Mi stanno arrivando parecchi Curricula vitae (è giusto?), per fare i commenti ci vuole un pò di tempo ma l'ho promesso e lo faccio.
Altro giochino: la maggior parte di voi avrà almeno un amico o conoscente che ha un minimo di responsabilità sul lavoro (amministrativi, gestionali ecc).
Provate a chiedergli se secondo lui chi scrive le leggi ha la minima idea di ciò che poi comporta rispettarle e seguirle volendo essere onesti al 100%.
Se poi è uno che lavora a buon livello in amministrazione di un'azienda o da un commercialista meglio.
Poi ditemi cosa vi hanno risposto, evitando le parolacce, grazie.
A scanso di equivoci vale per qualsiasi governo.
[È venerdì] Ho creato un post virale con l’AI
1 giorno fa
4 commenti:
Io mi occupo della parte amministrativa e del controllo di gestione dell'azienda (piccola!) di cui sono socio.
1) Paghiamo (profumatamente) un commercialista e uno studio di consulenza del lavoro proprio perchè le normative sono talemnte ingarbugliate e "lunari" da rendere impossibile ad una persona che non può dedicare il 150% del suo tempo allo studio delle varie normative, in perenne mutazione, che si è obbligati a seguire per essere in regola. Teoricamente in regola perchè è matematicamente certo che in caso d'ispezione delle mancanze salterebbero fuori.
Posso quantificare sui 10.000 euri/anno il costo dei suddetti consulenti, 100 euri più, 100 euri meno. Ergo: se lo Stato fosse al mio servizio e non il contrario, la nostra (piccola!) azienda potrebbe contare per crescere su almeno 10.000 euri in più ogni anno.
In due parole: chi fa le leggi non solo non ha la minima idea di che cosa voglia dire rispettarle, ma - detto in tutta sincerità - non gliene frega un bel tubo di niente. Dirò di più: sospetto che almeno in alcune occasioni certe trovate che vanno al di la di ogni logica siano state messe in opera con il preciso ed unico intento di rimarcare un fatto: che noi siamo i servi e che non possiamo far altro che ubbidire. Un ribadire le gerarchie, insomma. Come disse ottimamente il Belli che "io sò io, e voi nun siete un ca**o".
Saluti
La mia lettura è un po' diversa. Ero un giovane dirigente d'azienda e facevo io vostri stessi ragionamenti pensando alla stupidità di chi legiferava (o peggio scriveva le circolari). Poi sono andato a lavorare a Milano in una Associazione imprenditoriale e mi si è aperto un mondo sconosciuto.
Leggi, normative, regolamenti e quant'altro erano DISCUSSI e NEGOZIATI preventivamente con la scoperta finalità di incrementare il lavoro. Pensiamo come esempio ai patronati che, pagati dallo Stato e non gratis come dicono loro, servono al cittadino per svolgere gli adempimenti che in uno stato normale sarebbe perfettamente in grado di svolgere da solo. Qui no. E quindi logico che le aziende vengano viste come polli da spennare, ma non solo da Visco, ma anche dalle Associazioni datoriali che in teoria dovrebbero fare i loro interessi. Prima di disboscare questa giungla temo che passeranno secoli.
Che vengono discussi lo sapevo.
Ma che scientemente si facciano complicati per aumentare il lavoro sinceramente in Confindustria non l'avevo mai sentito.
Si fa ma non si dice, e poi la cosa è a livello dei funzionari, dei segretari di associazione, non certo dei vari presidenti.
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