venerdì 6 ottobre 2006

Ta(r)ssati

Consiglio una visitina all'amico Zener che ci dà due conti sul confronto dell'incidenza del fisco su DIPENDENTI ED AUTONOMI.
Al solito preferisco che parlino, al di là dei sentito dire, le nude cifre.

La premessa secondo me è semplice: ti tasso di più, tanto so che evadi.
Altrimenti come la mettiamo con la Costituzione sempre a sproposito citata quando si parla di tasse?
Progressività, ognuno paghi in base alle capacità ecc ecc

6 commenti:

Anonimo ha detto...

...vorrei fare qualche appunto al conteggio presentato da zener:

a mio avviso, per correttezza, andrebbero calcolati, tra le tasse pagate dai dipendenti, anche i contributi che sono pagati dal datore: il datore mi da' uno stipendio invece che un'altro perche' mi deve pagare i contributi: e' come se ai liberi professionisti venisse deciso di abbassare le tariffe obbligando poi il committente a pagargli una parte dei contributi... a me non farebbe nessuna differenza se il datore di lavoro mi desse in busta i soldi che mi paga di contributi e poi fossi io obbligato a versare questi stessi soldi allo stato come contributi x la mia pensione.

un'altra cosa che andrebbe un po' considerata e' che ai dipendenti viene tolta una parte (per me e' piu' del 10% dello stipendio netto) di soldi per accantonare il tfr: magari un giorno li' rivedro' questi soldi, magari no; perche' a me non deve essere data la possibilita' di fare (come agli autonomi) quello che voglio con tutti i miei soldi? se me li voglio mettere da parte ce la faccio anche da solo...

inoltre anche a me (che sono dipendente) chiedono l'anticipo delle tasse dell'anno prossimo; in piu' (a differenza degli autonomi) ho il "privilegio" di pagare un altro anticipo tutti i mesi...

invece, una cosa che non capisco, e': perche' per gli autonomi la deduzione della no tax area viene fatta prima di togliere gli oneri inps, mentre per i dipendenti si applica dopo aver tolto i contributi?

...conosco poco in materia di "fisco" e potrei aver detto delle cose sbagliate, ma ho l'impressione che il prospetto di zener sia un tantino di parte....

Zener1992 ha detto...

No.
Non è di parte.
Anzi se ti stampi il prospetto noterai che ho specificato che si tratta di commerciante che ha iniziato l'attività: pertanto non deduce i contributi che sono "a venire".
Caso mai li dedurrà l'anno seguente: tale deduzione è sterilizzata comunque dagli acconti sui tributi pari al 100% del debito di imposta.
Per quanto riguarda le altre argomentazioni:
i contributi a carico dell'impresa NON sono reddito per il dipendente: vale il discorso che ognuno si deduce i contributi a SUO carico anche se pagati da soggetti diversi (il datore è sostituto di imposta).
- gli acconti IRPEf che paga il dipendente non sono certo paragonabili agli acconti pagati dall'autonomo: per esempio i dipendenti NON pagano acconti anche sui contributi a loro carico (8,89%)..eppoi non hanno altre gabelle tipo l'IRAp di cuiti invito a studiarne gli effetti fiscali -l'esempio che ho riportato era abbastanza soft: avrei potuto "rincarare la dose" facendo vedere quanto paga un autonomo se ha dei dipendenti.
Il TFR lo prenderai sicuramente alla cessazione del rapporto tassato in acconto e poi in base alla media di carico tributario degli ultimi 5 anni.
Ultima cosa: sono d'accordo con te nel fatto che al collaboratore darei tutto il lordo in mano (contributi compresi): poi però si paga anche lui gli acconti sui contributi a suo carico pari al 100% del debito maturato.
Credimi: in termini di liquidità non ti converrebbe.
Il calcolo non è di parte: guardati le istruzioni di UNICO 2006 - redditi 2005: anche i fascicoli relativi alla tassazione degli autonomi (e magari gli studi di settore...se sei un panettiere ti chiedono quante uova hai utilizzato in un anno ed altre bestalità simili).
Poi ne parliamo se il conto era di parte o meno.
Saluti
A proposito: io uso firmare i miei post.

Anonimo ha detto...

innanzitutto grazie per la risposta

...i prospetti me li ero gia' stampati, ma ancora non riesco a capire, per quanto riguarda l'anticipo delle tasse dell'anno successivo, dove stia la differenze fra il trattamento per gli autonomi e quello per i dipendenti.

per quanto riguarda i contributi a carico dell'impresa lo so che non sono reddito per il dipendente, quello che volevo dire e' che a parita' di mansioni la retribuzione di un dipendente sara' inferiore a quella di un autonomo, visto che comunque il datore, se obbligato ad oneri aggiuntivi, si rifara' diminuendo il lordo del lavoratore per pareggiare gli oneri che con un libero professionista non avrebbe avuto.
(comunque sinceramente non capisco per quale motivo la mia pensione la debba pagare il datore di lavoro, mi sarebbe sembrato piu' sensato far pagare tutto al dipendente dandogli lo stesso lordo che percepirebbe un autonomo)

