venerdì 8 giugno 2007

La mitica IRAP

Fra le varie attività ne ho una che mi porta a vedere parecchi bilanci di società.

Voi non avete la minima idea di quante aziende ci sono che chiudono il bilancio pre-tasse in utile e poi sono in perdita per le tasse. E mi spiego anche perché ci si continua a lamentare che ci sono troppe società che chiudono in perdita.
A maggior ragione quelle con incidenza dei dipendenti alta rispetto al fatturato.

La verità è che secondo me la riclassificazione del bilancio CE mal si adatta al fisco Italiano.
All'estero si ha un utile pre tasse, su quello si calcolano le tasse, si mettono a bilancio e si ha l'utile netto.

In Italia con una tassa come l'Irap che colpisce principalmente voci che sono ben sopra la riga dell'utile ante imposte questa riclassificazione è fuorviante.
A mio parere per chiarezza l'Irap dovrebbe essere (tolta, ma è un sogno) riclassificata nelle aree di competenza quindi avere una sottoriga "costo del lavoro/Irap relativa" "Oneri finanziari/Irap relativa" "partite straordinarie/Irap relativa".
Vedere i bilanci attuali con moltissimi casi di imposte pari al 120/130% dell'utile netto pre tasse è una cosa che fa ribrezzo e difficile da spiegare ad uno straniero.

Senza contare che oltre all'Irap ci sono moltissime altre riprese fiscali (auto, telefoni, spese rappresentanza, ammortamenti terreni, ecc ecc.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'idea della IRAPriclassificazione mi sembra interessante e sensata, soprattutto ad uso e consume degli stranieri, ai quali è decisamente impossibile far comprendere l'IRAP.
Fino a 7 mesi fa, lavorando per la filiale di un gruppo internazionale, nel pacchetto di informazioni da fornire alla casa madre in sede di chiusura dell'esercizio, solo a noi italiani (forse anche agli americani) era data la possibilità di aggiungere un foglio per riconciliare l'IRAP, operazione altrimenti impossibile da fare con lo schema che funziona nel resto del mondo civile.

Selor72 ha detto...

Mi permetto di suggerire che forse sta bene dove sta. E' coerente con quello che e' : il socio occulto che vuole la parte più grande della torta. Non e' un costo di produzione o un onere finanziario o quant'altro, è una pretesa irragionevole, e giustamente è allocata nell'area predisposta alle pretese irragionevoli : quelle dello Stato.