martedì 24 ottobre 2006

Multinazionali

Il Sole 24 ORE: "Telecinco".

Troppo spesso la gente si dimentica che Mediaset è ormai una multinazionale.
E ha successo anche dove non ha il proprietario in politica.

Ma queste notizie vanno tenute basse, meglio picchiare sulla commistione TV/politica.

Che poi il modello TV di Mediaset a me non piaccia molto è un'altro discorso. Ma non sono un telespettatore medio.
E la Rai invece di differenziarsi l'ha inseguita, questo è l'assurdo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

La mia opinione è cmq che ormai le reti rai non forniscono più un servizio pubblico, manca completamente informazione e cultura.
I programmi rai prevedono Realty Show dove si bestemmia a tutto andare, programmi di gossip e varietà che non danno nè informazione nè tantomeno cultura, delle tre reti rai si salva giusto rai tre, solo quando non si fa politica perchè sembra la rete personale dei Democratici di Sinistra (peggio che rete 4 quando c'è Emilio Fede).
Secondo me, sarebbe meglio che due reti rai vengano privatizzate al 100%, e se ne tiene una dove si faccia informazione 24 ore su 24, attraverso telegiornali e quant'altro che riguardi la cultura. Probabilmente non sarà la televisione più vista, ma è un servizio pubblico che non deve sottostare alle logiche di mercato, se uno vuol vedere gente ricca che fa la finta fame su un'isola, questa gente non dev'essere pagata coi miei soldi!!!

Marco ha detto...

che qualifica il servizio come pubblico non è la proprietà dell'ente che lo eroga, ma la natura e la finalità del servizio.
p.e. Radioradicale trasmette le dirette parlamentari sulla base di una convenzione che costa allo stato la decima parte di quanto costa lo stesso servizio assicurato dalla RAI con una apposita struttura (ma perchè creare un doppione, dico io, se hai già appaltato lo stesso servizio?)
così vale per i trasporti, i taxi, ecc.
lo stato dovrebbe definire standard minimi e contenuti obbliggatori, valutare i concorrenti all'appalto e assegnare concessioni, pubblicare rating qualitativi che saranno discrimine per le nuove assegnazioni.
la gestione è altra cosa.
ma gratta gratta, al fondo trovi sempre la roba.

Anonimo ha detto...

Però vedi Marco, ora come ora, la proprietà delle reti rai è in mano pubblica, ma non ha senso visto che per farla funzionare ci sono costi, e non penso che le reti rai generino ricavi; e non fornisce nessun sevizio pubblico.
Così con la loro vendita, eliminiamo il canone ai cittadini come tassa, e con gli introiti della vendita magari facciamo un po' (molto poco) calare il debito pubblico.
Sono convinto che la rai non generi ricavi per il semplice fatto che ogni hanno viene chiesto un canone, ossia una tassa, che ovviamente dopo anni di lamentele hanno trasformato in tassa di proprietà sull'antenna!!!

Anonimo ha detto...

una domanda caro imprenditore , che non riguarda le tv. Da me i dipendenti fanno battaglie per a vere scarpe antinfortunistica e divise . Lo sappiamo che gli dervono per i loro lavori domestici , o per gli amici , tu come ti comporti?
salud

Unknown ha detto...

@ anonimo antinfortunistico

Sono un benefit ;-)
gli abiti li marchi e al limite la gente ti fa pubblicità, e poi noi abbiamo delle liste e date di distribuzione che valgono per tutti.

Per le scarpe chiediamo il reso delle vecchie.

Guanti, cacciaviti, chiavi ecc ecc sono un pò come i furti nei supermercati, ci si dà un'occhio, si cerca di limitare le perdite ma è fisiologico.
Alla faccia dell'onestà dei collaboratori, naturalmente.

Le biro e le matite sono pubblicitarie ;-)

Anonimo ha detto...

Mediaset una multinazionale? Mi sembra una definizione un po' generosa per un'azienda che riesce a creare prodotti editoriali di successo in soli due paesi al mondo... entrambi paesi latini dell'Europa, con somiglianze culturali evidenti. In Spagna non c'era Berlusconi direttamente in politica, per ovvi motivi: ma prima ancora dell'amico Aznar c'era un ottimo amico dell'amicone Craxi come Felipe Gonzalez, leader dei socialisti e premier iberico per tre lustri. Per anni una quota rilevante di Telecinco è stata detenuta dalla Once, l'associazione spagnola dei ciechi, che gestisce anche lotterie nazionali; una partnership che assicurò un rapporto continuo e costante con la politica, e con il Psoe allora al governo. Dopodiché, nessuno scandalo, ogni impresa di comunicazione ha bisogno di un rapporto quantomeno cordiale con le istituzioni che gestiscono le concessioni statali di cui quell'impresa sostanzialmente campa; ma Berlusconi in Spagna non era solo contro tutti. E per un successo là, la storia narra di flop indiscutibili in Francia e Germania. Il modello italiano della tv privata, inteso come modello organico (e non come singoli format), si è rivelato quasi del tutto inesportabile: per questo non si può chiamare Mediaset una multinazionale. Un peccato, perché l'Italia avrebbe bisogno di imprese di comunicazione capaci di uscire dal guscio del Belpaese: ma la Fininvest prima non vi è riuscita, e dopo non ci ha più riprovato.

Anonimo ha detto...

Ma la finisci con queste questioni da intellettuale da strapazzo sulle tv? La tv non fa cultura è un impresa commerciale e basta in Italia, sarebbe il caso che togliessero il canone e mantenessero una sola rete della RAI per fare informazione. Berlusconi ha avuto fiuto nell'acquistare le frequenze quando nesuno le voleva (Agnelli il genio degli affari diceva che le tv erano volgari, ora i suoi stanno facendo di tutto per toglierle a Berlusconi e fare loro il terzo polo televisivo)! Le tv non fanno cultura: sono solo un veicolo di pubblicità e grazie alla pubblicità fanno profitti. Col cavolo che potranno mai fare solo trasmissioni culturali e di nicchia, poichè le pubblicità nessuno le farebbe! E comunque nel suo piccolo Mediaset fa anche trasmissioni libere: il loggione la domenica mattina, striscia la notizia, le iene ad esempio! Non lamentiamoci ci poteva andare peggio!