...forse non ci stiamo capendo sugli anticipi e magari intendo (erroneamente) una cosa diversa, in ogni caso, ogni mese dal lordo del mio stipendio mi viene detratto il 9,1% con causale "ritenute previd. ed assist." (di cui 8,75% "ritenuta tesoro" e 0,35% "ritenuta fondo di credito")

per il tfr immagino che, nonostante la tua precisazione, non ti farebbe piacere che ti trattenessero circa il 12 % del tuo stipendio per ridartelo tra 30 anni...

comunque, vorrei che fosse chiaro, che, con le mie precisazioni, non intendo certo contestare che gli autonomi siano vessati dal fisco; tra l'altro sono anche d'accordo con "l'imprenditore" sul fatto che il governo tratta gli autonomi con la presunzione di colpevolezza per l'evasione (viene data una qualche giustificazione alla differenza di "no tax area" per i 2 soggetti?): cosa giusta se si vuol far si' che i lavoratori si sentano leggittimati ad evadere... (un po' come quando e' stata introdotta la tassa sui supporti digitali per pareggiare i danni della pirateria informatica... dopo aver pagato una tassa, come si fa a non sentirsi nel giusto a non pagare i diritti d'autore??)

per la firma devo dire che, dal mio punto di vista, "anonimo" e "zener1992" hanno praticamente "quasi" lo stesso grado di anonimia, comunque se il "quasi" ti disturba, non ho problemi a firmarmi con il mio vero nome...

ciao e a presto


Fausto_

Zener1992 ha detto...

Ciao Fausto.
scusa se il mio tono ti è sembrato arrogante o prepotente: non era nelle mie intenzioni.
Per quanto riguarda il TFR posso condividere il tuo punto di vista.
Tante imprese,la mia compresa, se potessero, lo liquiderebbero subito.
Noi lo paghiamo mensilmente versandolo su un fondo: per legge non possiamo anticiparlo ai nostri collaboratori se non in determinati casi.
Quindi non dipende dall'impresa ma da un provvedimento normativo e di vecchia data.
Poi su contributi e &c. possiamo fare quanti calcoli vogliamo: io non mi lamento di questo governo.
Mi lamento DEI governi: la tassazione è sempre stata alta.
E non mi vergogno (non voto) a dire che berlusconi aveva la possibilità di abbassare la tassazione modificando il meccanismo IRAP (se lo conosci lo troveresti ingiusto): non l'ha fatto.
I soldi dell'IRAP servono e servivano per la sanità.
Però che questo servizio sia a pagamento degli autonomi la cosa non è giusta.
Ora sono contento dell'introduzione dei ticket: ci saranno meno perditempo che girano alle ASL.
di sicuro io sarò contento ma la promessa di Sanità "gratis ed efficiente", ne converrai con me, fa parte di quel bagaglio di slogan "svianti" che le forze politiche ancora una volta ci hanno propinato.
intendo di destra e sinistra.
Falsa pubblicità.
Roberto (il mio nome e cognome comunque è visibile sul link del collega)

Unknown ha detto...

@ Fausto
Guarda che anche Zener ha i commenti, e la mia era solo una segnalzione.

Sui tuoi commenti posso essere in parte d'accordo con alcune tesi di fondo.

La verità però è che alla fine i dipendenti nel 99% dei casi guardano il netto in busta, al di là della tassazione, senza guardare TFR & co.
La gente ti dice: voglio 1500/2500/3500 Euro a seconda dei casi più: x x x x (telefonino, macchina, benefit vari).
Tempo fa si parlava di lordo, che si usa ancora nelle multinazionali, ma anche in quel caso si parla di lordo annuo senza tener conto di costo azienda e TFR.
Sono poi problemi dell'azienda fare i relativi conti di costo e verificare la compatibilità economica.

Non a caso, le aziende hanno spesso cercato di far passare i dipendenti da dipendenti a partita IVA.
A parità di costo alla persona sembra di prendere più soldi, salvo poi scontrarsi coi problemi segnalati dal collega di Zener.
Nessun problema di malattia (cazzi loro), amministrazione del personale (orari & co), hai presente cosa comporta come lavoro e impegno?
Nessun problema se il lavoro cala.
Puoi pagarlo quando vuoi, i contributi INPS, IRPEF ecc se non li versi ti saltano addosso. Se non paghi la fattura ad un consulente cosa ti succede?
Si smazza lui tutta la parte amministrativa.
Se usa un'auto è la sua e sono cazzi suoi a scaricarla.

L'unica cosa, se vogliamo dirla tutta, che Zener non segnala è che il flusso degli anticipi delle tasse è negativo e penalizzante per chi inizia. Se poi riesci a vivere praticamente d'aria (o sei già ricco di tuo) il primo anno, dagli anni successivi il gioco diventa quello di vedere saldo e anticipi, quindi meno penalizzante.
Ma se hai clienti che pagano, altrimenti la variabile tasse+anticipi+dilazioni di pagamento diventa mortale.

Marco ha detto...

nota a margine
se l'impresa dovesse fallire con una voragine di debiti e manco un euro l'inps subentra con un fondo di garanzia.