venerdì 1 dicembre 2006

Ci ho il sito

Ma quante aziende hanno un bel sito, ben studiato, bello graficamente, completo in tutte le sue forme e tristemente immobile.
Guardi news e ti presentano il fatto che nel marzo 2004 parteciperanno (?) alla fiera XY. E poi? Quella è l'ultima notizia? E a cosa cavolo vi serve la sezione news?

Oppure bella pagina iniziale tutti i suoi bei link che nel 90% dei casi portano a "pagina in costruzione". Che se poi ha l'immagine animata del cavalletto è decisamente graficamente indovinata.
Ma poffarbacco, o le cose da mettere nei link le hai oppure non mettere i link!

Solo che troppi fanno il sito, fatto bene bellissimo, aggiornato, con tutto quello che serve. E poi non hanno nessuno che lo segue e alimenta.
"Ragioniere lo fa lei?"
"Ma non ho tempo"
"Su, su, per quello che ci vuole"

8 commenti:

IgTrader ha detto...

Qua tocchi l'intimo del mio lavoro. Vai a far capire che fare un sito vetrina non serve ad un cavolo e che lo devi alimentare. Chi ti fa il sito deve diventare un tuo partner, non che lo fa e poi + nulla. Bisogna far capire che ci sono delle persone che son li per ascoltare, aiutare l'eventuale cliente altrimenti se non trasferisci per quanto possibile il contatto umano è meglio che non lo fai. A mio parere si rischia perdita d'immagine e spesso la si centra tanto più il sempre più vasto utilizzo di internet

Anonimo ha detto...

La stragrande maggiornaza delle imprese non sono ancora pronte culturalmente ed attrezzate organizzativamente per una comunicazione bidirezionale. Molto più facile continuare a fare dei bei annunci. Il ritorno? ne parlerò presto.
Un abbraccio.
Pier Luca Santoro

Forex ha detto...

non basta fare il sito, bisogna pagare un ceo/sem per posizionarlo...altrimenti non arriva nessuno al sito.

Il sito di un'azienda non deve esssere una semplice vetrina, ma un vero incontro tra possibile cliente e imprenditore. Ne più ne meno va considerato.

Anonimo ha detto...

mah, prima bisogna chiedersi cosa si vuole ottenere con un sito, poi magari si discute sull'efficacia del sito rispetto agli obiettivi prefissi.
certo il web offre infinite possibilità, non è detto che si debbano per forza sfruttare tutte e nemmeno che tutte facciano al caso di tutti.

insomma, messo così mi sembra un discorso un po' dogmatico.

Anonimo ha detto...

Oltre alla cultura contadina che c'è ancora in Italia, parlavo proprio l'altro giorno con un ragazzo che per mestiere fa questo e mi diceva che negli anni scorsi ci sono state aziende che hanno speso circa 1.500 € o 2.000.000 di lire, per un sito di merda in cui c'è una foto e due scritte, e vista che la voce si è sparsa in giro, è raro vedere gente che sia disposta addirittura ad ascoltare quello che hai da dire.
Purtroppo l'Italia è anche il paese dei più furbi, era facile qualche anno fa, con il boom di internet, rifilare un sito di merda e guadagnare bene... ora la cosa si è fatta più difficile e si ha a che fare con persone che sono state prese un giro e di conseguenza non si è creato un passaparola positivo.

Anonimo ha detto...

Mi dici cosa è Tela di Etleboro?

Unknown ha detto...

Beh, visto il mezzo non c'è da stupirsi che il discorso attiri commenti.
Ci tornerò sopra con qualche idea scaturita dai vostri commenti.

Su cosa sia la tela di Etleboro non ho la minima idea.
Sono ignorante?

Anonimo ha detto...

Quando anche il mio gatto aveva il suo bel punto com, l'imperativo categorico di ogni capo che volesse dare l'impressione di essere uptodate, trendy nonchè powerful era, rivolto al resposabile commerciale (se andava bene) o al responsabile amministrativo (più facile che di solito il capo è il responsabile commerciale), :"...Internet! Bisogna esserci! Ci facciamo fare un bel sit eh! Ragioniuere ci pensa lei a farsi fare qualche preventivo? Che poi dopo, eh, non perdiamo micca dei dei soldi, eh, con contratti di manutenzione, eh, lo facciamo poi seguire dalla stegista bionda eh!..".

Saluti
Omar