazione" non era lui che diceva la serietà (e noiosità aggiungo io) al Governo?
E fa le battute alla Berlusconi «L'unico vantaggio della discriminazione delle donne in Italia è quello di non aver mai fatto il ministro dell'economia. Forse è un modo di salvarle da una situazione molto difficile».
Peccato che non è simpatico "Per il premier nessun applauso e pochissime risate: diffuso, invece, il brusio di disapprovazione" non era lui che diceva la serietà (e noiosità aggiungo io) al Governo?
Vergini
Il mondo, si sa, è pieno di verginelle.
In occasione primo maggio, festa dei lavoratori, dal tipico ritiro del metalmeccanico lombardo, sceso dalla barchetta, la vergine Tronchetti Provera si sfoga dal giornale del quale ha pur sempre una buona quota.
L' (anche) ex presidente del Sole 24 Ore ha goduto per anni della sbavante idolatria della stampa locale del nostro piccolo paesello. Elegante, colto, politicamente corretto per essersi sposato con l'araba extracomunitaria, sostituto alla guida dei beceri brambilla italiani del mitico Gianni Agnelli.
Sulla Stampa già si mettono un pò meno a tappetino.
Qualche personalissima considerazione.
Tronchetti ha sempre creduto che l'assicurazione l'aveva acquistata pagando la Telecom quello che l'ha (stra)pagata. Mai uscito nulla, per carità, ma il delta tra il prezzo di borsa e il prezzo di acquisto era molto, molto, molto alto e i "si dice" narrano che di soldi ne sono girati molti, anche in ambienti non proprio "industriali". Basta ricordare chi ha venduto al Marchino quando e come aveva comperato.
Il problema debiti nasce da Colaninno, quando si acquista in leverage è sempre un problema. Lo sapeva prima di comperare.
Ha gestito come fosse sua una delle maggiori società italiane con un castello dove alla fine la sua quota era del 1,16%. Ne ho già parlato.
Ha comperato una scatola e ha venduto una scatola, la borsa si arrangi. Bell'esempio di persona politicamente ed eticamente corretta.
Per sostenere questa situazione ha svenduto parecchia argenteria di famiglia, coerentemente con quest'aria da nobile che si vuole dare.
Alla fine ha incarnato (purtroppo) l'esempio dei nostri capitalisti senza capitale. Tutta leva e fame con necessità di spolpare con i dividendi la mucca.
E fa fare a tutta la categoria la solita figuraccia.
Porta come successo il numero utenti a banda larga, se non c'erano Fastweb e altri a mordergli il sederino santo saremmo ancora qui allacciati con dei modem a 2400. Tra l'altro il sistema funziona da schifo e larghissime parti del paese la banda larga la sognano.
Uno a quel livello non può far finta che la politica non esista, soprattutto quando si parla di reti strategiche come è quella delle telecomunicazioni. E' così in Italia come in ogni altro paese.
Quando poi un'azienda è ex-statale a maggior ragione. Sarà stata completamente depurata di figli di, parenti di, amanti di?
Tralasciamo poi il discorso del marciume delle intercettazioni per carità di patria.
Se la mission di chi dirige un'azienda quotata è creare valore per gli azionisti la mia impressione è che lo stipendio l'abbia rubato e basta guardare il grafico della gestione Tronchetti di Telecom per verificarlo.
Come spesso accade però molti dei nostri acclamati (dai loro giornali) imprenditori alla fine vengono a farci la paternale e a piangere.
Capisco che Tronchetti voglia ricostruirsi l'immagine, capisco che voglia darsi l'aria da grande condottiero.
Ma lui può dire quello che vuole, mentre Pirelli è effettivamente una buona azienda (e non meritava di perdere così tanti soldi) soprattutto nei settori R&D con la vicenda Telecom ha dimostrato pochezza manageriale.
In occasione primo maggio, festa dei lavoratori, dal tipico ritiro del metalmeccanico lombardo, sceso dalla barchetta, la vergine Tronchetti Provera si sfoga dal giornale del quale ha pur sempre una buona quota.
L' (anche) ex presidente del Sole 24 Ore ha goduto per anni della sbavante idolatria della stampa locale del nostro piccolo paesello. Elegante, colto, politicamente corretto per essersi sposato con l'araba extracomunitaria, sostituto alla guida dei beceri brambilla italiani del mitico Gianni Agnelli.
Sulla Stampa già si mettono un pò meno a tappetino.
Qualche personalissima considerazione.
Tronchetti ha sempre creduto che l'assicurazione l'aveva acquistata pagando la Telecom quello che l'ha (stra)pagata. Mai uscito nulla, per carità, ma il delta tra il prezzo di borsa e il prezzo di acquisto era molto, molto, molto alto e i "si dice" narrano che di soldi ne sono girati molti, anche in ambienti non proprio "industriali". Basta ricordare chi ha venduto al Marchino quando e come aveva comperato.
Il problema debiti nasce da Colaninno, quando si acquista in leverage è sempre un problema. Lo sapeva prima di comperare.
Ha gestito come fosse sua una delle maggiori società italiane con un castello dove alla fine la sua quota era del 1,16%. Ne ho già parlato.
Ha comperato una scatola e ha venduto una scatola, la borsa si arrangi. Bell'esempio di persona politicamente ed eticamente corretta.
Per sostenere questa situazione ha svenduto parecchia argenteria di famiglia, coerentemente con quest'aria da nobile che si vuole dare.
Alla fine ha incarnato (purtroppo) l'esempio dei nostri capitalisti senza capitale. Tutta leva e fame con necessità di spolpare con i dividendi la mucca.
E fa fare a tutta la categoria la solita figuraccia.
Porta come successo il numero utenti a banda larga, se non c'erano Fastweb e altri a mordergli il sederino santo saremmo ancora qui allacciati con dei modem a 2400. Tra l'altro il sistema funziona da schifo e larghissime parti del paese la banda larga la sognano.
Uno a quel livello non può far finta che la politica non esista, soprattutto quando si parla di reti strategiche come è quella delle telecomunicazioni. E' così in Italia come in ogni altro paese.
Quando poi un'azienda è ex-statale a maggior ragione. Sarà stata completamente depurata di figli di, parenti di, amanti di?
Tralasciamo poi il discorso del marciume delle intercettazioni per carità di patria.
Se la mission di chi dirige un'azienda quotata è creare valore per gli azionisti la mia impressione è che lo stipendio l'abbia rubato e basta guardare il grafico della gestione Tronchetti di Telecom per verificarlo.
Come spesso accade però molti dei nostri acclamati (dai loro giornali) imprenditori alla fine vengono a farci la paternale e a piangere.
Capisco che Tronchetti voglia ricostruirsi l'immagine, capisco che voglia darsi l'aria da grande condottiero.
Ma lui può dire quello che vuole, mentre Pirelli è effettivamente una buona azienda (e non meritava di perdere così tanti soldi) soprattutto nei settori R&D con la vicenda Telecom ha dimostrato pochezza manageriale.
La pubblicità è l'anima del commercio
Ma qualcuno aveva sentito parlare di questo Rivera prima di oggi?
Adesso è su tutte le prime pagine.
Adesso è su tutte le prime pagine.
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