giovedì 21 dicembre 2006

Accertamenti

Un anonimo in un commento si chiede " Mi chiedo allora come funzionino effettivamente questi "accertamenti"".

L'amico Zener è certo più esperto di me ma la racconto come la so.

Spesso gli accertamenti funzionano così: non esiste contabilità essendo in nero e quello che c'è non è utilizzabile (a volte succede anche per le aziende regolari, nella maggior parte dei casi impugnato e risolto) pertanto si procede in modo induttivo.
Che viene utilizzato favorevolmente all'amministrazione. Quindi che so, scontrino medio rilevato 1000 euro, moltiplicato per tot scontrini per tot giorni. Anche se uno vende palle di Natale e l'accertamento l'hanno fatto il 10 Dicembre.
Oppure non essendo valida la contabilità (non ridete) sono valide le registrazioni delle vendite ma non quelle delle spese.
E' evidente che facendo così i ricavi evasi vengono aumentati in modo consistente.

Oppure in fase di verifica verbalizzano come indeducibili tutta una serie di costi a loro parere non inerenti.
Per fare un esempio a me, tra molte altre cose, hanno ripreso a tassazione delle ricevute di albergo perché con il mio nome invece che con il nome dell'azienda, nonostante ci sia tutta la documentazione che è un viaggio di lavoro, il luogo non sia di villeggiatura, sia una notte, in un posto dove abbiamo il cliente ecc ecc. Se le mettevo in nota spese (e non c'erano perché pagati con la carta aziendale) sarebbe stato deducibile, registrato direttamente no.

E spesso cominciano a contestare importi grossi di spese dicendo che vanno ammortizzate ( e lì le cifre salgono) o che la spesa non è di competenza dell'anno ecc ecc.

Alla fine esce un verbale magari da qualche centinaio di migliaia di Euro.
E un verbale DEVE sempre esserci in qualsiasi accertamento, e se non trovano nulla stanno lì finché lo trovano.

A quel punto uno comincia a guardarselo e a fare le controdeduzioni, poi fa o l'istanza di adesione o va al tribunale tributario.
In entrambi i casi naturalmente molte delle cose che erano scritte nel verbale vengono cassate, si presenta documentazione, precedenti, prove ecc. Risultato, spessissimo l'evaso è un terzo o un quinto di quanto "accertato".

A quel punto si ha la cifra "evasa" (e spesso non è neppure vero, ma così funziona) sulla quale vengono calcolate le tasse e poi le penali.
Quindi su quel quinto risultante pago le tasse (fai 33%) e se faccio l'adesione pochissima penalità.

Ecco che se prendi 15,3 miliardi e fai un quinto te ne trovi 3.
Poi Calcoli il 33% e te ne trovi 1.
Poi ci metti una penale mettiamo del 50% e sei a 1,5... esattamente un decimo!

NB gli ultimi i numeri sono sparati un pò a caso, non sono un fiscalista. Ma Zener correggerà se necessario.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla sede della filiale italiana di una *notissima* casa orologiera elvetica, fecero una visita anni fa. Uno degli allora sindaci della società mi disse che essendo la stessa amministrata in maniera maniacalmente e ossessivamente precisa quanto ultra prudente, i finanzieri trovarono poco o nulla da contestare. Il che, dal loro punto di vista, è pessima cosa. Alla fine arrivarono a contestare le fatture di acquisto, regolarmente registrate dalla società, per il valore di circa un milione di lire di allora (inizio anni '90), relative ad alcune piante in vaso che decoravano l'atrio d'entrata e la sala d'aspetto. Vennero contestate perchè la descrizione della fattura recitava "piante d'appartamento". Nel verbale la finanza scrisse che la sede della società non era un appartamento...

E uno deve poi spendere soldi e tempo per fare ricorso.

Anonimo ha detto...

E uno deve poi spendere soldi e tempo per fare ricorso.

Questo è il meno.

Soldi - molti - BISOGNA spenderli per mantenere queste burocrazie idiote e inadempienti !!!!

Anonimo ha detto...

Beh, certo. Ma in un caso del genere uno oltre a spendere per quello che dici tu giustamente, deve spenderne altri per evitare la "sovrattassa" rappresentata da un accertamento manifestamente assurdo.

Oltre al danno, pure la beffa.

Comunque mi sento di dire una cosa: negli ultimi anni la professionalità e competenza dei militi della GdF è aumentata in maniera considerevole. Quando accedono (per usare la loro terminologia :-) ) ad un'azienda, quelli che poi rimangono (se c'è posto) oppure continuano l'esame delle carte nei loro uffici (solitamente una coppia di Sottufficiali) per qualche settimana o più spesso mesi, sono davvero competenti. Sanno perfettamente dove andare a mettere le mani per trovare eventuali magagne.