martedì 12 dicembre 2006

Banche e garanzie

Ritorno sul mio post sulla condanna degli amministratori BAM.
Aemilius nel commento richiama l'articolo: "Secondo l’accusa, gli istituti, pur in presenza di un conclamato stato di insolvenza, avrebbero continuato a finanziare il gruppo, provocando l’aggravamento del dissesto. Un perverso circuito già riscontrato nei casi Cirio e Parmalat con le banche mosse - sostiene l’accusa - dalla duplice finalità di estinguere i debiti pregressi e di dotarsi di adeguate garanzie in caso di fallimento del debitore".

Allora, giocate al banchiere: un'azienda traballa, ha brutti bilanci, non vi piace e ha parecchi debiti con voi.

Potete chiedere il rientro o la diminuzione dei fidi, operazione equivalente in molti di quei casi a far saltare l'azienda, nel qual caso verreste accusati di non tenere conto dei lavoratori, dei creditori, ecc ecc Se ricordate la tipica accusa di gente come Cragnotti, Cecchi Gori & Co.
Più o meno quello che successe a Ferruzzi (debiti convertiti in azioni) e Fiat recentemente. Certo, la conversione in azioni è comunque capitale di rischio, ma un altro azionista potrebbe adirarsi per la diluizione dell'azionariato con conseguente diluizione dei dividendi o della propria quota.

Oppure, e, lo ribadisco, è quello che succede ogni giorno in tutta Italia a migliaia di piccole aziende, potreste chiedere garanzie per il Vostro credito.

Qualcuno ricorda il discorso del reintegro delle garanzie sui debiti del gruppo Pirelli se Telecom scendeva sotto una certa cifra? Non è la stessa cosa?
E se immediatamente dopo Pirelli fallisce io posso far causa alla banca che si è tutelata?

E se sono amministratore della banca e non tutelo i prestiti e poi fanno causa a me personalmente gli azionisti della banca?

Insomma in questo caso a mio parere la cosa è più complessa di come viene dipinta.

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