martedì 5 giugno 2007

Risposta a Pesi e misure

Mi segnalano questo pezzo del giornale del Governo: Quando Tremonti epurò il vertice della Gdf Dossier Visco sulle sostituzioni della Cdl - economia - Repubblica.it.
C'è una frase che mi fa pensare, tra le altre: "Né, soprattutto si comprende, perché, una volta avvicendato, Mariella finisca nel magazzino delle scope del Comando. Per lui non ci sono incarichi di prestigio.".
E' un fatto riportato da molti (esempio Panebianco, che a me piace sempre molto) che se uno ha fatto un pasticcio non lo promuovi, come si propone a Speciale, alla Corte dei Conti (e qui invece parlano di uno messo in naftalina).

Quando poi leggo "Gerardo D'Ambrosio, allora procuratore della Repubblica di Milano, oggi senatore dei Ds, ha un ricordo sfumato di quegli avvicendamenti. Sicuramente non prese carta e penna per redigere lettere allarmate"

La procura di Milano, indagante su Fininvest non alza il sopracciglio?
O forse, date le prebende da senatore (che ne dimostra la precedente assoluta imparzialità politica) i ricordi diventano sfumati?

Capisco che l'articolo è unicamente tendente a giustificarsi con un bel "anche loro hanno fatto così", qui si cerca di rianimare il cadavere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oltre che rianimare il cadavere deve andare in scena il solito copione con cori da stadio. E questo è propedeutico per tutti (loro). Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Mi pare interessante l'articolo di Tremonti riportato da Dagospia:
TREMONTI: DA GOVERNO CDL TRASFERIMENTI SECONDO LA LEGGE…
(Adnkronos) - "Rispettando la competenza ed autonomia del Comandante generale, il governo non e’ mai intervenuto nei trasferimenti degli Ufficiali. Trasferimenti che sono stati tutti operati nella logica e secondo la tempistica di legge". Lo precisa l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, riferendosi all’azione svolta dal governo di centrodestra rispetto alla Guardia di Finanza. In una nota lunga e articolata, divisa in cinque punti e presentata con il titolo "la differenza tra governare e trafficare", Tremonti interviene su una serie di questioni riferite oggi da un quotidiano. L’ex ministro dell’Economia e attualmente vicepresidente della Camera e di Forza Italia, parla innanzi tutto di "autogoal del governo", che "non avendo argomenti invece di andare avanti va indietro! Si difende partendo addirittura dal settembre 2001". "Il settembre 2001 non e’ un mese qualsiasi! 11 settembre 2001: un attentato che scuote il mondo. C’e’ una certa differenza tra 2001 e... 2006/2007!". Quindi, ricorda Tremonti, "subito dopo l’11 settembre, i ministri dell’Economia dei Paesi G7 si sentono tutti insieme in un’unica conference-call e concordano -tra l’altro- una comune strategia di contrasto alle basi finanziarie del terrorismo internazionale. In specie, concordano di farlo simmetricamente e congiuntamente: tanto sul proprio territorio interno; quanto in contesto internazionale". "In funzione di questa strategia il ruolo della Guardia di Finanza, svolto al servizio tanto dell’Italia quanto della comunita’ internazionale, e’ stato straordinario e riconosciuto da tutti, all’estero ed all’interno. Tranne evidentemente che dal governo, nella sua autodifesa".

L’ex ministro dell’Economia a questo proposito ricorda "sul lato internazionale, la costituzione, all’interno del ministero dell’Economia e delle Finanze del Comitato di sicurezza finanziaria-Csf, composto oltre che dai vertici della Guardia di Finanza, da ufficiali di altre forze, da funzionari, magistrati e finalizzato alla repressione ed al contrasto del finanziamento del terrorismo internazionale. Sul lato interno, la riorganizzazione degli uffici di intelligence della Guardia di Finanza. Riorganizzazione che e’ stata prima impostata e condivisa -a norma di legge- dai vertici della Guardia di Finanza e tra l’altro illustrata anche in Parlamento".

Quindi Tremonti entra nel vivo delle questioni al centro delle polemiche delle ultime settimane, vale a dire i trasferimenti. "Rispettando la competenza ed autonomia del Comandante generale, il governo -puntualizza l’esponente di Forza Italia- non e’ mai intervenuto nei trasferimenti degli Ufficiali. Trasferimenti che sono stati tutti operati nella logica e secondo la tempistica di legge". Si passa quindi all’approfondimento di alcuni casi singoli, richiamati nell’articolo pubblicato oggi da un quotidiano. "Il generale Giovanni Mariella, all’epoca Capo di Stato maggiore ma ormai al termine del suo periodo di comando, e’ stato sostituito dal generale Nino Di Paolo, scelto da tutti i generali di Corpo d’Armata, tra l’altro anche per garantire la continuita’ nel nuovo impegno internazionale. Il generale Mariella non e’ ’finito nel magazzino delle scope del Comando’. Questo e’ sciacallaggio. Il generale Mariella e’ stato un ufficiale con il quale ho sempre avuto rapporto di stima cordiale ed ha proseguito negli anni successivi la sua carriera. Cio’ fatto per suo assoluto merito e senza nessun ostacolo, fino a raggiungere il massimo grado (generale di Corpo d’Armata) ed il piu’ alto comando (Comando interregionale per l’Italia meridionale), all’interno della Guardia di Finanza.
Infine il territorio di Milano e della Lombardia, al centro della polemica di questi giorni. "La 'catena di comando' di Milano -precisa Tremonti- non e' stata 'sostituita' con provvedimenti ad personam e/o ex abrupto, come ora pretende di fare il governo. Ma ha seguito, nella successione del tempo e nella progressione dei gradi, il suo iter ordinario. Se non fosse stato cosi', prima di tutte l'Autorita' giudiziaria avrebbe formulato i suoi doverosi rilievi. Cosi' non risulta. Anzi". "In coda -conclude l'ex ministro riferendosi ancora all'articolo- si nota che '... al Nucleo regionale di polizia tributaria arriva il colonnello Stefano Grassi. L'ufficiale e' aiutante di campo del ministro Tremonti'. Al riguardo, si specifica che il colonnello Grassi -ufficiale di assoluta correttezza e trasferito a Milano per meritato avanzamento di carriera- proveniva proprio dal Gabinetto del ministro Visco!"