giovedì 7 giugno 2007

Neppure l'ABC

La cosa è un po' tecnica, ma chi capisce qualcosa di azienda la capirà.

Mettiamo di avere un'azienda che esporta il 90% del fatturato (quindi fattura senz'IVA).
La stessa azienda ha un MOL superiore al 10%.

E' così difficile capire che sarà perennemente a credito IVA? Pur usando il plafond e tutte le cose relative...

Mi spiegate perché allora ogni tot ci troviamo qui qualcuno dell'ufficio delle entrate a controllare come mai abbiamo così tanto credito IVA?
Hanno scoperto che abbiamo il caffè buono?

7 commenti:

Loste ha detto...

Siamo "fortunati" (si fa per dire)che la nostra bilancia delle esportazione sta progressivamente scomparendo, pensa se avessimo una qualche vocazione all'export con una bilancia attiva rispetto alle importazioni. Mi ci gioco ciò che vuoi che il grande viceministro inventore dell' IRAP (tassa tassata) avrebbe inventato un prelievo sul valore aggiunto esportato: ecco un dazio per uscire.

Anonimo ha detto...

Ma perchè in certi ambienti si presume che tu, Imprenditore, abbia messo in piedi un qualche marchingegno atto a frodare il fisco del dovuto. Esportazioni fittizie, tramite una qualche società fasulla, note complessivamente come cartiere. Naturalmente sarai tu a dover dimostrare che non è così, mica loro a dover provare l'esistenza del marchingegno.

Anonimo ha detto...

Il post precedente è mio, chiedo scusa per la svista.

Anonimo ha detto...

Impre...mi fai venire in mente le odiose comunicazioni di intento.
Zener

Anonimo ha detto...

lavorano a comparti:
guardano la dichiarazione IVA ma non guardano i dati di bilancio.
Poi c'è la dogana che guarda solo gli Intra e non la dichiarazione IVA.
Frammentazione di ruoli.
Che rischia di "frammentare" anche i "sacrosanti" per chi se la deve subire.
Ergo: te li troverai sempre a prendere il caffè.
Zener

Unknown ha detto...

Fossero disposti a pagarlo almeno ci farei un bar...

Anonimo ha detto...

Un bar?

Ma ci hai pensato bene? Licenza, ASL, NAS, ufficio Igiene, altri studi di settore, completamente diversi da quelli tuoi abituali, due attività così diverse in locali "sotto allo stesso tetto", quindi una seprazione dei metri quadri dedicati all'una e all'altra difficle da fare e soprattutto da verificare, quindi ampi spazi di manovra per ogni tipo di presunzione redituale e non solo; dipendenti, altra "copertura" INAIL e INPS negli stessi locali, registratore di cassa e scontrini, a breve comunicazione giornaliera telematica degli introiti (curiosità: e quando, perchè succederà certamente, cadranno o si intaseranno le linee dati, gli straordinari al dipendente che deve restare li a provare e riprovare finchè la cosa non funziona, chi glieli paga, Visco?)... no, dico, ma ti rendi conto del ginepraio in cui ti stai cacciando?

Perchè a dispetto delle tanto sbandierate semplificazioni per chi vuol fare impresa, la realtà è che lo Stato, all'impresa, mette tutti gli ostacoli possibili ed immaginabili.