lunedì 23 ottobre 2006

La mazzata

Tutti si sono intestarditi (devo ancora capire perché) sul discorso TFR che ha poco valore sul discorso gestionale.

Come noto Visco ha la spiacevolissima abitudine di voler tassare i profitti virtuali quando maturano invece che quando si verificano.
Un esempio è la tassazione prevista per la borsa.

Secondo me nessuno si è ancora messo a fare bene due conti su un'altra delle "chicche" della finanziaria: l'indetraibilità dei terreni nell'ammortamento.
Prevede che si faccia una perizia, il valore del terreno sia scorporato da quello dell'immobile e non ci venga calcolato l'ammortamento. Al solito credo di aver capito male ma mi sa che la mazzata definitiva è in arrivo.

Facciamo conto di avere un'azienda vecchia, il nonno ha comperato una bell'area tanti anni fa e poco a poco, negli anni ci abbiamo fatto sopra una serie di capannoni.
L'ammortamento per gli immobili è 30 anni quindi i tempi sono lunghi.

Gli anni dall'acquisto del nonno sono passati, nel frattempo la città è cresciuta e i capannoni che erano fuori dalla città oggi sono in un'area circondata da case.

Il perito fa il calcolo del valore dei terreni e scopre che è enorme, ancora più del valore storico (se non ho mai fatto rivalutazioni) delle varie costruzioni. Nella migliore delle ipotesi ci si avvicina.
Quindi io di quelle costruzioni, poiché il valore teorico del terreno è superiore, non posso ammortizzare nulla o quasi.
Immaginate un attimo quegli artigiani che hanno un capannoncino in un cortile in centro o semi-centro a Milano ad esempio, magari comperato con mille sforzi qualche anno fa.

Risultato della chicca: non scarico dalle tasse l'immobile!
Avete presente le cifre in gioco? E si lamentano per il TFR?

Mi sa che hanno fatto bene alcuni che negli ultimi anni in una situazione del genere l'azienda l'hanno chiusa, tanto ormai rendono poco o nulla, e sull'area ex-industriale ha fatto una bella lottizzazione portando a casa una paccata di soldi.

Questo è il modo del nostro governo di rilanciare l'economia.

2 commenti:

Marco ha detto...

l'idea di tassare la ricchezza confondendola col reddito è così soavemente idiota che c'è da dubitare che la logica, la matematica e la lingua italiana siano sufficienti a riportare alla ragione coloro che la propugnano.

Anonimo ha detto...

è molto peggio che un'idiozia, è una CONFISCA!
alla lettera, infatti la Garzantina del diritto definisce la CONFISCA "misura preventiva di sicurezza che si applica mediante la requisizione di cose giudicate pericolose"
bene, la proprietà privata, per i bramini al governo è la cosa più pericolosa che ci sia (beninteso, eccettuata la loro!) in quanto un proprietario è un uomo LIBERO; mentre affinchè ci siano dei bramini è necessario che ci siano milioni di PARIA, alias servi della gleba, alias miserabili, pieni solo di debiti... e di tanto tempo libero per vedere la tivvù...

saluti

marco s.

p.s.: come si fa a introdurre nella costituzione della repubblica italiana il SECONDO EMENDAMENTO di quella degli stati uniti d'america ?