Prendo spunto dai commenti ad un mio post.
Marco scrive "un dilagante stato/condizione di necessità, lotta di sopravvivenza. in queste condizioni la gente si chiude, si "incattivisce" e agisce da homo omini lupus"
Pier Luca scrive "la flessibilità viene scambiata con l'improvvisazione"
Come chi mi legge da tempo avrà capito sono una pecora nera, e non proteggo la mia categoria "a prescindere" .
Strano, troppe volte sono d'accordo con Pier Luca, che fa il consulente, categoria invisa ai piccoli imprenditori ;-). Quello che vedo tra i miei colleghi è proprio che la flessibilità è la scusa per non pianificare. Non c'è un disegno strategico, si vive alla giornata, si spera nello stellone e si scambia la flessibilità del lavoro soprattutto per un modo per ridurre le spese invece di un modo per supportare i picchi di lavoro.
Non si pianifica, non si fanno strategie con la scusa che intanto siamo flessibili e ci sappiamo adattare.
Su quello che dice Marco ribalterei la questione: non è che in Italia molti sono in difficoltà proprio perché hanno deteriorato i rapporti umani, hanno pensato che le fabbriche le facessero le macchine, che intanto i dipendenti sono solo lì per rubarti lo stipendio ecc ecc?
Insomma quelli che lavorano sui costi e non sul valore aggiunto.
Le aziende che vanno bene, anche molto bene ci sono, certo che tutto sta diventando più difficile ma c'è sempre qualcuno che guadagna e fa business.
E nella mia piccola esperienza, chissà perché, noto spesso che quelli che sono incattiviti contro i dipendenti sono quelli che vanno male e sempre peggio, quelli che capiscono che l'azienda la fanno le persone che ci lavorano vanno di solito meglio.
Poi il settore può essere in crisi, ma di solito sono meno in crisi.
A mio parere chi non è corretto ed aperto con i suoi collaboratori, persone con le quali passa la maggior parte della propria vita, non lo è con i fornitori, i clienti, insomma con i mitici stakeholders. E questo alla lunga si paga!
Il "nero" troppo spesso non ha solo sottratto risorse allo stato, ma soprattutto all'azienda, che poi appunto non ha i soldi da investire.
sabato 28 ottobre 2006
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9 commenti:
hai mille volte ragione !!!
è che c'è un malessere diffusissimo nel nostro paese, non solo a livello di imprese, ma un po' in tutte le forme di convivenza fra concittadini...
il problema è che non si vede una luce in fondo al tunnel...
marco s.
Ancora una volta sono in totale accordo con te. Una azienda è soprattutto una squadra. Certo ognuno ha il suo ruolo, e i compiti e le responsabilità sono molto diverse, ma come le squadre vere, bisogna condividere gli obiettivi, e portarli avanti in un clima sereno e orientato al futuro. Solo così l'azienda vince. Faccio un esempio, ve la ricordate la Ferrari ai tempi di Barnard? Alcuni anni fa ho avuto modo di incontrare alcuni dirigenti di ferrari, lamborghini e maserati....(erano tutti direttori tecnici, ferrari o ex ferrari), ad una cena uno di loro mi spiegò la ragione delle battutte a vuoto della ferrari di allora: "col cavolo che lavoriamo per due lire quando l'inglese (il famoso Barnard) guadagna miliardi e poi ci trattano a pesci in faccia, quello lo boicotiiamo.
Capito.....cosa succede quando il clima in azienda è pessimo.....allora la Ferrari quando andava bene arrivava decima!
Se succede così alla Ferrari figurati nelle altre aziende!!!
Io abito vicino a Maranello e vi posso garantire che la Ferrari, dal punto di vista dei dipendenti più che un sogno è un incubo. Detta così sembra strano, ma sappiate che c'è la fila per entrarci e quindi riesce a pagare gli stipendi più bassi in assoluto.
Ovviamente per i grandi ingegneri stranieri c'è il lusso più sfrenato, pensate addirittura che per evitare di dare dei tecnici alle altre scuderie di formula 1, o alle altre case costruttrici, paga profumatamente della gente che in realtà gioca al computer 8 ore al giorno!!!
Fino a poco tempo fa c'era da dire che se lavoravi in Ferrari anche per un paio d'anni pagato poco, trovavi subito da lavorare fuori e anche ben pagato; adesso che si sa che in realtà vieni pagato pochissimo e praticamente non t'insegnano niente, avere in curriculum un periodo di lavoro in Ferrari qui a Modena non conta più nulla, a me no che non ti chiami Jean Todt o Ross Brown...
@ anonimo modenese
Mi è capitato ani fa di parlare con Piero Lardi Ferrari (so che in azienda conta poco, ma c'è).
