Il mondo, si sa, è pieno di verginelle.
In occasione primo maggio, festa dei lavoratori, dal tipico ritiro del metalmeccanico lombardo, sceso dalla barchetta, la vergine Tronchetti Provera si sfoga dal giornale del quale ha pur sempre una buona quota.
L' (anche) ex presidente del Sole 24 Ore ha goduto per anni della sbavante idolatria della stampa locale del nostro piccolo paesello. Elegante, colto, politicamente corretto per essersi sposato con l'araba extracomunitaria, sostituto alla guida dei beceri brambilla italiani del mitico Gianni Agnelli.
Sulla Stampa già si mettono un pò meno a tappetino.
Qualche personalissima considerazione.
Tronchetti ha sempre creduto che l'assicurazione l'aveva acquistata pagando la Telecom quello che l'ha (stra)pagata. Mai uscito nulla, per carità, ma il delta tra il prezzo di borsa e il prezzo di acquisto era molto, molto, molto alto e i "si dice" narrano che di soldi ne sono girati molti, anche in ambienti non proprio "industriali". Basta ricordare chi ha venduto al Marchino quando e come aveva comperato.
Il problema debiti nasce da Colaninno, quando si acquista in leverage è sempre un problema. Lo sapeva prima di comperare.
Ha gestito come fosse sua una delle maggiori società italiane con un castello dove alla fine la sua quota era del 1,16%. Ne ho già parlato.
Ha comperato una scatola e ha venduto una scatola, la borsa si arrangi. Bell'esempio di persona politicamente ed eticamente corretta.
Per sostenere questa situazione ha svenduto parecchia argenteria di famiglia, coerentemente con quest'aria da nobile che si vuole dare.
Alla fine ha incarnato (purtroppo) l'esempio dei nostri capitalisti senza capitale. Tutta leva e fame con necessità di spolpare con i dividendi la mucca.
E fa fare a tutta la categoria la solita figuraccia.
Porta come successo il numero utenti a banda larga, se non c'erano Fastweb e altri a mordergli il sederino santo saremmo ancora qui allacciati con dei modem a 2400. Tra l'altro il sistema funziona da schifo e larghissime parti del paese la banda larga la sognano.
Uno a quel livello non può far finta che la politica non esista, soprattutto quando si parla di reti strategiche come è quella delle telecomunicazioni. E' così in Italia come in ogni altro paese.
Quando poi un'azienda è ex-statale a maggior ragione. Sarà stata completamente depurata di figli di, parenti di, amanti di?
Tralasciamo poi il discorso del marciume delle intercettazioni per carità di patria.
Se la mission di chi dirige un'azienda quotata è creare valore per gli azionisti la mia impressione è che lo stipendio l'abbia rubato e basta guardare il grafico della gestione Tronchetti di Telecom per verificarlo.
Come spesso accade però molti dei nostri acclamati (dai loro giornali) imprenditori alla fine vengono a farci la paternale e a piangere.
Capisco che Tronchetti voglia ricostruirsi l'immagine, capisco che voglia darsi l'aria da grande condottiero.
Ma lui può dire quello che vuole, mentre Pirelli è effettivamente una buona azienda (e non meritava di perdere così tanti soldi) soprattutto nei settori R&D con la vicenda Telecom ha dimostrato pochezza manageriale.
giovedì 3 maggio 2007
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4 commenti:
Anche io al ritorno dalla minivacanza ho assistito [inorridito] all'intervista rilasciata dalla barca a Portofino per i tg. Pessima scelta della location, evidente servilismo dei giornalisti che ossequiosi intervistavano e dimostrazione dello stile del personaggio. Disgusting!
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro
verginelle eh, ma diventa difficile pagarsi l'imenoplastica con il capital gain di telecom
A proposito dell'adsl,io abito a Bari(non in paesino sperduto fra i monti)e nella mia zona adsl non arriva;se voglio internet veloce l'unica soluzione è abbonarsi a Fastweb spendendo però più del doppio rispetto alle proposte degli altri operatori.
MIGLIARDI? Cosa leggono i miei occhi sulle statistiche di yahoo? Spero sia solo un errore di traduzione :)
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