giovedì 19 ottobre 2006

Strane idee

Agli editori non basta il fatto di avere sovvenzioni a pioggia dallo stato che poco si giustificano col fatto che sono delle Spa private che fanno utili. Compresa la "nostra" (Confindustriale) editrice del Sole 24 Ore.
Fieg, ddl Gentiloni non basta
Quello che vorrebbero è che per legge ci fosse una quota di pubblicità destinata alla carta stampata.
Mi si spiega di grazia perché?
Non è mai venuto ai nostri cari editori il dubbio che se un prodotto non si vende è perché non è appetibile?
Negli ultimi anni quotidiani, periodici ecc sono diventati vettori per ogni tipo di oggetto, dai cosmetici ai DVD, dai libri ai giocattoli.

E il prodotto rivista?
E la credibilità di chi scrive sui giornali?
E le marchette mascherate da articoli?
E le bufale colossali, il gossip al posto dell'informazione, le donne nude, ecc ecc?
E le pagine e pagine di pubblicità? Ci sono riviste che ormai fai fatica a trovare gli articoli. Evidentemente la svendono.
E le decine e decine di periodici inutili che affollano le edicole?

Insomma forse sarebbe meglio che invece di inveire continuamente sullo strapotere della TV dessero un'occhiata in casa loro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

dipende dagli editori ,non è giusto che tu critichi tutti i giornali
salud

Anonimo ha detto...

scusate, una domanda: ma gli aiuti all'editoria GIA' ESISTENTI non sono AIUTI DI STATO e come tali illeciti in base alle norme del TRATTATO UE ?
oppure la UE si sveglia solo quando a ricevere qualche soldo sono agricoltori, o industrie varie?!?
se c'è qualcuno che può chiarirmi le idee lo ringrazio in anticipo!
ciao

Anonimo ha detto...

Costringere gli inserzionisti (cioè: coloro che investono in pubblicità, indipendentemente dal mezzo su cui questa pubblicità verrà presentata al pubblico) a dedicare parte delle loro risorse a mezzi indesiderati o del tutto inutili avrà un solo effetto certo: aumentare il costo del prodotto pubblicizzato. Ed un effetto possibile: diminuire gli investimenti pubblicitari (se devo fare pubblicità dove non mi serve, non la faccio). In ogni caso un bell'affare, non c'è che dire. Il problema vero, per i giornali, è che il ritorno sulle vendite di una campagna pubblicitaria in TV è generalmente incommensurabilmente superiore (sia in termini di aumento delle vendite, che di tempistica entro la quale questo effetto si verifica) a quello della carta stampata. E questo fatto nessuna legge potrà mai modificarlo. Ma come al solito coloro che vedono nel mercato un ambiente necessariamente negativo e quindi da punire, questo non lo vogliono capire.

Unknown ha detto...

@ primo anonimo
Quella è l'associazione.
Come io in quanto Confindustriale vengo accomunato a Montezemolo per semplificazione tutti gli editori sono rappresentati dal loro Presidente.

Poi nella Fieg come in Confindustria ci sono situazioni che possono essere diverse.
Fra gli editori importanti c'è anche Mondadori, che non credo se la prenda moltocon la TV ;-)