Nel mio stupore mi raccontò dell'altissimo turn over del reparto progettazione: io mi lamentavo della difficoltà di trovare progettisti in gamba, lui mi raccontò che chi non andava al reparto corse usava la Ferrari come trampolino di lancio per il CV e poi se ne andava.
E quindi avevano appunto difficoltà anche loro.
Sul discorso reparto corse non conosco abbastanza bene per giudicare.
Chi ha conosciuto dal lato lavorativo Schumacher me ne ha parlato in modo entusiasta. Anche sul discorso motivazionale di team.
marco
eh, il rpoblema della condizione di homo omini lupus io la misuro proprio nei rapporti cliente/fornitore.
con i dipendenti il rapporto si basa sulla quotidiana frequentazione e specie nelle piccole imprese (nella mia micro ci diamo tutti del tu) su due concetti basilari che mi insegnò mio padre:
non puoi insegnare, chiedere, controllare quel che non sai fare
il rispetto te lo guadagni dimostrando che sei il primo ad impegnarti, a lavorare sodo.
se cascano queste due regolette una piccola impresa crolla o quantomeno diventa impossibile contare sulla "dedizione" dei dipendenti il che di questi tempi sarebbe una condanna a morte.
nel mio piccolo sto pianificando di abbandonare clienti importanti affetti dalla sindrome del vendemmiatore (pensano di metterti nella tinozza e calpestarti la faccia finchè non ti han spremuto l'ultima goccia). non è piacevole quando su quei clienti hai investito molti mesi di sviluppo di prodotto, affinamento dei processi, dimostrato di saper risolvergli i problemi in 24h. persino economicamente stanno già pagando lo scotto di questo malsano atteggiamento, ma vedo che non sanno trarne le conseguenze quindi meglio coltivare alternative.
@anonimo maranellese.
Sono un tuo "vicino" di casa e quindi di storie Ferrari ne conosco molte, soprattutto di prima mano avendo molti amici che lì vi lavorano. Al di là di tutto c'è comunque da dire che le vittorie Ferrari hanno fatto sì che molti tornassero a considerare la Ferrari come azienda appetibile perchè un minimo di esperienza fatta lì si può vendere bene visto il bassissimo tasso tecnologico delle aziende dei dintorni, un esempio su tutti il disegnatore che ha imparato il CATIA in Ferrari e poi gira le varie aziende dell'impiantistica ceramica a suon di aumenti. Però dici una grande verità per quello che riguarda gli operai visto che da anni al contrario di quanto succedeva in precedenza, le assunzioni a tempo indeterminato sono poche. Nonostante tutto Montezemolo è riuscito a ricreare un orgoglio di appartenenza che erano anni che era sparito, orgoglio che ha come unico contraltare nella zona , nella System di Sassuolo, sai benissimo invece quali ambienti ci sono nelle altre azienducole dove il dipendente è visto più o meno come un mutuo a vita.
Saluti
Omar
Io cmq sono convinto di una cosa, quando uno lavora per un'azienda e vede che anche se si sbatte a fine anno l'unica cosa che gli arriva è una stretta di mano, o vede gente che fa meno di lui e guadagna di più (parlo nello stesso reparto, perché è normale che gli operai pensino che gli impiegati non lavorino e così a salire) è ovvio che si rilassi e punta a fare il giusto.
Lo so che è un discorso un po' comunista, ma quando ti sbatti per uno straordinario maggiorato del 15% e un grazie a fine anno, alla fine se l'azienda non è tua te ne sbatti.
Faccio per dire, perché le banche non hanno mai avuto di questi problemi? Ve lo dico, perché un impiegato percepisce uno stipendio che in media è il 40% più alto dal primo mese di lavoro, di conseguenza di sbatti, perché se si ti vogliono licenziare ti sbattono in una filiale a 50 km da casa (e possono farlo) e anche se ti licenzi, torni a prendere come un impiegato normale ossia il 40% in meno!!!
Veramente le rare volte che vado in banca mi altero proprio perché mi pare che il servizio sia basso e la gente allo sportello sia poco attenta al cliente.
Certo, se mi vede qualcuno che mi conosce la cosa cambia, ma è giusto che sia trattato bene solo perché ho anche un'attività e quindi lascio qualche decina di migliaia di Euro in spese alle banche ogni anno?
magari la razza umana fosse moralmente ed eticamente quale i lupi!!!
tra lupi c'è rispetto, c'è onestà, c'è un branco da portare avanti e l'interesse del branco viene prima dell'interesse del singolo lupo. addirittura le coppie di lupi restano fedeli e legate al partner per tutta la vita!!!
è solo l'ingoranza e la cattiveria umana che nei secoli ha cercato di dipingere il lupo come se fosse "l'uomo" e viceversa.
LL
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